dino secondo barili

LA SIGNORA MARIA racconto (417) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 417 La Signora Maria La Signora Maria, sessantacinque anni, single, si lamentava spesso. Era da poco andata in pensione e non aveva ancora trovato l’uso corretto del proprio tempo. Per anni aveva lavorato a Milano ed ora che si trovava “reclusa” in un piccolo paese di provincia non riusciva più a trovare il suo equilibrio. A Milano aveva avuto un ritmo assai vivace. Al mattino, prima di entrare in Ufficio, si fermava al solito Bar. Prendeva il caffè e faceva quattro chiacchiere con le persone che conosceva da anni. A Milano aveva un’amica della sua stessa età, Gisella, con la quale, ogni tanto andava a Teatro e chiacchierava molto. Ora, il contatto con Gisella si era interrotto. Anche la collega era andata in pensione e si era trasferita vicino alla sorella sulla Riviera Ligure. Anche le telefonate tra le due ex colleghe si erano diradate…La Signora Maria stava cadendo in depressione. Nel paese dove abitava aveva perso i contatti da molto tempo. L’unico contatto era il Medico di fiducia, Dott. Giuseppe, con un’esperienza professionale di tutto rispetto. Una volta al mese. La Signora Maria, era solita passare nell’Ambulatorio del Medico. La scusa era il rilascio di qualche ricetta… ma era solo una scusa. Con il Dott. Giuseppe, la Signora Maria, si confidava e esternava il suo disagio. Il Medico capì che la neo pensionata aveva bisogno di una mano. “Signora Maria, perché non prende contatto con qualche Associazione della terza età? Sia Pavia, sia a Milano ci sono gruppi di persone che si ritrovano per finalità sociali. Si ricordi che, per vivere bene, bisogna avere dei contatti umani. Ognuno secondo i propri desideri.” La neo pensionata aveva ricevuto la “spinta” giusta. Da parecchie settimane ci stava pensando e non voleva perdere altro tempo. Cercò per mezzo di Internet, ma non trovò nulla di interessante. Molte parole, spesso incomprensibili, ma nulla che facesse al caso suo. Anche se la neo pensionata “non aveva le idee chiare”… sapeva, nebulosamente cosa cercare. Voleva svolgere un’attività dove “voleva vedere” l’utilità pratica. Ne parlò per telefono con parecchie amiche. Una di queste, Giovanna, sembrava la sapesse più lunga delle altre. “Maria, dovresti rivolgerti alla “Associazione degli ex” di Milano. Ecco il numero del cellulare …” Alla telefonata rispose la voce di una giovane donna. “Signora le fisso l’appuntamento con il Presidente.” Ritornare a Milano è stato per la Signora Maria come rinascere. Pensò di prendere un caffè al solito Bar che aveva frequentato per tanti anni prima di entrare in Ufficio. Le facce erano ancora le stesse. C’era solo un Signore… nuovo, sui settant’anni, ben vestito. Tutto solo, leggeva il giornale. Il Barista volle baciarla (sulla guancia). “Signora Maria cosa fa da queste parti?” La neopensionata spiegò (a voce alta) che aveva l’appuntamento con il Presidente della Associazione degli ex”. Non aveva ancora finito di bere il caffè… quando si vide avvicinare dal Signore settantenne che leggeva il giornale. “Signora, scusi se sono indiscreto. Ho sentito che ha l’appuntamento con il Presidente “dell’Associazione degli ex”. Sono io. Sono il Pittore Giovanni. Per il momento avremmo bisogno di una persona che facesse da segretaria alla Mostra di una nuova associata al Circolo Pittori della Domenica. Naturalmente è un’attività di volontariato a titolo gratuito…” La Signora Maria avrebbe accettato qualsiasi incarico… pur di rivedere Milano. Il Presidente, Pittore Giovanni, accompagnò la neo pensionata al luogo della Mostra. Ad accoglierla c’era la sua ex-collega Gisella… la “nuova pittrice”… la quale lasciato il lavoro si era data , anima e corpo alla passione della sua vita: l’arte della pittura. -(417)