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CIOCCOLATO di Teresa Ramaioli


CIOCOLATO  di Teresa Ramaioli 
iltuonoilgrillo il 25/04/16 alle 16:25 via WEBCIOCCOLATO---Dopo l’arrivo del cioccolato dalle americhe, sembra che in Italia fu la Toscana dove si sperimentò con successo l’aggiunta di ingredienti: scorze fresche di cedro o limone, aromi di gelsomino, cannella, vaniglia, ambra e muschio. A fine Seicento la cioccolata al gelsomino era conosciuta alla corte di Cosimo III dei Medici, ideata dallo scienziato Francesco Redi. La golosità, degustabile solo alla corte granducale e rappresentava un vero segreto di stato insieme ad altre ricette a base di cioccolato. La cioccolata al gelsomino richiedeva una lenta odorizzazione per contatto della polvere di cacao. Il fiore non interveniva ne come ingrediente di preparazione della cioccolata, ne come estratto aggiunto al cacao, ma si combinava quale impalpabile aroma. Il gelsomino, originario delle Indie Orientali, sembra fosse già conosciuto in Italia nel XV sec. Furono i navigatori spagnoli ad importarlo in Europa dalle Indie Orientali nel terzo decennio del Cinquecento, e la famiglia de’ Medici di Cosimo I ne possedeva esemplari. Il granduca di Toscana era un geloso amante di questo fiore, del quale proibì la coltivazione fuori dai suoi giardini. Si narra che alla diffusione del gelsomino abbia contribuito una storia d'amore. Un giardiniere di casa de' Medici rubò dai giardini granducali un ramoscello della pianta per offrirlo alla fidanzata. La ragazza dispiaciuta che il fiore così bello e raro dovesse avvizzire lo piantò. Il gelsomino attecchì e nella primavera gettò nuovi germogli e fiori. Da allora, il giorno delle nozze le giovani toscane usano stringere nelle mani un mazzetto di gelsomini come auspicio di prosperità. Ciao Teresa Ramaioli