dino secondo barili

PAVIA racconto (427) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 427 Pavia e gli antichi riti dell’amore Da parecchi mesi, tutte le domenica mattina (e giorni festivi), Pavia è popolata da parecchie coppie tra i cinquanta e i sessant’anni. Un Lui e una Lei. Girano per la città con una guida in mano (una mappa segreta) e seguono itinerari “strani”. “Strani?” “Strani” fino ad un certo punto. Ad osservatori attenti (come i pensionati) non sfugge nulla. Infatti, le coppie giungono (in maggioranza) a Pavia con il treno da Milano… e quasi sempre verso le dieci del mattino. Seguono l’itinerario… Piazza della Stazione FS, Viale Vittorio Emanuele II, Piazza della Minerva e si avventurano in Corso Cavour… A questo punto, le coppie, sembrano aver trovato “la strada giusta”. E’ da lì che inizia la “ricerca… degli antichi riti dell’amore”. Qualche lettore dirà che è una semplice supposizione… ma non è così. Alcuni pensionati, qualche mese fa, hanno fatto una specie di “sondaggio” tra le coppie di turisti della domenica mattina. E’ uscita una “strana storia”. Sembra che da parecchi mesi, donne e uomini di Milano tra i cinquanta e i sessant’anni, hanno scoperto a Pavia, un antico rito “magico” dell’amore. Quando un uomo ed una donna vogliono “verificare” la loro compatibilità a stare insieme… si affidano alla “romantica Pavia” e al fiume Ticino. L’orario delle dieci del mattino non è stato scelto a caso. Il Lui e la Lei… specialmente se è la prima volta che vedono Pavia, quando giungono in Corso Cavour, capiscono che sono sulla strada buona per… raggiungere il Ponte Coperto. Questo avviene quasi sempre la prima volta … ma le altre? Già, le altre. Quando le coppie “milanesi” ritornano a Pavia… non si accontentano più del Ponte Coperto. Desiderano qualcosa in più. E’ proprio allora che tali coppie si avventurano nei “romantici vicoli” del centro storico… Vicoli e vicoletti sghembi… dove le poche persone visibili si possono contare sulle dita di una mano. E’ proprio lì, allora, che scatta il “rito magico dell’amore”. Prima, un bacio lanciato nel vento… poi, baci più riservati, sulla guancia, sulle mani… ed, infine intimi, sulla bocca… Si, perché le coppie tra i cinquanta e sessant’anni, sono “straordinariamente romantiche”. Tra i vicoli stretti della vecchia Pavia di un tempo lontano… quella dei Longobardi… dei Visconti… degli Sforza… corre un “magico messaggio” che si perde nel tempo. Dice una leggenda che l’amore tra un uomo e una donna ha bisogno di “condizioni speciali” per essere unico e irripetibile. Il Lui e la Lei (milanesi) lo sanno. Non mancano mai di recarsi sul Ponte Coperto e gettare nella corrente del fiume Ticino il loro bigliettino di carta con i “personali desideri segreti”. Ogni persona getta il “suo” bigliettino che “non” deve essere conosciuto dal compagno o dalla compagna. Così nascono storie infinite e inspiegabili. Si racconta che lo scorso anno, una cinquantenne di nome Rosy e un sessantenne di nome Giuseppe abitanti a Milano sono giunti a Pavia per “abbandonare alla corrente del fiume Ticino il loro messaggio segreto”. La cinquantenne Rosy voleva aiutare la sorella Martina (rimasta vedova) a trovare un nuovo marito. Non erano passati tre mesi e Giuseppe (il compagno di Rosy) … sposò Martina… Quando si dice la vita… e le leggende di Pavia. - (427)