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POESIA di Teresa Ramaioli

Post n°23273 pubblicato il 03 Maggio 2016 da dinobarili

POESIA 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 01/05/16 alle 18:02 via WEB
POESIA---Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via. Albert Camus ---Ciao a tutti gli amici del blog Teresa

 

 

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/05/16 alle 19:03 via WEB
IL CAVALLO DI LEONARDO- Leonardo nel 1482 da Firenze si trasferisce a Milano, alla corte di Ludovico Sforza detto il Moro: ha trent'anni, è un artista affermato. Ci resterà fino al 1499. Prima di trasferirsi, l'artista aveva inviato al duca una lettera che è stata definita una vera e propria domanda d'assunzione. Una specie di curriculum, in cui si elencano tutte le sue abilità ordinate in dieci punti... nove dei quali sono usati per illustrare quanto sia bravo nell'ideare armi e macchine da guerra e solo uno, il decimo, presenta le sue qualità di artista. Un po' strano per un uomo che è stato considerato un pacifista. Infatti nei suoi scritti ha definito più volte la guerra una "pazzia bestialissima". C'è quindi chi pensa che nella lettera Leonardo abbia insistito sulle armi solo per far colpo sul duca, che in quegli anni turbolenti poteva considerare utile avere al suo servizio un esperto di macchine da guerra e strategia militare. La lettera fa parte del Codice Atlantico, conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. Nel 1482 Ludovico il Moro Duca di Milano, propose a Leonardo di costruire la più grande statua equestre del mondo: un monumento a suo padre Francesco, duca dal 1452 al 1466 (anno della sua morte), che era anche il fondatore della casata Sforza. L'impresa era colossale, non solo per le dimensioni previste della statua, ma anche per l'intento di scolpire un cavallo nell'atto di impennarsi ed abbattersi sul nemico. Leonardo studiò i dettagli del cavallo, realizzando disegni. Il monumento venne pensato di forme colossali, fino a quattro volte più grande del naturale. Un simile progetto rese necessario ridisegnare il cavallo al passo, ed entro il maggio 1491. Leonardo, con questo monumento, voleva realizzare un'opera superiore alle precedenti statue equestri, il cavallo doveva essere il più grande di tutti, superare i 7 metri di altezza. Il colossale modello in creta venne esposto, nel 1493, suscitando l'ammirazione di tutti. Tutto era pronto per realizzare l'opera, ma le 100 tonnellate di bronzo necessarie alla realizzazione del monumento non erano più disponibili, essendo state utilizzate per realizzare dei cannoni utili alla difesa del ducato d'Este dall'invasione dei francesi di Luigi XII. Leonardo abbandonò il progetto e partì da Milano. All'arrivo delle truppe francesi nella città lombarda nel 1499. Il modello lasciato nel Castello Sforzesco venne usato dai soltati come bersaglio per esercitare le balestre, frantumandolo e distruggendolo completamente. Nel 1977 Charles Dent si entusiasmò all'idea di realizzare dopo cinque secoli il sogno di Leonardo. Dopo più di quindici anni di impegno, riuscì a trovare i fondi. Alla morte di Dent il progetto stava per essere abbandonato, quando Frederik Meijer, proprietario di una catena di supermercati nel Michigan, si offrì di finanziare il progetto, purché si facessero due cavalli: uno per Milano e l'altro per i Meijer Gardens. Le sette parti in cui il cavallo era stato fuso arrivarono nel luglio del 1999 a Milano dove vennero saldate insieme. Il cavallo fu posto nel settembre 1999 all'ingresso dell'ippodromo di San Siro. Da Milano, ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/05/16 alle 19:05 via WEB
MILANO---Salone Margherita, così chiamato in onore di Margherita d'Austria-Stiria, fu il primo ambiente deputato all'opera in Milano. Eretto nel secondo cortile di Palazzo Ducale (oggi Palazzo Reale) alla fine del XVI secolo, fu in seguito sostituito dal Teatro Regio Ducale. La modesta struttura, ebbe una grande importanza storica e culturale, si trattò infatti del primo teatro stabile cittadino, ma soprattutto attraverso il Salone Margherita si diffuse in città la passione per l'opera. Nell'autunno 1598 era atteso alla corte milanese il passaggio di Margherita d'Austria-Stiria, in viaggio per la Spagna, dove si sarebbe unita all’erede al trono Filippo. Nel luglio, il governatore di Mlano Velasco ordinò la costruzione di un salone per il teatro,. Furono sfruttati due colonnati già esistenti per creare una balconata,. l'ambiente fu quindi coperto da un soffitto ligneo. Il salone, in seguito utilizzato, oltre che per feste, banchetti e tornei, come teatro dell'opera, mantenne il nome di Salone Margherita in onore della sovrana spagnola. Nella notte tra il 23 e il 24 gennaio 1695 un primo incendio divampò nella sala rendendo necessari lavori di restauro. Tredici anni più tardi, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 1708, il salone fu definitivamente ridotto dalle fiamme ad «un mucchio di terra e sassi…».Dopo quasi un decennio, e la fine del dominio spagnolo, sorge, al posto del vecchio ambiente.,una nuova sala il Teatro Regio Ducale.Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
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