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IL LOTO di Teresa Ramaioli


IL LOTO  di Teresa Ramaioli 
iltuonoilgrillo il 08/04/16 alle 13:11 via WEBIL LOTO----Il Loto è una pianta che vive in acque stagnanti, talvolta sporche e fangose. Le sue grandi foglie, tuttavia, si mantengono sempre pulite e riescono a liberarsi persino dai batteri presenti sulla superficie. Questa proprietà, che oggi la tecnologia cerca di imitare, dipende dalla struttura nanoscopica della superficie delle foglie e si chiama effetto Lotus. L'effetto lotus è ciò che accade alle gocce d’acqua quando si depositano su una superficie idrofoba, sia naturale, sia artificiale – per esempio un foglio di alluminio. Su una superficie idrofoba, che respinge l’acqua, le forze di coesione della goccia prevalgono sulle forze di adesione, e di conseguenza la goccia appare come una perla. L'effetto loto porta alla scoperta della nanotecnologia e del nanomondo che da essa ne deriva. La nanotecnologia si occupa di oggetti, biologici e artificiali, di dimensioni molto piccole: si parla di molecole e perfino singoli atomi. Le nanotecnologie lavorano su ordini di grandezza così piccoli che sono quasi difficili da immaginare. Un nanometro è un miliardesimo di metro,oppure un milionesimo di millimetro. Che legame esiste tra effetto Lotus e nanotecnologia? La foglia di loto dalla superficie idrofoba, cioè che respinge l’acqua, ha permesso la realizzazione di materiali artificiali con le medesime proprietà. I nanotecnologi hanno studiato le strutture delle foglie di loto e le hanno riprodotte in laboratorio in modo artificiale, e hanno creato materiali impermeabili e autopulenti, come tessuti, vetri, piastrelle di marmo, superfici di legno o pietra. Sono materiali che non subiscono cambiamenti dell’aspetto esteriore, capaci di auto-pulirsi dopo una giornata di pioggia. Ciao Teresa Ramaioli