dino secondo barili

MARIE CURIE di Teresa Ramaioli


MARIA CURIE  di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 29/01/16 alle 18:24 via WEBMARIE CURIE----Marie Curie iniziò le sue ricerche sulla radioattività quando lo scienziato Bequerel pubblicò un articolo in cui diceva che i sali di uranio emettevano spontaneamente, senza essere esposti alla luce, raggi di natura ignota. Marie iniziò ad osservare ed a fare esperimenti con questo elemento. Vide che l’uranio messo su una lastra fotografica avvolta da una carta nera impregnava comunque la lastra . Questo fu il primo fenomeno osservato da Marie, in seguito chiamato da lei radioattività. Marie si sposò poi con Pier Curie con cui continuò le sue ricerche sull’uranio. I due si chiedevano da dove arrivasse l’energia che l’uranio rilasciava sotto forma di radiazioni. Nel 1898 la coppia di scienziati, che lavorava con mezzi rudimentali in un baracca di legno e senza aiutanti, scoprì un nuovo elemento chimico: il polonio. Nel luglio 1898, la scoperta fu annunciata contemporaneamente in Francia, nel bollettino dell'Accademia delle Scienze e in Polonia, nella rivista "Swiatlo", con queste parole: "Crediamo che la sostanza che abbiamo tratto dalla pechblenda (un minerale contenente uranio) contenga un metallo non ancora segnalato, vicino al bismuto per le sue proprietà analitiche. Se l'esistenza di questo metallo verrà confermata, noi proponiamo di chiamarlo polonio, dal nome del paese di uno di noi." Molto presto si accorsero che nella pechblenda, c'era, oltre al polonio, un'altra sostanza sconosciuta e potente, che chiamarono radio, a causa dell’intensità della sua radiazione: circa un milione e mezzo di volte superiore a quella dell’uranio. La scoperta venne annunciata il 26 dicembre 1898 all'Accademia delle Scienze di Parigi. Marie Curie riuscì a misurare con precisione l'intensità delle radiazioni emanate dalla pechblenda, con un metodo di ricerca chimica che, come lei spiegò, consisteva nell' ”effettuare delle separazioni con gli usuali mezzi dell'analisi chimica, e nel misurare, in condizioni opportune, la radioattività di tutti i prodotti separati. In questo modo ci si può rendere conto delle caratteristiche chimiche dell'elemento radioattivo cercato, che si concentra nelle porzioni che diventano via via più radioattive man mano che le separazioni procedono". Marie comprese per prima che la radioattività era un fenomeno atomico. Con questa scoperta dunque, nacque l’era della fisica atomica. Ciao Teresa Ramaioli