dino secondo barili

IL FERRAGOSTO DI LILIANA racconto (717) di Dino Secondo Barili


Intrigo ……a Pavia (Questestorie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)racconto del Martedì717I racconti dell’estateIl Ferragosto della Dott. LilianaBastano pochi giorni di ferie perché una persona si senta diversa. Nondiversa nel suo modo di essere fisicamente, ma nel suo modo di pensare e divedere il mondo. La Dott. Liliana,quarant’anni, bellissima, impiegata presso un Ufficio di Milano, abitante aPavia, aveva passato un anno sotto pressione. Era arrivato un nuovo Dirigente eaveva ribaltato tutto il sistema di lavoro. Rinnovato totalmente i sistemi disvolgimento delle pratiche con i necessari adeguamenti. Cambio dei computer edei programmi …e Corsi di Aggiornamento a ripetizione. Alcune impiegate nonerano riuscite a stare al passo con i nuovi ritmi ed avevano preferito cambiarelavoro. La Dott. Liliana,no. Aveva resistito. Aveva superato ogni prova con il massimo dei risultati, maa Ferragosto di un anno fa, si è sentita a pezzi. Non vedeva l’ora che l’Ufficiochiudesse per le ferie, per poter ritrovare un minimo di “sé stessa”. Oggi, illavoro è prezioso come l’oro. Coloro che ce l’hanno si sentono fortunati efanno ogni sforzo per tenerselo. A Ferragosto, però, una persona si rilassacompletamente ed il confronto tra ciò che è e ciò che era soltanto il giornoprima … diventa evidente. Per il lavoro la Dott. Liliana si era un po’ trascurata.A Ferragosto di un anno fa si era crogiolata nel letto. Si era messa a pensare.In un anno di super attività non aveva pensato a sé stessa, alla sua vita,all’amore. Alla parola amore era stata presa dall’ansia. Si era alzata discatto. Si era guardata allo specchio e si era vista invecchiata, con le borsesotto agli occhi. Comprese che così facendo, in poco tempo, avrebbe visto lasua vita sfumare in cambio di niente. Il pensiero l’irritò. Si mise in ordine euscì di casa a fare quattro passi per la città, per Pavia. Un anno fa, Pavia, aFerragosto si stava svegliando lentamente. Poca gente in giro… un po’ annoiatao , forse, appisolata. In Strada Nuova, Liliana incontrò il suo vicino di casa,il Dott. Calogero, un sessantenne che praticava la sua immancabile passeggiatamattutina. Oltre al saluto, il Dott. Calogero azzardò un’osservazione. “Dott.Liliana lei lavora troppo… non è il lavoro che da soddisfazione, ma l’amore” Laquarantenne si sentì impreparata, ma rispose nel migliore dei modi. “Haragione, Dott. Calogero, ma la vita è diventata dura… direi impossibile” Ilsessantenne capì che poteva continuare il discorso. “Dott. Liliana la vita èsempre stata dura… è da come la si vede … che fa la differenza” Ormai ildiscorso aveva preso la sua piega ed il sessantenne continuò. “Vede Dott.Liliana, sono le paure che fanno perdere la voglia di vivere perché cicostringono ad accettare situazioni insostenibili. L’importante, quindi, èliberarci dalle paure…e vivere dando spazio a noi stessi, cioè all’amore” La Dott. Liliana avevacapito tutto. Il messaggio del Dott. Calogero era stato chiarissimo. Siriferiva a lei, ai suoi ritmi che non erano naturali. Capiva che aveva datotroppo spazio al lavoro… proprio per la paura di perderlo. Era ora di cambiaremodo di pensare. Il Dott. Calogero continuò la sua passeggiata mentre la Dott. Liliana decisedi prendere un caffè in Piazza della Vittoria. Non sembrava neanche Ferragosto.Parecchia gente era già al Bar. Occupava i tavolini. Sorrideva e chiacchierava conuna certa spensieratezza. Le cameriere avevano il loro bel da fare per stare alpasso con le ordinazioni. Liliana si calmò. Nella settimana di Ferragosto sisarebbe data una mossa. Avrebbe reagito. Prima di tutto si sarebbe messa inordine dalla sua parrucchiera di fiducia. Secondo sarebbe passata dal Salone diBellezza per un esame approfondito delle necessità del suo corpo. Ormai illavoro dell’Ufficio di Milano che l’aveva massacrata per un anno intero… eralontano mille miglia. Ora, al centro dell’attenzione c’era lei, Liliana, la Dott. Liliana, laquarantenne che si era dimenticata di essere bellissima …e di avere una suavita. Una vita che poteva darle soddisfazioni ed emozioni. A quarant’anni lavita è fatta di emozioni. Sono le emozioni che danno colore ai giorni, alleore, ai minuti. Per Liliana è stato come aver scoperto la Luna. Sarebbe stata diversa …qualunque cosa potesse accadere. Prima lei…e poi, tutto il resto. Laquarantenne prese il caffè e volle gustare una buonissima brioche. Si rese contodi non averne gustata una così buona. Stava per alzarsi dal tavolino, quandoLiliana incrociò lo sguardo un bell’uomo che si stava avvicinato. Lo riconobbesubito. Era il suo compagno di Università, il Dott. Germano, un fusto da finedel mondo. I due si salutarono come fosse una novità assoluta. In effettil’ultima volta che si erano visti era all’esame di Laurea, quindici anni prima.Stesso giorno. Stessi voti. Centodieci e Lode. Poi, ognuno dei due aveva preso lapropria strada. Ora, l’incontro. Per Germano c’era il bisogno di incontrare ladonna giusta. Aveva sudato le famose sette camice, ma ora aveva una buonissimae solidissima posizione. Liliana non aveva tempo da perdere… quella potevaessere l’occasione giusta. Germano e Liliana presero posto ad un nuovo tavolinoe iniziarono il loro primo incontro… d’amore. Si dice che le persone stannobene insieme quando entrambe vogliono le stesse cose. Germano voleva la donnadel cuore, quella che si incontra una sola volta nella vita. Liliana l’uomoideale, un fusto da fine del mondo. La Fortuna aiuta gli audaci. Germano ha proposto a Lilianauna settimana in Toscana per un tour alla scoperta di una delle più belleRegioni d’Italia. Perché non approfittarne? La vita è una sola: prendere olasciare. Liliana non aveva alcuna intenzione di lasciare. Le paure eranoscomparse. -717 - IL FERRAGOSTO DI LILIANA racconto di Dino Secondo Barili