dino secondo barili

LORENZO ELISABETTA racconto (558) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) racconto del giorno 558 Lorenzo, Elisabetta e l’aereo privato La primavera è la stagione dei progetti. Parecchie persone subiscono il fascino della natura che si rimette in moto. E’ un po’ come per le “pulizie di primavera” che (una volta) le donne amavano effettuare nelle loro case. Allora … Tanti anni fa … Oggi, tale consuetudine si sta perdendo. La società è cambiata. Le donne hanno un lavoro impegnativo fuori casa … e non hanno più tempo per pensare alle pulizie di primavera. Tale operazione si può fare in qualsiasi momento. Basta avere voglia. Invece, la primavera è rimasta in alcune persone la “voglia di fare progetti”. Complice le giornate che si allungano … anche l’Architetto Lorenzo, cinquant’anni ben portati, un fisico da atleta, un anno fa, sentì il bisogno di dare una svolta alla propria vita. A cinquant’anni aveva avuto un paio di convivenze … finite male. Naturalmente, Lorenzo dava la colpa del fallimento alle due donne (Katy e Giuse) con le quali aveva condiviso un percorso di vita … ma non era così. Anche Lorenzo ci aveva messo del suo. Del resto a Pavia c’è un vecchio detto che dice: “Per fare una croce ci vogliono due legni” (da parte di lui … e di lei … al cinquanta per cento). Ora, a cinquant’anni, l’Architetto Lorenzo aveva voglia di dare una svolta alla propria vita. Come? Certe cose sono più facili a dirsi che a farsi. Lorenzo ne parlò con il suo Medico di Fiducia, Dott. Felice. La scusa è stata una pizza in Piazza della Vittoria a Pavia … un sabato a mezzo giorno … di un anno fa. “Dott. Felice, sento il bisogno di cambiare vita …” Il Medico intese l’affermazione come uno sfogo occasionale. “Non preoccuparti … è la primavera. Capita a molti … poi, tutto rimane come prima.” Lorenzo rincarò la dose. “No. No. Ho proprio voglia di cambiare. Solo così posso affrontare nuovi progetti professionali. Mi accorgo che non ho più fantasia … Mi sto ripetendo … e questo per un Architetto che si reputa anche “artista” è un cattivo segno.” Il Dott. Felice comprese che l’amico Architetto non voleva solo consumare una pizza in compagnia … ma voleva un consiglio. Un consiglio non strettamente professionale … ma da amico. Il Medico di Fiducia pesò le parole. “Lorenzo se dici sul serio … non c’è che un sistema: innamorarsi … innamorasi di una bella donna. Cercare la donna giusta … e “perdere la testa” come accade a vent’anni. Tu, però, ne hai cinquanta … e queste cose sono difficili da realizzare.” L’Architetto convenne che il Dott. Felice aveva ragione. Lorenzo stava per rientrare nel suo appartamento pavese quando il telefonino si mise a strillare. Era il suo Collega e amico Architetto Girolamo, un settantacinquenne Professionista tra i più stimati di Milano. “Lorenzo che ne diresti se ci trovassimo questa sera per una cena a casa mia? Ho una proposta di lavoro da farti con urgenza.”. Lorenzo sapeva che non poteva rifiutare. Accettò immediatamente. Girolamo era stato il suo “maestro” quando aveva fatto praticantato. Non aveva uno “Studio di Architettura”… ma un impero … con venticinque Architetti alle sue dipendenze. Alla sera Lorenzo si presentò con un grande mazzo rose rosse (cinquanta) per la Signora Girolamo che le gradì (come sempre) in modo particolare. Alla cena erano presenti l’Architetto Girolamo con la consorte Signora Flavia, la figlia Elisabetta, ventisette anni, appena laureata in Architettura, e Lorenzo. Il cinquantenne Lorenzo comprese subito che c’era l’atmosfera delle grandi occasioni. L’Architetto Girolamo parlò chiaro e tondo da buon milanese. “Lorenzo, ho una proposta da farti. Ho compiuto settantacinque anni e voglio godermi un po’ di libertà. Se sei d’accordo … lascio a te la conduzione dello Studio insieme a mia figlia Elisabetta che diventerà la tua assistente, praticante e segretaria. Come sai, hai a tua disposizione “Sedi dello Studio” in tutto il Mondo. Milano sarà la tua Sede principale con una Ferrari e un aereo privato sempre a tua disposizione. Se hai delle richieste particolari … sono a tua completa disposizione.” Il cinquantenne Architetto Lorenzo cercò di controllarsi … Fece fatica. Al suo fianco c’era Elisabetta, l’Architetto Elisabetta, la quale era una ragazza con un fisico da favola. Alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Per Lorenzo quella era la parte migliore della proposta. Sapeva che avrebbe dato l’anima per star dietro ad una struttura operativa di tale portata, ma la presenza di Elisabetta … era la miccia che dava fuoco alle polveri … Lorenzo non poteva rifiutare ed accettò. Nella sua mente cominciò a balenare … un sogno. Ogni fine settimana l’avrebbe passato, con Elisabetta, in una Capitale diversa. Parigi, Londra, Madrid, Vienna ecc. ecc. L’aereo privato sarebbe stato un ottimo mezzo (indispensabile) per iniziare un’avventura da sogno … dove la fantasia andava al galoppo. - (558)