dino secondo barili

GIOCHI OLIMPICI di Teresa Ramaioli


GIOCHI OLIMPICI  di Teresa Ramaioli 
iltuonoilgrillo il 11/02/16 alle 17:09 via WEBGIOCHI OLIMPICI -- Il loro primo istitutore sembra essere stato Pelope, il giovane che il padre mise a morte facendolo strozzare, poi lo imbandì per un sacrificio agli Dei. Giove mosso a pena, mentre lo sacrificavano al banchetto gli ridonò la vita. Pelope volle celebrare questo ritorno con la sua gente con una grande festa allestendo una competizione proprio di lotta simulata, poi si aggiunse il pugilato, infine altre gare come la corsa. Pelope poi diventò re di questo territorio che prese poi il suo nome: il Pelop-onneso, dando vita alla sua stirpe con i figli Atreo e Tieste. Re di Argo e di Micene il primo, sposò Europa. Costei insidiata da Tieste che aveva già moglie e prole, il fratello Atreo per vendicarsi gli imbandì un banchetto con la carne dei suoi figli. Atreo quando poi morì lasciò ai due figli il regno diviso in due: Micene ad Agamennone, Sparta a Menelao. Nessun particolare tempo era da principio destinato per la loro celebrazione, erano occasionali, e verso l'800 a.C. quasi se ne era perso il ricordo. Solo nell'anno 784 a.C., Re Ifito quando conquistò l'Elide, avuto notizia di questa usanza quasi dimenticata la riportò alla luce . Questi giochi erano anticamente consacrati a Giove (Zeus) e si svolgevano nelle vicinanze di Olimpia, che Ifito aveva conquistato come territorio. Volendo celebrare una grande festa, gli abitanti vinti gli proposero il ritorno a questa antichissima manifestazione che solo oralmente veniva ricordata. Ciao Teresa Ramaioli