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IL GALLO di Teresa Ramaioli


IL GALLO di Teresa Ramaioli 
iltuonoilgrillo il 05/04/16 alle 11:46 via WEBIL GALLO---Il gallo è associato al sole come il guardiano che tutto vede e non gli sfugge niente, e per questo motivo è vivo in molte tradizioni, ed è vigile, la sua immagine si trova sui tetti, sulle banderuole, sugli scrigni porta gioielli. Nel cristianesimo, il ruolo speciale del gallo si riferiva all'episodio evangelico del canto all’alba, che causò il pentimento di Pietro previsto da Cristo. Inizialmente visto come un segno di rimorso, e più tardi nella tradizione medievale la figura di un gallo fu vista come immagine di vigilanza, veglia spirito, anelito di forza spirituale incorruttibile e duratura. Il gallo è diventato un simbolo d'illuminazione, dal momento che si sveglia all'alba accogliendo con favore il sole - Cristo. Si dice che gli Etruschi della città di Felsina (l'attuale Bologna) adottarono il gallo come loro emblema, simbolo di combattività, di fierezza, di comando, d’operosità e forse anche di... buona cucina. Dai romani che occuparono la regione, il gallo ebbe il soprannome locale di "Re del mattino", in omaggio al suo canto che svegliava gli agricoltori e li invitava ai lavori dei campi. Nel Risorgimento ritroviamo in Emilia Romagna il gallo come simbolo di libertà e indipendenza. I patrioti ne portavano spavaldamente alcune penne ondeggianti sul cappello: l'uso fu poi adottato anche dai bersaglieri. Il pavone simboleggia la primavera, la nascita, una nuova crescita, la longevità e l'amore. Si usa come simbolo di buon auspicio e per la bellezza delle sue piume è anche un simbolo di orgoglio e vanità, quando il pavone fa la ruota esprime la grandezza dell'universo. Il pavone è noto come l'uccello dai cento occhi. Gli occhi, nel suo piumaggio rappresentano le stelle, l'universo, il sole, la luna, e la "volta celeste". I Romani lo chiamavano "Uccello di Giunone" e accompagnava nell'aldilà le anime delle imperatrici, dal momento che, già nella tradizione persiana, simboleggiava la regalità, la bellezza e l'immortalità. Ciao Teresa Ramaioli