dino secondo barili

ALFREDO racconto (448) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 448 Alfredo Nella vita, le cose non sempre vanno per il verso giusto. Per rimettere le cose a posto ci vuole spesso “la mano del Destino.” Alfredo, cinquant’anni, aveva una sorella, Clementina. Dalla provincia di Pavia, Alfredo si era trasferito a Milano parecchi anni fa. Aveva preso in affitto un mini appartamento, dove viveva benissimo… da solo. Ogni sabato, la sorella Clementina partiva dal paese natio nell’Oltrepò Pavese e raggiungeva il fratello Alfredo. Portava i prodotti dell’orto, qualche gallina già pronta per essere messa in pentola e i due passavano il sabato e domenica insieme. Ad Alfredo piaceva stare a Milano… A Clementina, no… ma ogni sabato raggiungeva la Metropoli per non lasciare solo il fratello. Al lunedì la quarantacinquenne se ne tornava al paese natio. Così per anni. Un anno fa, Alfredo, cominciò ad essere insofferente della presenza della sorella. Clementina se ne accorse e cominciò a rinfacciare al fratello che era un egoista. Per lui aveva rinunciato a farsi una famiglia. Adesso che anche lei era sola… lui cercava di farne a meno. La verità era un’altra. Alfredo gradiva la presenza della sorella. L’aveva sempre gradita, ma ora sentiva il bisogno di essere autonomo, libero, indipendente. (Questo diceva lui… senza farsi sentire da Clementina). La ragione era anche un’altra. Nell’Ufficio dove lavorava Alfredo era stata assunta una nuova impiegata, Maddalena. Una trentenne, bellissima, da far perdere i sensi. Il cinquantenne, anche se non lo dava a vedere, si era innamorato pazzamente di Maddalena. Bastava che lei alzasse un dito e Alfredo scattava come una molla per servirla. Si dice che “l’amore a cinquant’anni” fa effetti strani, “superlativi”. Alfredo non si era mai innamorato. Avendo poi, la presenza continua della sorella Clementina, non ne sentiva il bisogno. Ora, però, era diverso. Alfredo si era innamorato… e che innamoramento! Un anno fa, però, il cinquantenne cominciò a sentire dei “sensi di colpa” nei confronti della sorella Clementina. Avrebbe voluto avere… sia la sorella, sia la “sua” donna, cioè, Maddalena. Inoltre, Maddalena, aveva un occhio di riguardo nei confronti di Alfredo… Purtroppo lo “vedeva” vecchio. La trentenne sognava un aitante e muscoloso giovanotto della sua età. D’altro canto, Maddalena, non sapeva (e non voleva) rinunciare alle attenzioni raffinate di Alfredo. Una mattina, Alfredo e Maddalena presero lo stesso ascensore per raggiungere il decimo piano… dove si trovava l’Ufficio dove lavoravano. Essendo soli, Alfredo, ne approfittò per fare a Maddalena una romantica dichiarazione d’amore. La trentenne, si rese conto di trovarsi in una situazione imbarazzante. Non voleva perdere Alfredo (come amico), ma voleva avere le mani libere per incontrare il “principe azzurro”. Ad Alfredo, Maddalena “non rispose”, ma quella notte non dormì. Sapeva che il cinquantenne aveva una sorella, Clementina… Come fare? Dopo un brevissimo sonno, Maddalena, si svegliò e trovò la soluzione. La trentenne aveva due cugini gemelli, di quarantasette anni, Giulio e Giulia che abitavano a Binasco (Milano)… in cerca dell’anima gemella. Nella mente di Maddalena scattò la soluzione. Organizzò uno spettacoloso pranzo. Invitò, Alfredo, sua sorella Clementina, Giulio e Giulia. Il pranzo fu così ben concertato che Alfredo si innamorò di Giulia…e Giulio si perse negli occhi di Clementina. Così, a fine pranzo, si erano formate ben due coppie di innamorati… Così innamorati che Maddalena ha potuto ben dire. “Galeotto fu il pranzo e Galeotta… la padrona di casa”, cioè lei. La trentenne si prenotò come testimone di nozze per ben due matrimoni. E non è finita. Ai matrimoni partecipò un lontano parente dei “gemelli” arrivato dall’America. Un quarantenne, attore di una famosa fiction americana… bellissimo e ricchissimo, il quale come vide Maddalena la chiese in sposa. La trentenne accettò e, felice… volò in America. -(448)