dino secondo barili

PAOLA E LA SCUOLA racconto (592) di Dino Secondo Barili


Intrigo ……a Pavia (Questestorie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)racconto del giorno592Paola e la ScuolaDice un vecchio detto: “L’uomo non vive di solo pane” (per “uomo” siintende… sia l’uomo, sia la donna). Un anno fa, la Prof. Paola, quarantenne,single, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, abitante a Pavia, nonera contenta di come andavano le cose. Dopo mesi di insegnamento, tra alti ebassi, aveva trovato poche soddisfazioni dal lavoro eseguito. Gli studentierano quelli che erano…e il resto non variava da un anno all’altro. Al massimoc’era qualche adempimento in più. Carte su carte… da compilare. Si dice che laburocrazia è un’insaziabile divoratrice di carta... da compilare, ammucchiare,dimenticare… A volte “anche carte” perfettamente inutili. La Prof. Paola ne eraperfettamente cosciente… ma, cosa poteva fare? Niente. Al massimo potevalamentarsi. Infatti, in varie occasioni si lamentava con la sua Collega Alessandra,anche lei Docente di Lettere la quale reagiva in modo diverso.”Paola, non fartitanti problemi. Per quello che prendiamo di stipendio facciamo anche troppo. Lacompilazione delle carte serve a “qualcuno” per tenerci sotto pressione. Comedire. “Vedete la Scuolaè soprattutto fatta di “carte da compilare”. E il sapere di chi deve imparare,cioè gli studenti, dove è andato a finire? Quello non ha importanza. Quel checonta sono le carte, carte da compilare… perché quelle fanno statistica.” Sivedeva lontano un miglio che Alessandra aveva il dente avvelenato. Con chipoteva prendersela? Con le carte… Ben diverso era l’atteggiamento della Prof.Paola, la quale cercava qualcosa in più. Qualche via d’uscita ad una situazione“kafkiana”. “Alessandra… sullo stipendio hai perfettamente ragione. Più che unostipendio sembra una carità. Colpa della crisi? Forse. A quel che si vede… c’ècrisi e crisi… Basta fare il confronto con certi stipendi da nababbo. Per icomuni mortali come noi, c’è “sempre” la crisi… per altri no. Tuttavia, non èpossibile continuare così. Bisogna, darsi da fare. Cercare altri sbocchi. La Scuola è di tutti e tuttihanno il dovere di fare qualcosa…” Sembrava che Paola avesse parlato al vento.Alessandra era presa da una circolare… che prevedeva un altro numero di carteda compilare. La Prof. Paola ritornò ai suoi pensieri e alla sua idea per aiutare ipropri studenti ad appassionarsi al “sapere”. Come fare? Un anno fa, Laquarantenne, single, Docente di Lettere al Liceo ha cominciato a seguire tuttele Mostre e le Manifestazioni culturali del territorio. Alcune erano delle veree proprie “perdite di tempo”. Per altre, no. Anzi, si trattava di ottimeiniziative. Ogni giorno la Prof. Paolacitava tali iniziative in coda a qualche lezione. Anzi, legava le lezioni allemanifestazioni culturali del territorio. Cercava riferimenti storici locali percoinvolgere gli studenti. Diceva. “Vedete, non basta studiare la botanica…Conoscere centomila notizie particolareggiate su piante e fiori (spesso maivisti)… La pratica è indispensabile quanto la grammatica…forse di più. Ilsapere è un fiore che ha bisogno di fiorire in ogni luogo. Per fiorire (ilsapere) deve trovare il terreno adatto sul territorio… il territorio in cui viviamo.Solo così il sapere diventa vita, vita reale” La Prof. Paola ha trovato unvalido aiuto nel suo Collega della classe parallela, il Prof. Giansiro, uncinquantenne che stava cercando fiducia in sé stesso dopo diverse vicissitudinipoco piacevoli. Ora, Giansiro aveva trovato un appiglio. Si era affiancato aPaola nella realizzazione di un sogno… far piacere lo studio agli studenti. Sisa che i primi passi sono sempre difficili. Così è stato per i due Docenti iquali hanno visto i risultati del loro impegno. Parecchi studenti hannocominciato a seguire le loro orme. Dopo breve tempo essi stessi (cioè glistudenti) hanno cominciato a creare manifestazioni culturali locali… Perché un giardinoè vivo se ci sono parecchi fiori…e si sa che da fiore nasce fiore. …-(592)