dino secondo barili

IL SOGNO RICORRENTE racconto (549) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) racconto del giorno 549 Carnevale e il sogno ricorrente Nel periodo di Carnevale di un anno fa, la Prof. Olga, quarantenne, bellissima, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese ha avuto un sogno ricorrente. Il fatto era accaduto appena dopo la Festa di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio. Per alcune settimane non ci aveva fatto caso, ma dopo un po’… aveva cominciato a preoccuparsi. Il sogno era sempre lo stesso. La Prof. Olga si addormentava. Sentiva suonare il campanello del suo appartamento in Pavia dove abitava. Si alzava di scatto. Il pigiama si impigliava in un “oggetto non identificato” e rimaneva nuda come mamma l’aveva fatta. A quel punto la porta dell’appartamento si apriva all’improvviso … e il sogno si interrompeva. La Prof Olga, preoccupata, ne parlò con la sua Collega e coetanea Prof Marisa. Anche lei, un anno prima, durante il periodo di Carnevale, aveva avuto un uguale sogno ricorrente… Anche, Marisa, durante il sogno, sentiva suonare il campanello della porta d’ingresso del suo appartamento. Si alzava di scatto. Il pigiama si impigliava in un “oggetto non identificato”… e rimaneva nuda come mamma l’aveva fatta. A quel punto, Olga si incuriosì. “E come è andata a finire?” Marisa si era fatta timorosa. Non sapeva se dirlo o non dirlo. Poi cedette. “Olga mi sono innamorata di un uomo da sogno, l’uomo che non avrei mai pensato di incontrare… Da un anno, sto vivendo una storia d’amore stupenda.” La Prof. Olga non si accontentò del racconto della Collega Marisa. Anche lei voleva vivere un amore stupendo… unico… di quelli che si leggono nei romanzi d’amore. “Marisa. Dimmi come hai fatto. Lo voglio fare anch’io.” La Prof. Marisa, a quel punto, non poteva più tirasi indietro. “Olga, devi parlare con lo Psicologo, Dott. Felice. Un Professionista specializzato in sogni ricorrenti. Anzi, ti fisso io l’appuntamento.” Alcuni giorni dopo la Docente di Lettere di un Lice del milanese era nello Studio del Dott. Felice per l’appuntamento. Lo Psicologo si fece raccontare il sogno dalla viva voce della Prof. Olga. Il sogno era sempre lo stesso. La quarantenne, bellissima, appena addormentata sentiva suonare il campanello dell’appartamento nel quale abitava. Si alzava di scatto. Il pigiama si impigliava in un “oggetto non identificato” e rimaneva nuda come mamma l’aveva fatta. A quel punto la porta dell’appartamento si apriva …e il sogno terminava. Il Dott. Felice, era un Professionista serio, qualificato. Aveva una lunga esperienza. Faceva poche domande… tutte mirate. “Prof Olga. Il suo non è primo caso che mi capita. Tutte le volte, la protagonista del sogno mi nasconde sempre l’ultimo particolare… Prima che il sogno si interrompesse… non ha visto o sentito qualcosa? Per esempio… un volto o una voce di un uomo?” La Prof. Olga divenne rossa come un peperone, ma cercò di controllarsi. Quasi sottovoce… balbettò, cercò di spiegare. Il Dott. Felice la sollecitò. “Non abbia paura… Olga. Sono il suo Psicologo. Un medico. Il mio compito è quello di aiutarla. Ha visto o sentito qualcosa?” La quarantenne parlò. “…dalla porta è entrato un uomo bellissimo…e mi ha detto “Ti aspetto a Parigi…” Ormai era fatta. Il Dott. Felice sorrise soddisfatto. “Vede, Prof. Olga, che si arriva sempre alla soluzione dell’enigma. Lei adesso deve prepararsi. Prenotare un bel viaggio a Parigi. Salire sulla Tour Eiffel. Alla fermata più alta, dell’ultimo piano, ci sono diversi ascensori. Si fermi davanti all’ascensore di destra. Quello che porta le persone dal piano terra all’ultimo piano. Dalla porta automatica, uscirà un cinquantenne, alto, biondo, con un fisico da Dio, elegantissimo, raffinatissimo e ricchissimo. Quello è suo uomo, l’uomo che ha sempre sognato. Basterà che dica. “Sono qui… sono Olga”. La quarantenne uscì soddisfatta dallo Studio del Dott. Felice. Si diresse all’Agenzia Turistica… e, in occasione del Carnevale dello scorso anno, ha realizzato il suo “sogno”. Sulla Tour Eiffel, all’ultimo piano c’era veramente l’uomo della sua vita, l’uomo che aveva sempre sognato. Il suo nome era: Amore. - (549)