dino secondo barili

DEBORA E LA PASSEGGIATA A MILANO racconto (594) di Dino Secondo Barili


Intrigo ……a Pavia (Questestorie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)racconto del giorno594Debora e la passeggiata a MilanoLa Primavera è anche tempo di vacanze.Quelle “pasquali”, per esempio. Sono la manna per studenti e docenti. E’ unodei periodi più festosi dell’anno. Primo, perché è Primavera. Il sole è altonel cielo. L’aria è fresca e accarezza il viso delle persone… come dire. “Vistoche è arrivata la nuova stagione? Ora, spetta a te far vedere cosa sai fare”.Un anno fa, era proprio il pensiero che aveva in testa Debora, bellissima quarantenne,single, Docente presso una Scuola Primaria di Pavia. Erano iniziate le vacanzedi Pasqua. Debora aveva voglia di muoversi. Era il momento giusto per fare una passeggiataa Milano… alla scoperta delle bellezze locali. Era un po’ che la quarantenne cipensava… ma non voleva andarci sola. Chiese alla sua amica, collega e coetaneaAlessandra se era disponibile per una giornata a Milano. L’amica stavaattraversando un periodo poco propizio. Si era lasciata da poco tempo con il“moroso”. Perché non cambiare aria? Perché non cercare nuovi orizzonti? Dopoqualche sollecitazione Alessandra accettò. Da Pavia a Milano, con il treno, èun attimo. Mezz’ora. Se poi si è in due e si chiacchiera… è come bere unbicchiere d’acqua. Quando si vuole fare una passeggiata a Milano, bisogna averele gambe buone … e camminare. Era proprio quello che voleva fare Debora.Camminare. Del resto è stato detto che una città come Milano è come “un paninoimbottito di storie”. Basta osservare e farsi trasportare dal continuoandirivieni delle persone, dal nome delle vie, delle piazze, dei palazzi, dellelapidi applicate qua e là sui muri per rendersi conto di quante e quali cose èfatta una città. Debora e Alessandra, però, avevano un obbiettivo: La Basilica di San Lorenzo.Si tratta di uno dei più importanti e antichi monumenti milanesi, di granderilevanza nella storia dell’architettura d’Occidente. Ci si accorge appena simette piede sul Sagrato della Basilica. Ad accogliere i visitatori c’è lastatua dell’Imperatore Costantino. Si tratta di una copia in bronzo perchél’originale si trova in Laterano a Roma. Debora ha avuto subito la sensazionedi trovarsi in un luogo dove basta poco ad andare in estasi… Non proprioestasi… nel senso comune dell’accezione. Ma quel non so che di antico cheprende… per ciò che è stato… per le vicende del tempo che fu. La storia nondovrebbe essere studiata sui libri, ma aspirata con l’aria di certi luoghi storici…come, per esempio, i sotterranei della Cappella di Sant’Aquilino in San Lorenzo…Allora, ci si rende immediatamente conto che non sono solo le battaglie a segnarela storia, ma il lavoro quotidiano delle persone. Un sotterraneo… un luogo dovealeggia il mistero… e, sparsi dappertutto, resti di colonne, capitelliprovenienti dall’antico Anfiteatro Romano che si trova poco distante. Debora eAlessandra hanno fatto le loro considerazioni. “Bello, troppo bello”. Poi, comese la visita avesse lasciato il segno, sono uscite dalla Basilica. Si sonosedute alla base delle Colonne di San Lorenzo ed hanno lasciato scorrere losguardo sull’incredibile architettura. Lì, la storia parla da sola. Debora eAlessandra osservano in silenzio. Ad un tratto è giunge una troupe televisiva …Debora osserva i nuovi arrivati. Di uno ne riconobbe il volto. Era il suovicino di casa, il Dott. Gianfrancesco, il quale da addetto ai lavori notòsubito la Docentedella Scuola Primaria. “Debora cosa fai da queste parti?” La Docente spiegò. Gianfrancesco,dinamico cinquantenne, aveva occhi dappertutto. Mentre i suoi compagni dilavoro erano alle prese con cavalletti ed apparecchiature da ripresa, aveva giàmesso gli occhi sulle due pavesi. “Debora, avrei proprio bisogno di te e dellatua amica. Siete disposte a fare ciò che vi dico? Si tratta di fare la partedelle turiste in visita in questo luogo magico. Si tratta di essere impegnatetutta la giornata. Naturalmente, riceverete la dovuta ricompensa.” Debora eAlessandra accettarono. Firmarono alcuni moduli. Da quel momento la loro vitaha preso un’altra piega. Le riprese seguirono alle riprese … come se tuttofosse stato programmato da chissà quanto tempo. Gianfrancesco aveva bisognodella sorpresa, dell’imprevisto. Le due quarantenni si trovarono proiettate inun mondo diverso dal loro. Nel posto giusto al momento giusto. Anche i voltidelle persone coinvolte assumevano una dimensione diversa. Debora non persed’occhio Gianfrancesco. Da vicino di casa non lo immaginava così interessante.Alessandra fissò gli occhi sull’operatore alle riprese. Era curiosa di saperedi quale colore fossero i suoi occhi. La passeggiata a Milano si eratrasformata in un mondo nuovo. Milano è sempre stata imprevedibile. Si pensa difare una cosa … e poi, la mano del Destino sconvolge ogni cosa. Da quellapasseggiata di un anno fa è cambiato tutto. Debora e Alessandra si sonoinnamorate… ed è stato il principio di una nuova vita. …-(594)