dino secondo barili

GAUDENZIO racconto (435) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 435 Gaudenzio Il bello del Supermercato è che si possono fare gli incontri più impensati. Per esempio. Tre mesi fa, la Signora Michela, sessant’anni, vedova da un anno, senza figli, ha incontrato la Signora Giuseppina, sua coetanea. Era tanto tempo che le due “coetanee pavesi” non si vedevano. Erano cinque anni. L’ultima volta che si erano incontrate, la Signora Giuseppina era dispiaciuta perché lasciava Pavia per una cittadina della bassa milanese. “Sai Michela, la figlia è sempre un problema” – aveva detto allora – “Quando si sposano pretendono sempre che la mamma sia al loro fianco. Così, io e mio marito abbiamo pensato di trasferirci in un appartamento accanto al suo… accanto alla nostra unica figlia.” In cinque anni, ne è passata di acqua sotto i ponti del fiume Ticino. Le due donne non si erano più incontrate. Tre mesi fa, invece, ecco l’incontro al Supermercato. Abbracci, effusioni di gioia… come fosse avvenuta la resurrezione di una persona. Reciproco scambio di confidenze. Michela ha subito raccontato il cambiamento avvenuto nella sua famiglia. Era rimasta sola. Sola nella città di Pavia che, per quanto piccola, è sempre una città dove ogni persona pensa ai fatti propri. Si vedeva che Michela soffriva di solitudine, che stava attraversando un periodo nero. Giuseppina, invece, era raggiante, sprizzava gioia da tutti i pori della pelle. “Sai Michela, sono diventata nonna… tre mesi fa… Un bel maschietto vivace e sbarazzino. Mio marito Giacomo non sta più nella pelle. Nel nipotino, ha già visto tutte le somiglianze possibili… “alle sue”. Anzi, ha già pronosticato che farà l’Architetto… come lui. Naturalmente lo dice solo a me (per il momento).” – La Signora Giuseppina sembrava un fiume in piena. Si ingozzava di parole. In un attimo cercava di raccontare “tutte le virtù” del marito, della figlia, del genero e del nipote… Anche la Signora Michela voleva parlare. Conoscere qualche notizia in più. “Giuseppina come mai a Pavia?” La Signora Giuseppina riprese a parlare. “Michela, la mia famiglia non comprende solo mio marito ed io… la figlia, il genero e il nipote. Comprende anche mio fratello Gaudenzio, sessantatre anni, scapolo. Quando cinque anni fa mi sono trasferita accanto a mia figlia in una cittadina del milanese ho pregato mio fratello di venire ad abitare vicino a noi. Ha risposto picche. Mai e poi mai avrebbe lasciato i “suoi” amici di Pavia. Da tre mesi, da quando è nato il nipote… è diventato geloso (del nipote). Telefona tre volte al giorno accusandomi di essere una “senza cuore” …e lui di avere i più inverosimili disturbi. Ogni volta mi accusa di essere una sorella che ha dimenticato di avere un fratello… solo… a Pavia. Giuseppina non aveva finito di parlare quando, alle due donne, si avvicinò un signore alto, moro, aitante… sui sessant’anni. Michela ne ebbe subito una graditissima impressione. Giuseppina fece le presentazioni. “Michela ti presento mio fratello Gaudenzio…” Da quel momento, la situazione delle tre persone si è “capovolta”. Il viso di Gaudenzio, che prima era cupo, cominciò a sorridere. Giuseppina, in un primo tempo si sentì imbarazzata… Non sapeva più cosa dire. Però, capì subito che il fratello non era geloso del nipote… ma aveva bisogno di incontrare la donna giusta… quella che l’avrebbe mandato in tilt. Michela si rese conto che gli occhi di Gaudenzio si erano trasformati in raggi X…la scrutavano in tutto il corpo. Era mezzogiorno… Giuseppina, la “neo” nonna, ebbe una pensata. “Perché non andiamo tutti e tre a mangiare una pizza?” Quel che accadde dopo è facile immaginarlo. Gaudenzio, il sessantatreenne scapolo… non lasciò Pavia e di malattie immaginarie non ne ha più avute. Michela era la medicina “polivalente” …ad effetto immediato… senza controindicazioni. …-(435)