dino secondo barili

DENISE racconto (406) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 406 Denise A volte i rapporti tra madre e figlia non sono dei migliori. La madre propone una cosa e la figlia ne fa un’altra. Naturalmente c’è sempre il padre che cerca di mediare, far da paciere e come minimo si becca “Tu, la vizi troppo tua figlia. Non è così che si allevano i figli”. Si sa che, da sempre, i padri stravedono per le figlie e le madri per i figli, i maschi. Grazia aveva una figlia sola, Denise, che, fin da bambina era un fiore, bellissima. Mente aperta, nessun problema a scuola. La madre, Grazia, con una figlia bellissima, era sulle spine. “Siccome sei corteggiata da un “mare” di maschi, devi stare attenta a ciò che fai. I ragazzi non sono tutti uguali. Non basta che siano dei fusti. E’ importante che abbiano la testa a posto, un buon carattere e un patrimonio.” Denise faceva finta di ascoltare e poi faceva di testa sua. Scuola media, Liceo, Università. All’Università la vita cambia parecchio. Denise era sempre studiosa, bellissima e corteggiatissima. Un anno fa, la ragazza si mostrò sensibile all’approccio di alcuni studenti del suo Corso che nominava spesso. La madre Grazia si preoccupò. Pure il padre Michele la mise in guardia. “Occhio, figlia mia. Nella vita è un attimo giocarsi la partita… e la partita si gioca con il matrimonio.” Denise fece finta di ascoltare e continuò a fare di testa propria. Le discussioni tra madre e padre si intensificarono. Grazia insisteva con il marito. “Possibile che, con tutte le persone che conosci, non ci sia una, con una buona posizione? Non hai proposte da fare a tua figlia?” Effettivamente, Michele, occupava un buon posto nel Consiglio di Amministrazione di alcuni “Istituti”. Conosceva un “mare” di gente, gente che erano delle vere e proprie potenze economiche. Il suggerimento della moglie lo mise quasi in colpa. “Come? Proprio io che ho fatto una fatica dell’altro mondo per inserirmi nel “bel mondo”… Proprio ora, che posso dare una mano a mia figlia… non dovrei farlo?” Cominciò da quel momento a fare inviti a cena a casa sua e al Ristorante con “personaggi” che potevano ottenere l’interesse di sua figlia Denise. Dopo molti incontri, finalmente la figlia uscì con una frase sibillina. “Papà, proprio interessante quel ragazzo con il quale abbiamo cenato ieri sera al Ristorante. Ho deciso di rivederlo” Il padre non si lasciò scappare l’occasione per precisarne la posizione. “Guarda che quel ragazzo, come dici tu, è il figlio unico del maggior azionista della Società… nel cui Consiglio di Amministrazione ci sono anch’io.” Denise non disse nulla, Michele, il padre, ne parlò subito con sua moglie Grazia. “Forse, è fatta. Abbiamo trovato l’uomo che piace a nostra figlia…” Da quel momento la foga agli incontri al Ristorante cessò. Grazia teneva sotto controllo la figlia… ma non diceva nulla. Aspettava che fosse la figlia a parlare. Passò un mese o forse più, prima che Denise “aprisse” la bocca. Una mattina, prima di uscire per andare a lezione all’Università, quasi con noncuranza, la ragazza parlò. “Mamma, questa sera, alle ore venti, prepara una piacevole cena. Voglio presentarti l’uomo di cui mi sono innamorata…” Grazia non ebbe il coraggio di chiedere chi fosse. Moglie e marito si consultarono immediatamente. Avevano il cuore in gola, per l’ansia e per l’attesa. Alla sera alle venti, puntualissimi, si presentarono Denise e un Signore cinquantenne, alto, dinoccolato, viso da artista. “Sono Remo, Regista. Ho deciso di inserire Denise nel cast del mio prossimo film. Forse, ci sposeremo a maggio…” -(406)