dino secondo barili

LUCREZIA E IL CARNEVALE racconto (533) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 533 Lucrezia… a Carnevale Un anno fa, Lucrezia, impiegata pavese, cinquantenne, bellissima e molto intelligente, era in crisi. Non era una crisi vera e propria, ma una “specie di confusione mentale”. Non riusciva più a capire ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. L’intelligenza di Lucrezia era fuori discussione, ma le difficoltà di comprensione tra le persone, oggi, è aumentata. Per esempio. Lucrezia non riusciva più a capire il suo fidanzato, Alfredo, sessant’anni, il quale era diventato “assente”. La crisi, era lì, in quel rapporto che non solo era fermo… ma regrediva ogni giorno un po’. In occasione del Carnevale dello scorso anno, Lucrezia decise di frequentare un “Corso sul travestimento” a Milano. L’argomento sembrava di facile comprensione… invece, l’impiegata cinquantenne pavese ebbe una sorpresa. “Non è solo l’abito che fa il monaco, ma è spesso il monaco che fa l’abito” Al Corso erano presenti una decina di persone (cinque uomini e cinque donne) comprese tra i quaranta e i sessant’anni. Il Docente era un Attore / Regista, Il Dott. Luca il quale chiese di passare subito al confidenziale “tu”. “Vedete care amiche e amici” – disse Luca – “Parecchie persone pensano di affermare la propria personalità mantenendo le “distanze”. Sbagliato. La “distanza” non si mantiene con il distacco, con la superbia o l’arroganza. La distanza si mantiene e si conserva con la buona educazione, il rispetto e la stima. Ecco perché serve conoscere il “travestimento”. In ultima analisi vale il principio”sono… come tu mi vuoi”.” Il Dott. Luca, concluse la lezione dicendo. “Al prossimo appuntamento, ognuno di voi, si presenti con un proprio costume. Quello che vorrebbe essere… e non è”. Lucrezia ci pensò una settimana. Alla fine decise. Si presentò vestita da uomo. Un uomo qualsiasi, ma uomo. Il Dott. Luca si complimentò con Lucrezia e la sfidò sul campo. “Vedi, Lucrezia, ora che hai assunto l’identità di un uomo … vediamo come ti comporti nel corteggiamento di una donna.” Tutti i partecipanti si sentirono coinvolti. Sembrava un compito in classe. Ed in effetti lo era. Lucrezia si stava giocando la sua reputazione e intelligenza. Si rese conto che per prima cosa doveva “fingere”… e finse… Tra le partecipanti c’era Orfea, bellissima quarantenne, la quale si era travestita da Principessa, quindi aveva esaltato il suo ruolo sociale e mantenuto la sua identità sessuale. Lucrezia la avvicinò come se si trovasse sul palcoscenico della vita. “Principessa Orfea, le posso svelare un segreto?” – “Dica, dica pure.” Rispose la Principessa - “Sono il Principe Igor in missione speciale. Sono qui, per proteggere Lei e consegnare alla giustizia, il più grande malfattore di tutti i tempi.” Da quel momento Orfea si sentì coinvolta in gioco più grande di lei. Adagio, adagio… Lucrezia si insinuò nella testa di Orfea e la condizionò mentalmente e sentimentalmente. E’ stata talmente abile che lo stesso Dott. Luca ne rimase colpito. La volle al suo fianco come “collaboratrice fissa” ai suoi corsi sul travestimento. Adagio, adagio se ne innamorò…al punto da diventare lui stesso vittima… della sua arte. - (533)