dino secondo barili

IL FOGLIETTO DI VALERIA racconto (583) di Dino Secondo Barili


Intrigo ……a Pavia (Questestorie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)racconto del giorno583Il foglietto di ValeriaDiceva un vecchio detto che la Primavera è nei fiori… in tutti fiori.Specialmente in quelli selvatici, quelli che crescono per il piacere dicrescere, di vivere, di lasciare il segno. Carlo, cinquant’anni ben portati erainnamorato dei fiori selvatici…Veramente non era innamorato solo dei fioriselvatici… quelli che crescono lungo le strade, in condizioni impossibili, lungole rive dei fossi e dei fiumi, in mezzo ai boschi… Carlo era innamorato anchedi una donna, Valeria. Valeria era stata la sua compagna di banco quandofrequentava la scuola media. Allora si sentiva troppo piccolo per innamorarsi…Invece, si era innamorato proprio di Valeria, la compagna di banco. La ragazza dailunghi capelli biondi. Valeria, però, era molto più sveglia di Carlo. Si erainnamorata di Giovanni uno spilungone che frequentava il Liceo. Così gli annisono passati. Valeria e Carlo non si sono più incontrati. Qualche volta, nelcorso degli anni, Carlo aveva tento di rintracciarla… ma non ci era riuscito.Le ultime notizie la davano emigrata in Francia. Un anno fa, Carlo ebbe unmomento di crisi dovuto al compimento dei cinquant’anni. Si sentìimprovvisamente solo e vecchio. Ne parlò con il suo amico e coetaneo Gianluca,compagno di “furibonde” scampagnate in bicicletta. Anche Gianluca aveva i suoiguai. Si era lasciato con la “morosa” con quale aveva passato gli ultimi diecianni. Carlo parlò a Gianluca del suo “disagio”… del desiderio di ritrovareValeria. Gianluca era un appassionato di giardinaggio e di fiori inparticolare. Aveva letto molti libri e ricordava particolari che, per moltepersone, potrebbero sembrare insignificanti. Aveva letto, per esempio, che perritrovare una persona, bisogna cercarla nelle sue “passioni”, “nei suoi hobby”…se poi, è appassionata di fiori… bisogna cercarla nei “suoi fiori preferiti”. PerCarlo è stata un’illuminazione, come accendere una lampadina. Nella sua mentesi fece strada un ricordo. Quando Carlo era alla scuola media amava fare lunghepasseggiate nei boschi che costeggiano il fiume Ticino, tra Bereguardo e TorreD’Isola. Un giorno, anche Valeria volle seguire Carlo nei suoi vagabondaggi neiboschi. E’ stato allora che Valeria ha rivelato la sua passione per i fioriselvatici…ma solo fiori speciali. E quali erano? Carlo e Valeria erano giuntinei pressi di un laghetto. Un laghetto, nascosto tra gli alberi. Aveva un nome“il Laghetto delle Libellule”, lì e solo lì c’erano i fiori speciali. Erano dellespecie di cannule dai più svariati colori. In quell’occasione Valeria avevarivelato a Carlo un particolare. “Questi fiori nascono solo in questo posto. Seun giorno vorrai trovarmi … mi troverai in riva a questo laghetto.” Carlo avevaascoltato le parole di Valeria e “non” le aveva dimenticate. Ogni tanto quelleparole ritornavano in mente come messaggi lanciati nell’universo. Un anno fa,Carlo era in crisi. Aveva bisogno di una donna. Di Valeria. Si ricordò delLaghetto. Un sabato mattina di un anno fa, Carlo si avventurò nei boschi delTicino tra Bereguardo e Torre D’Isola. Il paesaggio che ricordava non c’erapiù. Sapeva, però, dov’era il “Laghetto delle Libellule” e lo trovò. In riva alLaghetto c’erano ancora i fiori di Valeria… delle “cannule” dai più svariaticolori. Carlo ne accarezzò una e, come per incanto, apparve Valeria. Eraproprio lei, la sua compagna di banco della scuola media. Carlo, in un primomomento, pensò di essere diventato matto, ma non lo era. Valeria parlò: “Carlo,ho bisogno di te. Sono a Parigi… a questo indirizzo.” Valeria lasciò cadere unfoglietto con scritto l’indirizzo. Carlo si abbassò per raccoglierlo e Valeriasparì. A cinquant’anni si possono prendere degli abbagli, ma Carlo aveva tra lemani un foglietto di carta con scritto un indirizzo… e quello era un documentoreale. Quando una persona insegue un sogno … niente e nessuno la può fermare.Il sogno di Carlo era Valeria. Quello stesso sabato mattina Carlo partì perParigi. Oggi, raggiungere Parigi da Milano è un gioco. Il giorno successivo,domenica, Carlo, si fece accompagnare da un taxi all’indirizzo indicato sulfoglietto. Davanti al palazzo c’era un’autoambulanza. Stava ricoverando unadonna bionda, sui cinquant’anni. Era Valeria, senza alcuna persona adaccompagnarla. Quando vide Carlo lo riconobbe immediatamente e si mise apiangere. “Sei proprio tu, Carlo… tu solo sei venuto in mio aiuto… Come haifatto a sapere che ero in difficoltà?” Carlo, prese il foglietto di carta… Inquell’istante si alzò una folata di vento … ed il foglietto sparì. -(583)