dino secondo barili

IL GIARDINO DEL DOTT. CORNELIO racconto (579) di Dino Secondo Barili


Intrigo ……a Pavia (Questestorie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)racconto del giorno579Il giardino del Dott. CornelioCi sono persone che aspettano la Primavera per prendere decisioni importanti. Unanno fa, è stato così anche per il Dott. Cornelio, cinquant’anni,Commercialista in Milano, abitante a Pavia. A cinquant’anni, però, si era resoconto che aveva speso tutta la sua vita per l’Ufficio con dieci impiegate bravissimee fidatissime. Un bel nome. Grande fiducia e prestigio da parte della clientelaassistita. E per il Dott. Cornelio? Una solida posizione… ma sul pianosentimentale zero al quoto. Per tutta la vita… stesso appartamento incondominio. Stessa Colf… e pochi amici. Solo Commercialisti come lui. Un annofa, invece, è stato l’anno della svolta. Il Dott. Cornelio si è messo in mentedi cambiare casa. Aveva da sempre sognato una villetta con giardino appenafuori Pavia dove tornare a sera stanco… ma desideroso di osservare i fiori chefiorivano e gli uccellini che facevano il nido. Come può “vivere” una villettacosì… senza una donna? La sua donna! In fatto di donne … si era scordatopersino come erano fatte. L’unica morosa del Dott. Cornelio era stata,Valentina… ma allora aveva vent’anni. Stava per avere un Ufficio tutto suo aMilano. Non poteva impegnarsi anche nel matrimonio. E, invece, Valentina volevasposarsi… e sposarsi subito. Su quel frangente i due si erano scontrati e lasciati.Ognuno era andato per la propria strada. Valentina aveva trovato l’uomo dasposare e Cornelio aveva dato anima e corpo per costruire il “suo” Ufficio diCommercialista a Milano. Ora, però, a cinquant’anni… quel periodo gli tornava allamente… Cosa fare?. Il Dott. Cornelio ne parlò con la sua fidata impiegata,Signora Paola, una sessantenne tutto pepe… e molto di più. Paola ha rispostosubito ciò che pensava. “Dott. Cornelio. Attenzione. Oggi, lei è un’ambitapreda. La fortuna di un uomo è sempre la donna che gli sta al fianco. Sesbaglia la scelta della donna, Lei è finito. Ci pensi bene prima di pronunciareil fatidico “Si”. Se vuole il consiglio di una sessantenne… Scelga una donnagiovane… con le idee chiare (si fa per dire)”. Il Dott. Cornelio memorizzò ogniparola. Già aveva pensato alla donna giovane… in quanto subiva l’assalto dialcune sue Colleghe Commercialiste che gli avevano messo gli occhi addosso e lotampinavano di telefonate. Il cinquantenne diede la precedenza all’acquisto diuna bella villetta con giardino appena fuori Pavia. Anzi, vista l’occasione…c’era pure la piscina. Villetta da sogno… fatta apposta per sognare. Ora,mancava solo la donna dei sogni. Cosa fare? Il Dott. Cornelio, con la scusa dicercare un quadro per il salotto, cominciò a visitare tutte le Gallerie d’Artedi Milano. Guardava e cercava il quadro… ma il suo vero scopo era … una ragazzaalta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo… e amante dei fiori. Si, ifiori da giardino, quelli un po’ speciali… che fanno sognare… La ricerca sipresentava ardua. Le Galleriste incontrate avevano tutte pressappoco la suaetà. Avevano un matrimonio fallito alle spalle…e una voglia matta di avere unnuovo amore. Cornelio era testardo… non voleva un amore qualsiasi. DalleGallerie d’Arte, il cinquantenne passò alle Mostre Personali… e lì trovòveramente delle Artiste vere, donne dal fascino misterioso. Pochissime eranoArtiste giovani… e per Cornelio era diventato un “sogno”. Era quasi suldisperato… ma non voleva cedere. O così… o nessuna donna. Un sabato mattina, ilDott. Cornelio si trovava ad un Convegno di Commercialisti a Milano. Accanto alui c’era una ragazza trentenne… bellissima. Alta, bionda, occhi azzurri, gambeda fine del mondo Si vedeva che seguiva il Convegno senza alcun interesse.Cornelio non resistette. “Scusi. La vedo annoiata. Non le interessal’argomento?” La ragazza reagì. “Il mio sogno è dipingere. Dipingere fiori…curare giardini. Non mi piace fare la Commercialista.” E’ stato come dare fuoco alle ceneri. Erano mesi che Corneliocercava una donna così. Decisero entrambi di andare a prendere un caffè. Sipresentarono. “Mi chiamo Rosalba.” – “Io, Cornelio” La confidenze volarono. Inmeno di un’ora si erano detto tutto l’un dell’altro. Anzi, si erano detto moltodi più. Entrambi avevano bisogno di una vacanza sulla Costa Azzurra. Giorni egiorni da passare bighellonando da una spiaggia all’altra. Con il vento tra icapelli, sul viso… e qualcosa che libera la mente. Rosalba ci sapeva fare. Eradolce come il miele. Si vedeva lontano un miglio che il cinquantenne era il suotipo, l’uomo che aveva sempre desiderato. Il primo bacio non si fece attendere.Per Cornelio è stato come l’arrivo dell’arcobaleno … dopo il temporale. Si sentìinorgoglito persino di alcuni suoi capelli bianchi che avevano incominciato afare capolino sulla sua folta chioma. Ormai si sentiva in pista… poteva chiederequalche informazione in più, ma non lo fece. I baci si sommavano ai baci… lecarezze alle carezze… e non era il caso di occuparsi di altri argomenti.Rosalba e Cornelio decisero di lasciare il Convegno. Il Commercialista prese lasua lussuosa automobile e con Rosalba partì per la Costa Azzurra. Leverdi colline della Liguria erano all’orizzonte. Cornelio era infervorato. Feceuna domanda alla donna che le stava accanto e mandando in estasi. “Rosalba didove sei?” Risposta immediata. “Di Pavia… sono. Mia mamma si chiama Valentina…”Cornelio volle saperne di più. Era proprio la figlia del suo primo e unicoamore. Valentina l’amore dei suoi vent’anni. -(579)