dino secondo barili

ATTILIO E IL VENTICELLO DI PRIMAVERA racconto (565) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) racconto del giorno 565 Attilio e il venticello di Primavera Una delle caratteristiche della Primavera è il venticello. Un venticello lieve che si alza all’improvviso e sembra accarezzare delicatamente i nuovi germogli, gli esili fiori appena sbocciati… e i volti delle persone. Se poi, ci si trova in un Parco di Pavia come quello della Vernavola, oppure del Castello Visconteo… il gioco è fatto. Meraviglia delle meraviglie! Un anno fa, la pensava così anche l’Architetto Attilio, cinquant’anni ben portati, single, con Studio di Architettura in Milano, abitante a Pavia. L’Architetto Attilio era in “crisi creativa”. Non riusciva a trovare idee interessanti per un suo nuovo lavoro. A Milano aveva parecchie conoscenze… che non erano amicizie. Gli amici si distinguono dalle conoscenze perché non hanno bisogno di nulla. Non applicano la legge del “do ut des”. “Tu dai una cosa a me… ed io do una cosa a te”... Gli amici veri sono quelli che dicono ciò che pensano … senza altri fini. L’Architetto Attilio, a Milano non aveva amici, ma a Pavia si. Pavia, più che una città è un “paesone” (70mila abitanti circa)… Gli amici si incontrano ovunque…più volte al giorno… in Strada Nuova, Corso Cavour, Piazza della Vittoria. Un anno fa, L’Architetto Attilio era in Piazza della Vittoria, in uno dei tanti Bar, per prendere un caffè. Ha incontrato l’amico Francesco, Psicologo.. Attilio ne approfittò. “Francesco… sono a corto di idee per un mio nuovo progetto… cosa mi suggerisci?” Francesco, amico e personaggio dall’occhio lungo, pensò subito che Attilio era single. Rispose convinto. “Se dovessi suggerti come la penso, ti consiglieri di guardare le belle donne… Siccome, però, sei un Professionista serio ti suggerisco di fare fotografie…” Fotografie? L’Architetto Attilio, colse il consiglio al volo. “Hai ragione, ne approfitto subito” Non avendo a disposizione una macchina fotografica, usò il telefonino. Scattò subito alcune foto all’amico Francesco… poi, continuò scegliendo prima soggetti a caso.. poi selezionando gli scatti. Così, in Strada Nuova, sul Ponte Coperto, sul Lungoticino e al Parco del Castello Visconteo. Insomma, una quantità di fotografie da rimanere impressionati. Stanco, ma soddisfatto l’Architetto si ritirò nel suo lussuoso appartamento nel Centro Storico della città. Era curioso di controllare l’effetto pratico del suggerimento dell’amico Francesco. Rivide le foto scattate ad una ad una. Dopo aver visionato le prime immagini, Attilio, si accorse che in ogni fotografia scattata compariva il volto di una donna… alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. Una donna mai vista.. La foto della donna non compariva in tutti gli scatti, ma solo in quelli più significativi… e dove c’erano particolari che potevano servire per il suo nuovo progetto. L’Architetto ritenne che il volto di quella donna mai vista… fosse un “segno del Destino”. Durante gli scatti delle fotografie, Attilio, non l’aveva notata. Come mai ora compariva tanto spesso? Cercò una giustificazione, ma non la trovò. Attilio cercò di dimenticare … senza riuscirci. Ne parlò con il suo amico Psicologo Francesco. Più che una risposta era un’ipotesi... “Attilio, può darsi che sia stato il tuo subconscio a far comparire quella donna in quelle foto…” Non era passata una settimana e nell’appartamento accanto a quello dell’Architetto arrivò una nuova inquilina. Attilio face in modo di fare conoscenza. Si chiamava Liliana, anzi, Architetto Liliana. Aveva trent’anni. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Attilio si rese subito conto che era la stessa donna che era comparsa nelle immagini del suo telefonino. Non disse nulla, ma volle controllare. Si ricordava di aver lasciato il telefonino con le foto sul tavolo della cucina del suo appartamento la sera prima. Lo cercò. Non lo trovò. Con un altro telefonino digitò il numero… Nessuna risposta. Dopo un ora di ricerche vane, Attilio, ritrovò il telefonino con le foto… immerso nell’acqua… in bagno. Cercò di rivedere le immagini. Era tutto distrutto. Non c’era più traccia di nulla. L’Architetto Attilio, un anno fa, non era il tipo da fermarsi davanti a imprevisti. Chiese all’Architetto Liliana, se era disponibile per un pranzo di lavoro. Voleva proporle la condivisione del progetto a cui stava lavorando. Liliana accettò con piacere. Attilio, però, tenne per sé quanto gli era accaduto nello scattare le foto con il telefonino… telefonino che ormai non c’era più. Era curioso di sapere …cosa gli avrebbe riservato il Destino… E’ noto che… la vita è bella proprio perché non si sa cosa riserva. - (565)