dino secondo barili

IL SIGNOR FILIPPO racconto (552) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) racconto del giorno 552 Il Carnevale Ambrosiano del Signor Filippo I Milanesi ci tengono al loro Carnevale Ambrosiano. Prima di tutto perché è diverso da tutti gli altri. Secondo, perché rispecchia lo spirito della città. Una città frenetica, sempre in movimento. Una città che non dorme mai. Infatti, non c’è angolo di Milano che, in ogni momento della giornata, notte e giorno, e per tutti i giorni dell’anno (Natale e Pasqua compresi), non vi sia qualcuno che stia lavorando, pensando, studiando per il domani. Era così anche per Filippo, Commerciante cinquantenne che si era fatto dal niente. Ora era proprietario di parecchi negozi in città, ma non perdeva mai un attimo… per lavorare. Diceva sempre. “La vita è un mistero. Mi sono fatto dal niente. Anche se oggi ho un bel patrimonio, devo stare attento a non fare passi falsi… altrimenti è un attimo finire sul lastrico.” A cinquant’anni, il Signor Filippo, come veniva chiamato dai Clienti, non si era ancora sposato … perché non aveva ancora trovato il tempo. Quella, però, era una scusa. La verità… era un’altra. Il Signor Filippo proprietario di parecchi negozi in Milano, era brutto come la notte. Non che la notte fosse brutta… Anzi, a Milano la notte è bellissima e frequentatissima. Praticamente non esiste. Filippo, invece, era proprio brutto. Esisteva… questo si. Ed era capace di fare tanti soldi. Per il resto era “un mei che nient” (detto in dialetto… che significa “un meglio di niente”). Anche, Filippo se ne rendeva conto. Dal punto di vista fisico non valeva gran che. Specialmente quando si guardava allo specchio alla mattina appena alzato dal letto. Se ne rendeva conto… e si rendeva conto che quando una donna l’avvicinava … era per i suoi soldi… e questo, a Filippo non andava né per il diritto, né per il rovescio. Rimanda oggi… rimanda domani… a cinquant’anni non aveva ancora una donna sua… anche se di donne (a pagamento) ne aveva a bizzeffe. La donna “sua”, però, era il suo sogno… e tale rimaneva. Per farsi una ragione, Filippo, si sfogava in altri modi. Per esempio. Era un patito del Carnevale Ambrosiano. Aveva creato una Associazione per dare il proprio contributo ai festeggiamenti della città. Ogni anno, Filippo si metteva in gioco per avere idee nuove e sempre all’avanguardia. Inoltre, avendo disponibilità finanziare di rilievo contribuiva volentieri ai festeggiamenti del Carnevale Ambrosiano. Un anno fa, il Signor Filippo, comprese che bisognava fare qualcosa per i giovani. Spesso, per i giovani, si fanno solo chiacchiere…e niente fatti. Il Signor Filippo organizzò una riunione dei componenti della propria “Associazione Amici del Carnevale Ambrosiano” e fece loro una richiesta. “Quest’anno dobbiamo fare qualcosa di piacevole per Milano. A Milano tutti corrono. E’ necessario dare ai Milanesi un attimo di respiro. Un piacevole attimo di relax.” I Componenti (tutti scelti dal Signor Filippo) presero il suggerimento alla lettera. Avanzarono parecchie proposte. Si trattava delle solite idee trite e ritrite. Il Signor Filippo, invece, voleva qualcosa di più immediato ed espressivo. La Signora Erminia, Segretaria dell’Associazione, ebbe una pensata. “Signor Filippo, perché non “assoldiamo” dei giovani talenti capaci di suonare la fisarmonica? Facciamo una specie di concorso. Diamo loro dei “pezzi” da suonare. Una volta individuato i nuovi talenti, li distribuiamo (previa autorizzazione del Comune) nei vai punti della città. Quattro giorni di musica gratuita. Una fisarmonica… per Milano. Quattro giorni di allegria per le vie e le piazze della città. Tutto assolutamente gratis.” L’idea piacque e venne approvata. Tra i giovani partecipanti all’iniziativa c’erano anche Orfeo e Rosetta, due ventenni…abili suonatori di fisarmonica. Entrambi, un anno fa, hanno ottenuto un invidiabile successo. Il Signor Filippo ha preso una decisione. Non avendo una famiglia e dei figli… ha “adottato”, Orfeo e Rosetta… regalando loro studi di perfezionamento in fisarmonica… a patto che durante i quattro giorni del Carnevale Ambrosiano suonassero gratis per tutta la città… per la Grande Milano. Più si da… più si riceve. -(552)