dino secondo barili

CRISTINA E LA COLLEZIONE racconto (568) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) racconto del giorno 568 Cristina e le monete da collezione La Primavera è la stagione delle emozioni. Basta guardarsi intorno. Osservare la natura per rendersi conto… come, nell’arco di pochi giorni, la natura cambia aspetto e diventa una sinfonia di colori. E’ il momento di guardarsi intorno… un’occasione da non perdere. Anche Cristina, trent’anni, alta, bionda, corpo da favola, impiegata presso una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia, un anno fa, la pensava così… ma non riusciva a concentrarsi e vedere il bello che le stava intorno. Non aveva tutti i torti. L’amica Daniela, sua stessa età, era già sposata e stava per avere un bambino. Ogni volta che Cristina e Daniela si incontravano in Piazza della Vittoria a Pavia, l’impiegata di Milano si lamentava. “Fortunata tu, Daniela, che hai trovato l’uomo giusto e l’hai sposato. Ora, hai la tua famiglia e il tuo futuro. Io, invece, da quando ho lasciato Vincenzo, il quale non voleva sentir parlar di matrimonio, non ho più trovato un uomo che facesse al caso mio. O sono troppo giovani… o sono troppo vecchi.” Daniela conosceva quel discorso a memoria. A volte ascoltava e non rispondeva. Un anno fa, invece, pensò di rispondere all’amica. “Cristina, vorrei sbagliarmi, ma tu ti stai facendo dei problemi che non esistono. Ti sei messa in testa un tipo di uomo che non esiste. L’uomo non è “mai” quello che la donna desidera… Lo accetta… ma certamente non è il tipo d’uomo che avrebbe voluto. Allora, cosa fare? Accontentarsi di ciò che passa il convento. Cercare in tutti i modi di “smussare gli angoli”. L’importante è quello di raggiungere un “compromesso durevole”… un modus vivendi che possa soddisfare lui, quanto lei.” Cristina, afferrò il senso del discorso. Si rese conto che doveva cambiare atteggiamento. Quella stessa sera telefonò all’amica e coetanea Giovanna che era una patita del ballo liscio. “Giovanna, siccome so che vai alla Serata da Ballo, posso venire anch’io?” – “Certo.” – rispose l’amica. Cristina comprese che l’importante era aprire gli occhi. Non fare passa falsi… e guardarsi intorno. In Sala da Ballo, la trentenne conobbe Bruno un trentacinquenne il quale era un provetto ballerino. Dopo il primo ballo i due si trovarono bene. Ad ogni ballo l’accordo diventava sempre più sciolto, leggero. Cristina cercava di non abbandonarsi troppo… anche se avrebbe voluto… e ne sentiva il bisogno. La serata aveva preso una piega decisamente piacevole. Ogni tanto i due si prendevano un pausa, un po’ per chiacchierare e un po’ per parlare e guardarsi negli occhi. Bruno faceva l’artigiano idraulico, ma coltivava una passione segreta. Collezionava monete d’oro. Non solo d’oro… anche antiche. Quando due persone stanno bene insieme si confidano le loro passioni… Bruno non fece mistero della sua passione per le monete. Per Cristina è stato come un salto nei ricordi. Quando ha preso il suo primo stipendio ha voluto comperare una moneta d’oro commemorativa. Sua mamma le aveva suggerito di farlo come fatto scaramantico …per propiziarsi la fortuna. Appena Bruno lo ha saputo ha chiesto di poterla vedere. Come poteva Cristina dire no? I due lasciarono la Sala da Ballo e raggiunsero l’appartamento di Cristina. Quando ci sono le condizioni … l’atmosfera diventa un fatto automatico. Bruno era rimasto estasiato dall’ordine che regnava nella casa della trentenne, dei numerosi romanzi d’amore. Il trentacinquenne aveva letto parecchi di quei romanzi… anche due o tre volte. Di alcuni ne conosceva “passaggi a memoria”. Anche Cristina ne fu contenta. Da sempre avrebbe voluto incontrare un uomo così. Ora, l’aveva davanti e non poteva lasciarselo sfuggire… Dopo il caffè, i pasticcini… in un crescendo di piacevoli attese. Alla fine le labbra di Cristina si incollarono a quelle di Bruno e non si staccarono più. E’ stato l’inizio dei “fuochi d’artificio”…quelli d’amore, naturalmente. Si sa che quando ci si immette su “quel sentiero”… nessuna delle parti in causa cerca o vuole tornare indietro… Passo, dopo passo … si era fatta l’alba. I primi raggi del sole avevano fatto la loro comparsa… mentre Cristina si abbandonava dolcemente tra braccia del trentacinquenne. Bruno, intanto, aveva focalizzato un solo pensiero: il giorno che stava per nascere era Domenica …e Domenica è sempre Domenica… giornata di dolci abbandoni, di baci appassionati, di amorosi amplessi… -(568)