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LE ERBE DI SAN GIOVANNI di Teresa Ramaioli

Post n°24379 pubblicato il 28 Giugno 2016 da dinobarili
 

LE ERBE DI SAN GIOVANNI  di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/06/16 alle 19:34 via WEB
LE ERBE DI SAN GIOVANNI----Un’usanza molto diffusa era quella della raccolta delle erbe di San Giovanni. Si pensava che chiunque si bagnasse con la rugiada durante questa magica notte si creava una barriera in grado di difendersi da ogni tipo di corruzione. Erbe di San Giovanni usate come talismani: l’iperico dai fiori gialli, da tenere sul corpo tutta la notte per proteggerci dalle sventure, e garantire sonni sereni, o fuori dalle porte per proteggere la famiglia; l’artemisia contro il malocchio; la ruta per le proprietà curative ,la menta bagnata dalla rugiada per una lunga vita; la salvia per proteggerci dalle creature malvagie;la verbena simbolo di pace e prosperità; cara alle streghe, era in grado di guarire dalle malattie;il ribes i cui frutti rossi sono chiamati anche bacche di San Giovanni;la mandragora, una delle piante più pericolose, molto cara alle streghe, la usavano per preparare filtri d’amore ;il rosmarino che, appeso con iperico e ruta alle porte delle case, teneva lontani diavoli e streghe;l’aglio, potentissimo talismano, se raccolto prima del sorgere del sole era particolarmente forte contro la stregoneria ;l’artemisia, preservava dai fulmini ed era amuleto protettivo contro il malocchio ;la lavanda, riposta a mazzetti nei cassetti e negli armadi, proteggeva la biancheria e anche tutta la famiglia ;la felce, donava capacità divinatorie, forze soprannaturali e sapienza (secondo le credenze il suo fiore si schiude solo la Notte di San Giovanni, resta visibile per un attimo e può essere raccolto solo dopo aver lottato con il diavolo);l’erba carlina, che serviva ad impedire il passo malefico della strega; se inchiodata alla porta di casa infatti, costringeva la strega a contarne con esattezza tutti i capolini. Con queste piante era possibile fare” l’acqua di San Giovanni”; se raccolte nella notte fra il 23 e il 24 giugno, messe in un bacile colmo d’acqua lasciato fuori casa per tutta la notte aveva il potere di aumentare la bellezza, preservare dalle malattie ma nello stesso tempo difendere dal malocchio, l’invidia e le fatture .Ciao Teresa Ramaioli

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 28/06/16 alle 15:54 via WEB
I GATTI DI PAUL KLEE --Paul Klee amava molto i gatti. I più importanti della sua vita sono tre, li ha raccontati nei suoi dipinti. Il primo è Nuggi, lo portò con sé dall’Italia, era per lui lo “spirito della casa”. Il secondo si chiamava Fritzi ed era lo spirito della forza della vita, il “dio felino”, come lo chiamava il pittore. Il terzo si chiamava Bimbo, era un gatto bianco d’angora che visse con Klee negli ultimi 10 anni della sua vita. Lo vedeva come l’angelo della morte che lo avrebbe accompagnato nell’oltretomba, quasi una divinità egizia. Paul Klee lo definiva “il gatto cosmico”. Il quadro “Gatto e uccello”,(realizzato nel 1928 con tecnica olio e inchiostro su garza misura 38,8 x53,4 cm) raffigura un gatto dai grandi occhi dilatati che ha in mezzo alla fronte un uccellino stilizzato con un tratto talmente semplice da richiamare il segno matematico dell’infinito. E' il gatto cosmico, il dio felino, misterioso custode dei segreti della casa e dell’universo. Ciao a tutti gli amici del blog. Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 28/06/16 alle 15:56 via WEB
IL CORRIERE DEI PICCOLI---Il 27 dicembre 1908 uscì per la prima volta il Corriere dei Piccoli, supplemento del Corriere della Sera e prima rivista settimanale di fumetti dell’editoria italiana. Il pubblico cui il giornale si rivolgeva era quello dei figli della nascente borghesia, fedele lettrice del Corriere, ma non soltanto, infatti divenne subito una lettura di riferimento per diverse generazioni di bambini e ragazzi italiani. Quando nacque le storie per bambini erano d’impronta nazionale, si richiamavano alla pedagogia del Risorgimento. Caratteristica del Corriere dei Piccoli fu la versione italiana di numerosi fumetti americani, che raccontavano storie spontanee e divertenti. Le tavole delle storie non avevano le nuvolette ma erano sottotitolate da filastrocche in rima baciata. Lettura ritenuta sicura e affidabile dai genitori, il giornale continuò con gli stessi contenuti e la stessa grafica fino al 1961, quando si puntò di più sulla pubblicazione di fumetti adatti ad un pubblico di ragazzi, tanto da introdurre un inserto, il Corriere dei Piccolissimi dedicato ai fratellini minori. Tra le rubriche meritano una citazione: La palestra dei lettori, Corrierino-club e Corrierino Sport. Il settimanale è uscito in edicola quasi senza interruzioni fino al 15 agosto 1995.--- Ciao Teresa Ramaioli
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