dino secondo barili

LE FRITTELLE DI GIORGINO racconto (539) di Dino Secondo Bariliu


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) racconto del Sabato 539 Le frittelle di Giorgino Ci sono persone che attendono parecchi anni prima di “lanciarsi alla ricerca dell’anima gemella”. Uno di questi è certamente Giorgino, quarant’anni, cuoco di professione. Fin da ragazzo aveva una preferenza per la cucina. Dopo aver frequentato le scuole “di settore”, Giorgino si era dato, anima e corpo, all’arte culinaria. Giorgino, però, è sempre stato di carattere taciturno e piuttosto chiuso. La sua passione la esternava in cucina… ma aveva anche altre attese dalla vita… incontrare l’anima gemella… appunto. Le circostanze non sono state favorevoli… oppure, l’interessato non ha colto le occasioni che la vita gli ha proposto. Un anno fa, però, Giorgino, cuoco provetto, abitante a Pavia ha deciso di prendere parte ad un concorso di arte culinaria a Milano. Il concorso era stato indetto dalla Associazione Amici della Frittella. Un gruppo di appassionati che avevano fatto della “frittella” il loro “idolo”. Una volta all’anno, il Presidente, Dott. Giampiero, riuniva i componenti il “gruppo dirigente” e elaborava il “progetto”. Lo scorso anno il Gruppo di appassionati aveva deciso di esaltare la frittella nelle sue infinite varietà lasciando ampio spazio alla fantasia dei cuochi partecipanti. Inoltre, aveva deciso di creare una Giuria “ad hoc” diversa dai soliti addetti ai lavori. Giorgino venne a sapere del concorso tramite un suo amico milanese sempre ben informato nelle vicende della metropoli. Per Giorgino, la frittella era “il massimo della felicità”. Nella frittella ci poteva mettere di tutto… e si poteva impastare in qualsiasi modo. Anche, la cottura poteva essere fatta in parecchi modi e a diverse temperature. Quel che importava era il risultato finale. Un anno fa, venne il giorno del concorso “della frittella” e l’Associazione che aveva indetto il concorso aveva fatto le cose in grande. Un grande Ristorante di Milano aveva messo a disposizione la cucina nella quale potevano lavorare comodamente i dodici cuochi partecipanti al concorso ed il Salone delle Feste nel quale potevano prendere comodamente posto gli ospiti e la Giuria. La Giuria poi era al massimo livello. Tre splendide ragazze (che più belle non potevano essere) come fossero le tre Dee che avevano assegnato a Paride il simbolo della vittoria. Così i dodici cuochi partecipanti al concorso, prima che si cimentassero nella singolare tenzone, vennero presentati alle componenti la Giuria composta dalle tre splendide ragazze. Per Giorgino è stato come un colpo di fulmine, come scatenare le fantasie più impensate. Non aveva mai visto tre splendide ragazze così. Pensava che “certe ragazze” esistessero solo sulle pagine patinate dei settimanali. Comprese che era arrivato il suo momento. Il momento di dare il meglio di sé. Mentre tutti gli altri cuochi erano alle prese con tipo di frittella già collaudata, Giorgino, si cimentò in una versione speciale di “frittella … alla milanese” … Inoltre, il quarantenne cuoco pavese fece qualcosa di originale. Impastò tre frittelle con ingredienti speciali… una diversa dall’altra. Una per ogni singola ragazza componente la Giuria. Inutile dire che Giorgino ha vinto il primo premio… e come premio speciale… ha fatto innamorare di sé la Presidente della Giuria, la Dott. Elena, una bellissima ragazza alta, bionda, occhi azzurri …e gambe che erano la fine del mondo. Ai giornalisti che chiedevano le motivazioni dell’assegnazione del primo premio, Elena rispose. “Quando un uomo fa delle frittelle così… è da prendere al volo. Non lasciarselo scappare. Una frittella al giorno… è il miglior passaporto della felicità.” - (539)