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CARNEVALE MENEGHINO di Teresa Ramaioli


CARNEVALE MENEGHINO  di Teresa Ramaioli 
iltuonoilgrillo il 31/01/16 alle 18:42 via WEBCARNEVALE-MENEGHINO-Prima che nascesse la più famosa maschera milanese (Meneghino), la maschera cittadina era personificata da Beltramm de Gaggian che ebbe origine nel XVI secolo quando si formarono le compagnie stabili. Il ruolo era di servo un pò tonto, buono e sempliciotto. Beltramm era fedele e garbato, aveva una moglie milanese di nome Beltramina, arguta e scaltra, che spesso toglieva il marito da situazioni imbarazzanti. Il suo costume era con maschera marrone, berretto nero, giacca, pantaloni e mantello, scarpe in pelle, e cintura gialla le calze il colletto ed i polsini bianchi. Nel XV e XVI secolo furono molti i bosin (cantastorie) che adottarono la sua divisa. Interprete eccezionale di Beltramm fu Niccolò Barbieri che scrisse un trattato di moralità sul teatro con regole precise per gli attori. Barbieri teneva le sue rappresentazioni nelle corti salendo sui banchi per essere visto da tutti, da qui il termine “mont in banc “o saltimbanco per indicare un attore comico. Meneghino era il servitore della domenica; infatti le dame milanesi di buon casato ma con pochi danee davano ricevimenti solo alla domenica o comunque non potevano rinunciare alla passeggiata domenicale in carrozza (spesso affittata). Per questo si pagava una persona a giornata, che svolgesse le funzioni di servitore, maggiordomo, accompagnatore, ma anche di acconciatore – parrucchiere: il cognome di Meneghino, "Pecènna" (parrucchiere/pettine) al proposito è molto esplicativo. Venivano quindi reclutati dei giovani dalla Brianza che con questo tipo di lavoro domenicale potevano arrotondare il loro magro salario e vennero chiamati "domenichini" che in dialetto suonò “domenighin” poi abbreviato in “meneghin”. Con lo sbocciare della cultura rinascimentale e del teatro dei burattini il Meneghin divenne un personaggio rappresentativo del popolo milanese e sul palcoscenico assunse un ruolo di maschera accanto ai vari Brighella, Pulcinella, Arlecchino, Colombina, Gianduja, Patacca. Il suo costume è caratterizzato da pantaloni e casacca in panno verde orlati in rosso, panciotto a fiori, calze a righe orizzontali bianche e rosse, scarpe con fibbia, parrucca con codino all'insù, camicia bianca, cappello a tricorno verde orlato in rosso. Il suo carattere è di servitore docile e generoso, ingenuo ma non troppo, al quale non bisogna toccare la sua indipendenza e libertà. A dargli vita e notorietà fu l'attore Carlo Maria Maggi (1630-1699) con le commedie “I consigli di Meneghino” e”Il falso filosofo”. Buona giornata Teresa Ramaioli