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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°22981 pubblicato il 19 Aprile 2016 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/04/16 alle 19:37 via WEB
PALAZZO DELLE STELLINE -MILANO ---Il Palazzo delle Stelline è situato a poca distanza dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, uno dei monumenti milanesi più conosciuti ed apprezzati. Questo antico edificio, prende il nome dall’antico monastero delle suore Benedettine di Santa Maria della Stella che, trasformato più volte nei secoli, divenne orfanotrofio alla metà del Settecento. Nel tempo, del Palazzo se ne fece un altro uso. Trasferite le ragazze agli inizi degli anni Settanta, il complesso venne acquistato dal Comune di Milano. Oggi è una location di pregio per congressi, convegni, dibattiti, manifestazioni e anche corsi. La storia delle Stelline è legata alla storia dei Martinitt, un’istituzione di assistenza a orfani che risale addirittura al Cinquecento. San Gerolamo Emiliani, figlio di un senatore veneziano, dopo la propria liberazione dalla prigionia di guerra e in segno di riconoscenza verso la sorte, radunò gli orfani della città lagunare in una sua proprietà. Un milanese, Francesco Sforza, lo venne a sapere e gli offrì la possibilità di ospitare gli orfani presso l’oratorio di San Martino di Milano, in un palazzo nell’attuale via Manzoni. Quegli orfani vennero chiamati Martinitt, e ragazze Stellin (le Stelline). Nel 1788 divenne esclusivamente Orfanotrofio femminile, per volere di Francesco II. Le Stelline vi rimasero per tre secoli, fino a 1971. Durante il periodo bellico (1942-44) le due associazioni, Martinitt e Stelline si unirono per poi dividersi ancora, fino agli anni ’70, quando la sede di Via Pitteri (Martinitt) venne trasformata in comunità-alloggio e il Palazzo delle Stelline in sede di Congressi e Mostre. Da vedere il parco privato, di circa 5 mila metri quadrati, che la tradizione fa derivare dagli Orti di Leonardo, una vigna che Ludovico il Moro avrebbe donato all’artista in segno di riconoscimento per l’opera svolta al servizio del Ducato. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/04/16 alle 18:42 via WEB
SALE DA CUCINA----Oltre al normale sale da cucina (grosso, fine, iodato ) che si è abituati ad usare ne esistono anche diverse qualità riconoscibili per il loro colore., alcuni antichissimi e ognuno con qualità proprie. Oggi sono facilmente reperibili nei grandi supermercati: • Sale Rosa dell’Himalaya: è considerato il sale più pregiato. Il sale Himalayano non è un comune sale marino, ma si tratta di una formazione cristallina che risale a circa 250 milioni di anni fa e che ha una struttura particolare dovuta alle elevate pressioni a cui è stato sottoposto. Il tipo di processo di formazione che l’ha trasformato in cristallo, ha permesso al sale himalayano di assorbire e inglobare oligoelementi che sono preziosi per l’organismo.Venne scoperto verso il 350 A.C. dalle popolazioni locali che notarono strati di sale che affioravano naturalmente dalla terra. Puro con i suoi 84 elementi naturali ed oligoelementi, è prezioso per ripristinare il nostro equilibrio e rimuovere le scorie che accumuliamo anche assumendo sali da cucina industriali. E’ privo di additivi e delle sostanze inquinanti che impoveriscono il sale marino. ,non è raffinato, cioè non è trattato chimicamente . Il sale rosa dell’Himalaya ha un gusto meno aggressivo e non copre i sapori degli altri cibi, ma li esalta. Questo sale è assimilabile dall’intestino, il quale non deve impegnarsi per scinderlo in parti più piccole, ma riesce a digerirlo subito. Grazie agli oligoelementi presenti (a differenza del sale tradizionale, puro cloruro di sodio) non crea ritenzione idrica. Particolarmente indicato sulla carne. • Sale Blu di Persia: E’ una salgemma naturale che proviene dalle miniere di sale dell’Iran. E’ molto raro e la sua particolare colorazione è dovuta alla silvinite, minerale che si presenta di colore giallo o rosa e che soltanto raramente prende la tonalità blu. Si caratterizza per una decisa sapidità Macinato al momento, lo si usa come un comune sale da tavola per condire.. Il sale Blu di Persia è ricco di potassio e cloro. • Sale Rosso delle Hawaii: Alaea è il tradizionale sale da tavola Hawaiano, che prende il nome da un minerale naturale, un’argilla rossa di origine vulcanica (1%). Durante il processo di evaporazione l’argilla arricchisce il sale di ferro, conferendogli il suo caratteristico colore rosso. Ha una vivace sapidità e un retrogusto ferroso, dato dal contenuto di ferro Per il suo sapore è adatto ad per carne grigliata , arrostita e pesce grigliato. • Sale Grigio di Bretagna: prodotto a sud della Bretagna, sulla costa atlantica francese, in “labirinti”, ovvero costruzioni d’argilla lungo le coste dell’oceano. Il colore è dovuto ad una particolare argilla che depositandosi sui fondali delle saline va a nutrire il sale e a donargli, la caratteristica colorazione grigiastra. ,è più ricco di sali minerali e più povero di sodio. Ottimocon le verdure bollite. • Sale Nero di Cipro: viene arricchito con carbone vegetale ottenuto dalla combustione delle cortecce di legno dolce, quali tiglio, betulla e salice che gli conferiscono il tipico colore. La sostanza ha un forte potere assorbente che viene sfruttato nella cura di malattie intestinali, intossicazioni e avvelenamento. Ideale per pesce bianco, patate dolci fritte, uova e zuppe. • Sale affumicato della Danimarca:subisce un’ affumicatura (con il sistema tramandato dai Vikinghi )con il legno di quercia, ginepro, ciliegio, faggio e olmo rosso. Consigliato per insaporire carni e verdure. • Sale della Camargue o Fior di sale (Fleur de sel): è un sale grezzo, prodotto nel sud della Francia, è pregiato, anche chiamato“Il caviale del sale”, è molto apprezzato dai migliori chef che lo utilizzano per le insalate, i funghi, le patate, le zuppe di verdure, di cereali, carni e pesce. Il fior di sale non è raffinato, e non addizionato con conservanti. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa ramaioli
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