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GREGORIO E IL SENTIERO DEL DESTINO racconto (653) di Dino Secondo Barili

Post n°13990 pubblicato il 16 Giugno 2014 da dinobarili
 

16 GIUGNO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 16 giugno 2014 – Lunedì 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

653

I racconti di Pavia

Gregorio e il sentiero del Destino

Ci sono uomini che non sono disposti a rinunciare alle loro passioni… per una donna. A meno che non siano costretti… dal Destino o da qualche altro imprevisto della vita. Un anno fa, la pensava così anche il Dott. Gregorio, cinquantenne, fisico da atleta… camminatore infaticabile. Infatti, il Dott. Gregorio non si era mai sposato perché amava camminare. Ogni giorno una camminata… Ogni giorno una camminata sempre più lunga… per sfidare le proprie forze e realizzare “un sogno”. Il sogno del filosofo Nietzsche il quale aveva teorizzato la “marcia come atto poetico”… un modo per raggiungere la sublime meta dell’incontro dell’uomo con la natura. Sarà, pure “un atto poetico”, un piacevole andare… ma a cinquant’anni il Dott. Gregorio, dopo aver macinato chilometri e chilometri, non aveva ancora raggiunto il sogno “suggerito” dal filosofo. Ogni sabato mattina, al solito Bar di Piazza della Vittoria in Pavia, il cinquantenne raccontava ai soliti amici e a qualche curioso avventore, le sue avventure di “infaticabile camminatore”. Le farciva con parole come trekking per renderle più alla moda e concludeva il discorso con la fatidica frase “un giorno di cammino… dieci giorni di salute”. Naturalmente il Dott. Gregorio non aveva mai pensato a farsi una morosa. Non aveva avuto tempo. All’inizio di ogni anno, compilava con metodica precisione, la lista dei sentieri da percorrere. Da quel giorno non perdeva un appuntamento. Nell’Ufficio di Milano presso cui lavorava era considerato l’uomo più preciso della Terra. Qualche Collega aveva malignato in proposito … “Il Dott. Gregorio non è un uomo … è un computer munito di gambe per camminare”. Essendo un bell’uomo (e ricco), le Colleghe cercavano di circuirlo per renderlo sensibile al matrimonio. Niente da fare. Una decina di anni fa ci aveva provato la Collega Silvia… Dopo diverse stancanti camminate vi aveva rinunciato. A farla desistere definitivamente è stato la camminata “del Lago Maggiore” detto Verbano. Un giorno Silvia si offri di accompagnare Gregorio nella camminata panoramica di quasi otto chilometri che dalla Stazione di Maccagno risale lungo il fiume Giona per arrivare alla collinetta dei Motti dei Ronchetti da dove si gode una vista a picco sul Lago Maggiore. Il sentiero tocca le località di Torretta, Ronchi, Colmegna e Bonga per scendere nel centro storico di Luino. Era la prima volta che Silvia partecipava ad una camminata del genere. A poco erano serviti le frasi di incitamento che Gregorio pronunciava ad ogni istante…”Guarda che Lago… che panorama…che scorci…”. Niente da fare. Silvia si sentiva sempre più stanca, anzi, sfinita. Quando giunse a Luino, si sedette su un masso e pronunciò la fatidica frase “Da qui, non mi muovo più. Mi devono venire a prendere”. Gregorio comprese che la Silvia aveva esaurito le batterie. Chiamò un taxi e la riportò direttamente al suo domicilio. Da quel giorno Silvia rinunciò ad inseguire un uomo… anche se possibile marito. Troppa fatica…- diceva lei - ”Meglio soli… che faticosamente accompagnati”. Anche altre Colleghe avevano fatto un pensierino sul Dott. Gregorio, ma preferivano aspettare l’occasione propizia… e meno faticosa. Un anno fa, a cinquant’anni , il Dott. Gregorio decise di affrontare da solo il famoso “sentiero del Destino” nell’Oltrepò Pavese. Ormai, nessuno era in grado di stare al suo pari. Altri amanti della camminata ci aveva provato, ma dopo un po’ avevano dichiarato fortait. Ora, ecco il baldanzoso cinquantenne che affrontava “da solo” l’impervio sentiero tra i boschi … con discese e risalite continue…con difficoltà di ogni genere… Dopo un avvio da gran camminatore, Gregorio affrontò le prime difficoltà. Stava per attraversare un facile tratto pianeggiante quando sentì una grandissima fitta al piede sinistro. Aveva appoggiato male il piede ed aveva preso una storta. Un dolore lancinante saliva dal piede alla testa. Il Dott. Gregorio si mise ad urlare per il dolore… Chi poteva sentirlo? Non c’era anima viva per chilometri. Il Dott. Gregorio continuò ad urlare …come fosse una richiesta di aiuto. Nessuno, però, era in grado di aiutarlo …Nessuno sentiva la sua richiesta. Così, il cinquantenne si convinse che doveva fare tutto da solo. Cosa? Si diede una calmata. Riprese il controllo delle proprie azioni. Cercò una posizione possibile e fece riposare il piede acciaccato. Così, il Dott. Gregorio, facendo tesoro dell’esperienza di camminatore, raggiunse il posto più vicino per essere “recapitato a casa sua” in taxi. Per fortuna che Gregorio aveva una vicina di casa, la Dott. Armanda, cinquantenne, bellissima, medico di professione,che sembrava l’angelo della bontà. Si interessò subito dell’infortunato. Prestò le prime cure. Comprese che la storta al piede “non” era solo dovuta all’aver fatto un movimento brusco, ma aveva un “risvolto psicologico”. Il Dott. Gregorio aveva bisogno di coccole, di compagnia. La Dott. Armanda abbondò in carezze, coccole e dolci parole. Il cinquantenne si riprese alla grande. Da un anno a questa parte, anziché pensare alla marcia come “atto poetico”, Gregorio ed Armanda passeggiano tranquillamente per Corso Cavour e Strada Nuova a Pavia. Mano nella mano… come due fidanzatini. Il sogno del filosofo può attendere. Meglio le coccole, le carezze e le dolci parole …(e tutto il resto)… per la felicità del corpo e dello spirito. - Questo è il racconto 653, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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annamariamennitti
annamariamennitti il 16/06/14 alle 18:35 via WEB
Si è vero l'amore arriva strada facendo, ma no come camminava il Dott. Gregorio,,,quasi mi fa piacere che abbia preso la storta cosi impara a non fare più il camminatore o il pensatore della vita....meno male che ha provveduto Armanda ....che dici cammineranno sempre su corso Cavour o la Strada Nuova di Pavia? CIAO DINO
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/06/14 alle 18:59 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Bella domanda la tua. A cinquant'anni Gregorio aveva bisogno di Armanda. Era stato un gran camminatore, ma dopo la "storta", aveva bisogno di una "guida" ... perchè Corso Cavour e Strada Nuova "non" sono strade qualsiasi... il trabocchetto è dietro l'angolo... Dino
(Rispondi)
maddamark
maddamark il 18/06/14 alle 19:32 via WEB
...eh bravo il dott. Gregorio!!!Camminare fa bene ma......come si dice da noi "il troppo stroppia".Auguri e non si dimentichi la marcia...ma con moderazione. Ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/14 alle 09:01 via WEB
Ciao Maddalena - bel commento. Il troppo stroppia. Buona giornata. Dino
(Rispondi)
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