dino secondo barili

LA NASCITA DI VENERE racconto (625) di Dino Secondo Barili


Intrigo ……a Pavia (Questestorie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)racconto del giorno625La nascita di Venere di Sandro BotticelliChi è che non conosce Sandro Botticelli (1445 – 1510)? Il grande pittoreche da solo ha realizzato il concetto di bellezza nell’espressione più alta concorrendoa quell’ideale estetico unico e inconfondibile della Firenze quattrocentesca? Unideale che non ha uguali al mondo? Per Sandro Botticelli servono solo alcunesue opere: “la nascita di Venere” e “Allegoria della Primavera” (vedi su Googlele immagini). Il Dott. Daniele, cinquant’anni, Dirigente di una AgenziaCommerciale di Milano, abitante a Pavia, era innamorato di Botticelli. Ognianno si recava a Firenze esclusivamente… per ammirare le opere di Botticelli.Per camminare nelle vie e nei luoghi di Firenze dove il grande Pittore èvissuto lasciando il segno del suo passaggio. Si, perché si fa presto a dire“passaggio”, ma è proprio lì il segreto. Il segreto del passaggio… Proprioquello che il Dott. Daniele voleva scoprire. Il Dott. Daniele poteva permetterselo.Era ricchissimo di famiglia. Era scapolo. Viveva in una delle più belle elussuose ville di fine ottocento di Pavia. Una di quelle ville ideate e rifinitein modo stupendo. Con quel inconfondibile fascino misterioso degli stucchi e deicolori che da soli lasciano perplessi. Il Dott. Daniele era tutt’uno con la suaVilla… Villa con abbaino (non si può parlare di mansarda perché è un’unicastanza sporgente sopra al tetto come fosse una piccola torre con vetrate suiquattro lati). Un abbaino che sembra una mano aperta protesa verso il cielo. Comedire… “attraverso questa mano abbraccio tutto l’universo”. Infatti, il Dott.Daniele, parecchie notti l’anno le passa osservando il cielo col suo telescopioultimo modello…. E Botticelli? Già. Non sembra vero. Un anno fa, il Dott.Daniele ha scoperto che per capire le opere di Botticelli… bisogna guardare ilcielo. Il cielo nelle varie stagioni dell’anno… Specialmente in Primavera.Quando una persona possiede una vasta cultura si rende conto che nel mondo tuttoè connesso… Non esiste nulla di slegato, di isolato rispetto al tutto … Ognicosa è interdipendente ad altre. Studiare solo un aspetto… è l’errore piùgrande che uno studioso possa fare. Botticelli insegna che per arrivare alla“Nascita di Venere” bisogna passare attraverso il cielo… E’ lì che si trova l’originedel mistero… in quel continuo rinnovarsi della vita. Il Dott. Daniele, un annofa, dopo molti studi e passione per Botticelli, si è sentito solo… solo adammirare le bellezze del suo Pittore preferito. Non aveva nessuno con cuiparlare , confrontarsi, dialogare… La solitudine è originata dalla mancanza dicomunicazione. Il Dott. Daniele parlò con il suo Psicologo di Fiducia, il Dott.Felice. Questi sapeva di aver a che fare con una mente complessa. Ascoltò ilcinquantenne poi, espresse il suo pensiero. “Dott. Daniele. Comprendo i suoiproblemi, ma non ne farei un dramma. Quando una persona “non ha” i problemi delvivere quotidiano … si crea i problemi del benessere. L’uomo senza problemi nonesiste. Lei, Dott. Daniele è affascinato dalla “Nascita di Venere” diBotticelli e non riesce a spiegarsi il perché. Non c’è che una soluzione…innamorarsi di una Venere vera, reale… di una donna in carne ed ossa. Solo cosìcomprenderà il mistero che ruota intorno alla “Nascita di Venere”. Siccomeanch’io sono un ammiratore di Botticelli… le posso dire che il grande Pittore,in tale quadro, ha raffigurato l’equivalente della “contemplazione della donna”…un sogno immortalato dall’artista. La donna vera, invece, è molto piùcomplessa, enigmatica, incomprensibile. Eppure, è proprio attraversoquell’enigma che è possibile conoscere la verità” Il Dott. Daniele non avevabisogno di molte parole. Fece una ricerca su Internet tra le studiosericercatrici dell’opera di Botticelli. Trovò la donna che faceva al caso suo.Una studiosa francese di nome Helen, abitante a Milano. Quando ebbe il primoincontro il Dott. Daniele si rese conto di essere finito “nelle mani delDestino”. Helen aveva trent’anni, alta, bionda, capelli lunghi sciolti, occhiazzurri, gambe da fine del mondo. Per il Dott. Daniele è stato come averedavanti la “Nascita di Venere” di Botticelli in carne ed ossa. Se il quadro delsommo Pittore rappresentava il sogno, la contemplazione … Helen era la “copia” esatta,reale del quadro. Daniele e Helen erano fatti uno per l’altro. Parlavano lostesso linguaggio… avevano uno stesso fine: scoprire il mistero. Un anno fa,Helen era nella Villa di Pavia. Un giorno di maggio, Daniele propose a Helen dipassare una notte nel suo “abbaino” a studiare le stelle per capire Botticelli…Helen accettò. Non c’era nulla di strano. Erano due studiosi che cercavano lestrade per ampliare il proprio sapere. La notte era chiara e le stelle brillavanoin cielo. Ad un tratto Helen si sentì caldo, molto caldo. Chiese a Daniele sepoteva togliersi i vestiti. Helen, rimase nuda come mamma l’aveva fatta… Gliocchi del cinquantenne Daniele non avevano altro da guardare se non la bellezzaassoluta di Helen… il sogno diventato realtà. E’ stata Helen ad attrarreirresistibilmente Daniele, il quale si sentì un po’ impacciato all’inizio. Poi,comprese … che se voleva sopravvivere doveva dichiarare la propria “incapacitàa comprendere l’enigma donna” -(625)