Messaggi del 12/05/2014

ANNMARIA ...E L'AMORE, PRIMAVERA DELLA VITA

Post n°13601 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'AMORE, PRIMAVERA DELLA VITA

annamariamennitti
annamariamennitti il 12/05/14 alle 14:35 via WEB
L'amore incanta sempre a qualsiasi età , il sentimento non cambia l'attrazione sempre vivo e sempre pronti a ricominciare ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/05/14 alle 19:17 via WEB
Ciao Annamaria - l'amore è la primavera della vita. Nessuno può farne a meno. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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DONADAM68 ...E L'AMORE

Post n°13600 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

L'AMORE

donadam68
donadam68 il 12/05/14 alle 08:29 via WEB
..l'amore è un raggio di luce che accende il cuore senza alcuna ragione :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/05/14 alle 19:14 via WEB
Ciao - vero. Proprio come dici tu. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E LE IDEE CHIARE

Post n°13599 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LE IDEE CHIARE

annamariamennitti
annamariamennitti il 12/05/14 alle 14:28 via WEB
Ce ne sono di ragazze bellissime che trascorrono la loro gioventù con i libri e si dice infatti che i primi della classe sono gli ultimi nella vita...ma per Martina non è stato così perchè c'è stata la collega che finalmente le ha schiarito l'idea La bicicletta , il romantico boschetto, il bel Fabrizio, il laghetto o fiume, l'aria profumata di primavera l'atmosfera al completo inevitabile la conclusione ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/05/14 alle 19:11 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Proprio come dici tu. Qualcuno che chiarisca le idee ci vuole. Dino
(Rispondi)

 
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KAMOLLIA... E IL RACCONTO DI MARTINA

Post n°13598 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

KAMOLLIA...

E

IL RACCONTO DI MARTINA

kamollia
kamollia il 12/05/14 alle 08:10 via WEB
maremma cignala...galeotta fù la buha!!!....un salutone...è sempre ganzo leggerti
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/05/14 alle 19:06 via WEB
Ciao - grazie del complimento. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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LA RICETTA DI ANNAMARIA

Post n°13597 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

LA RICETTA

DI

ANNAMARIA

annamariamennitti
annamariamennitti il 12/05/14 alle 18:20 via WEB
CIAMMARUCHELLE (LUMACHE DI TERRA) Tenere le lumache per 2 giorni in un tegame per dare il tempo di purificarsi,lavarle molte volte fin quando l'acqua non risulti pulita.Metterle in un tegame e accedere il fornello a fiamma bassissima, per evitare che si ritirono tutto nel loro guscio Terminata la cottura a fiamma più alta con l'aggiunta di sale e foglia di alloro e aglio,condirle con olio crudo crudo...... (Rispondi)

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13596 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Le strade

sono tutte percorribili…

basta conoscerle”

Dino 

 

 

 
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MARISA E JENNY racconto (405) di Dino Secondo Barili

Post n°13595 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

Marisa e Jenny (405)

Il lavoro, oggi, è quello che è… e bisogna fare i salti mortali per tenerlo e “sopravvivere”. Un anno fa, alcune commesse di Strada Nuova in Pavia, si resero conto che se volevano conservarsi il posto di lavoro dovevano “inventarsi” qualche cosa di nuovo. Marisa, assai intraprendente, ne parlò con Jenny e insieme decisero di “trovare” l’idea giusta. Per prima cosa si accorsero che un buon flusso di visitatori (e quindi possibili clienti) erano stranieri in visita a Pavia. Marisa, “fiutò” il problema. Nessuna delle due conosceva l’inglese. Si diedero subito da fare e si iscrissero ad un corso accelerato presso una struttura scolastica locale. Il corso era finito, ma il risultato desiderato non era quello sperato. Marisa e Jenny volevano poter dialogare con le persone, cioè i possibili clienti. La cosa migliore era quella di contattare “un’insegnante” di madrelingua. Il costo era maggiore, ma l’obiettivo era quello di parlare inglese. La Prof. Katy, non era una vera e propria insegnante… era una traduttrice domiciliata a Pavia che lavorava in proprio su richiesta. L’accordo tra Marisa, Jenny e “l’insegnante” Katy venne raggiunto. Ogni volta che Katy aveva un momento libero passava nel negozio, ora di Marisa, ora di Jenny, e sottoponeva le due commesse ad una serie di domande alle quali le interessate dovevano dare risposte complete. In brevissimo tempo, Marisa e Jenny ci provarono gusto e, aiutati da molto entusiasmo, sono diventate abilissime nel parlare inglese. Un giorno di sei mesi fa, Marisa, trent’anni, nubile, bella presenza, era intenta ad esporre un abito in vetrina… Nel negozio entrò un Signore sui cinquant’anni, con una guida verde in mano. Era inglese e non parlava italiano. Chiese notizie dell’abito che aveva visto in vetrina. Marisa, abilissima, incantò il cliente con un fiume di parole… in inglese. Il Signore, cinquantenne, rimase sbalordito. Era un Professore di Università di passaggio da Pavia, con moglie e figlia. L’abito era appunto per la figlia. Il Professore chiamò subito la moglie per l’abito che volevano regalare alla figlia. L’acquisto avvenne in modo veloce… come se il destino avesse combinato tutto. La figlia fu entusiasta dell’abito e, soprattutto, di aver trovato una commessa gentile e preparata. Stessa sorte toccò a Jenny, la quale, sei mesi fa, ha avuto a che fare con un cliente che era entrato nel negozio per avere alcune informazioni locali. Jenny, esperta nel suo lavoro e soprattutto padrona dell’inglese, rispose a tutte le domande dell’interessato, il quale, guarda il caso, era un giornalista di passaggio da Pavia. Il giornalista si chiamava George, il quale scrisse di Jenny, un “bell’articolo” sul giornale per il quale lavorava. Dopo l’uscita dell’articolo, Jenny, venne contattata da un commerciante di Londra il quale le propose un periodo di lavoro nel suo negozio a Londra. Il motivo era quello di creare uno scambio permanente tra Londra e Pavia. Jenny, ventotto anni, alta, bionda aveva gli occhi da “strega”. Il figlio del commerciante londinese ne fu ammagliato. Si innamorò perdutamente della “commessa di Strada Nuova di Pavia”. Volle averla sempre con sé … a Londra. - (405)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13594 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Martedì ...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

13 maggio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 12 MAGGIO 2014

Post n°13593 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 12 MAGGIO 2014

“L’amore è come la giovinezza…

non manca mai di incantare”

Dino

 
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MARTINA E IL ROMANTICO BOSCHETTO racconto (618) di Dino Secondo Barili

Post n°13592 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

12 MAGGIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 12 maggio 2014 – Lunedì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

618

I racconti di Primavera

Martina e il romantico boschetto

Un anno fa, Martina non era soddisfatta da come andavano le cose. Ventisette anni, bellissima, aveva studiato e si era laureata con il massimo dei voti. Tuttavia, aveva un cruccio. Fino a quel momento nessun ragazzo l’aveva ancora cercata per uscire almeno un pomeriggio per fare quattro passi in Strada Nuova a Pavia. Si fa presto a dire che non bisogna farci caso… tanto poi, le cose si sistemano da sole. Invece, no. Una persona si fa dei problemi e Martina non era diversa da tante altre ragazze. Inoltre, un anno fa, da tre mesi lavorava come impiegata a Milano. Aveva cominciato a conoscere un po’ il mondo del lavoro frenetico di una grande città. Aveva fatto amicizia con una sua coetanea di Pavia, Rita che di morosi ne aveva già cambiati tre, con la quale viaggiava sul treno Pavia – Milano e ritorno. Si sa che parlando i discorsi vengono a galla. Vengono a galla, anche, i crucci che turbano la mente delle persone. Martina si confidò. “Proprio non capisco. Non riesco ad agganciare un ragazzo… A volte mi sembra di non essere normale” Rita si inalberò. “Ma cosa dici mai? Sei tu che ti fai dei problemi… Ad ogni modo di uomini disponibili ce ne sono a bizzeffe. Basta guardarsi intorno” Martina fece una smorfia. “A me non sembra proprio… a meno che … non li vedi solo tu” Quando i discorsi si infiammano le risposte diventano rapide. “E, no Martina cara. Non è come dici tu. Basta che osservi la domenica mattina quanti uomini in bicicletta ci sono sulle strade di Pavia. Se poi, ti capita di uscire da Pavia e prendere le strade dell’Oltrepò Pavese o della Lomellina… è quasi impossibile circolare in automobile. Gruppi di trenta, quaranta ciclisti per volta, tutti uomini… di ogni età. Puoi rendertene conto tu stessa” – “E cosa vorresti dire?” chiese Martina. “Dico che se vuoi trovare un uomo … puoi benissimo iscriverti ad un Club Amici della Bicicletta… ed il gioco è fatto. Puoi avere tutti gli uomini che vuoi…” Per Rita sembrava una di quelle battutacce fatte apposta per allentare le tensioni. Martina, invece, la prese come un consiglio degno di fede. Il sabato mattina di quella stessa settimana, dopo aver cercato su Internet, si recò alla sede del Club Amici della Bicicletta a pochi passi da casa sua. Nell’ampio locale che fungeva da Segreteria era pieno di biciclette di ogni colore. Le pareti erano tappezzate da un’infinità di magliette, calzoncini, tute firmate ultima moda che sembrava un bazar in piena regola. Quando Martina entrò, c’era solo il Presidente. Un Signore, alto, atletico, sorriso smagliante. Si chiamava Onorato. Dopo i convenevoli e i complimenti di rito, il Presidente illustrò le bellezze delle bicicletta. I vantaggi per il fisico e per la mente. Un fisico sano ha bisogno di movimento… Quale movimento migliore della bicicletta? La mente sempre attenta…Quale mente attenta potrebbe essere migliore di quella di un appassionato delle due ruote? Ci mancava solo che il Presidente … si mettesse a declamare poesie sulla bicicletta e l’opera era completa. Martina era ormai convinta delle virtù della bicicletta anche se il suo obbiettivo era la ricerca dell’uomo dei sogni. Diede la sua adesione al Club e si fece consigliare dal Presidente per l’acquisto di una bicicletta nuova di zecca e una elegante tuta variopinta ultimo modello. Dopo una tale operazione, Martina, si sentì un’altra… la Vamp della Bicicletta. Ora, cominciava il bello… come aggregarsi al Gruppo dei ciclisti della domenica… Il Presidente l’aveva presa sotto la sua protezione ed aveva consigliato “il gruppo arcano” che si muoveva dal Ponte Coperto di Pavia alle ore sette precise di ogni sabato mattina… tutte le mattina dell’anno, estate e inverno. Martina si accordò. Il primo sabato mattina è stata un’esperienza, a dir poco, traumatica. Martina si vide assegnata in ultima posizione, in fondo al gruppo, senza neanche un parola di riguardo. La ventisettenne ingoiò il rospo. Per fortuna che in penultima posizione c’era Fabrizio, un bel giovanotto sui trent’anni, molto gentile il quale ebbe pietà per la nuova arrivata. Dopo parecchi chilometri… sulla strada Pavia - Varzi (Pavia) Martina si ritrovò con una gomma della bicicletta che si sgonfiava rapidamente. Per fortuna che Fabrizio se ne era accorto. Si era fermato a tenerle compagnia e darle un aiuto. Il “gruppo arcano”, intanto, era ormai lontano. Martina aveva perso tutto il suo iniziale entusiasmo. Aveva capito che ai ciclisti della domenica… delle donne non gliene frega niente… Chiese il motivo al suo compagno di avventura. “Fabrizio, come mai i ciclisti sono così scontrosi con le donne?” Fabrizio si lasciò andare. “Vedi, Martina. La maggioranza dei ciclisti ha moglie e figli. Spesso, la bicicletta è l’unico sfogo extra familiare. Quasi tutti hanno lo stesso problema… così si sfogano l’un l’altro. Parecchi di loro, al rientro a casa, dovranno ascoltare la voce inviperita della moglie che avrà sicuramente qualcosa da dire e da ridire…lei a casa con i figli, far da mangiare, pulire, riordinare… e lui (il ciclista) in giro a divertirsi. Intanto, Fabrizio… il trentenne Fabrizio, uno dei pochi scapoli del gruppo, aveva messo gli occhi su Martina. Aveva fatto tutte le sue considerazioni mentali ed aveva concluso che era proprio una bella ragazza dal fisico stupendo. Perché non tentare l’approccio? Martina era ormai disanimata dalla bicicletta. Avrebbe voluto avere a disposizione la sua bella automobile. Fermarsi ad un bel Bar. Gustare una bibita rinfrescante. Sembrava che Fabrizio avesse letto nel pensiero di Martina. I due, dopo aver sistemato la gomma della bicicletta, si fermarono ad un chiosco ai margini di un boschetto poco lontano dal Torrente Staffora. Si deliziarono con una fresca bibita e approfittarono per fare quattro passi nel romantico boschetto. Si dice che il fascino del luogo aiuta gli incontri d’amore. Fabrizio non vedeva l’ora di baciare Martina… e non tardò. Martina inciampò in una buca del terreno le mani provvidenziali di Fabrizio la salvarono di una rovinosa caduta. Inevitabile il bacio...inizio di un crescendo voluttuoso, una promessa d’amore senza fine - Questo è il racconto 618, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LE VECCHIE ZONE DI MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°13591 pubblicato il 12 Maggio 2014 da dinobarili
 

LE VECCHIE ZONE DI MILANO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 11/05/14 alle 10:22 via WEB
MILANO----Al Carrobbio ,vecchia zona di Milano vicino a via Torino,sorgeva la Porta Ticinensis delle mura romane e c’era un ponticello che scavalcava il Nirone, ruscello oggi sparito; da qui partiva la strada che collegava Mediolanum con il Ticino e con Pavia; nel mezzo del crocicchio nel 1577 San Carlo fece porre la croce di San Materno, per consentire ai malati di peste di seguire dalle proprie case la messa che vi si celebrava. Nel 1658 venne aggiunta una colonna sormontata da due angeli recanti una croce e la dedica venne estesa a S. Carlo. Nel 1786 venne rimossa Si racconta che al “Carrobbio”, nelle ore notturne, si possono sentire i lamenti dei malati di lebbra che provengono da una delle due torri che nel ‘500 affiancavano Porta Ticinese, chiamata “Torre dei Malsani” ,nelle vicinanze vi era il lebbrosario dove venivano ricoverati gli appestati per evitare la diffusione della lebbra Il Carrobbio fu sede della Santa Inquisizione, sede dove si ufficializzava la libertà degli schiavi Il Manzoni nei “Promessi Sposi” descrive il Carrobbio come “una delle parti più desolate di Milano”. La zona fu rifugio di truffatori, briganti, prostitute ,ma veniva anche scelto come luogo di incontri per cause di amore. Al Carrobbio,si narra la storia d’amore di due ragazzi Regilda e Roberto sono due giovani innamorati contrastati dal padre di lei. Roberto denunciato per stupro dal genitore di Regilda dovrà lasciare Milano.Anche Regilda abbandona Milano alla ricerca di Roberto ma subirà , violenze, ingiustizie e solo dopo lungo tempo riuscirà a ritrovare l’amato. Troppo tardi , Regilda muore, il tempo del loro amore è finito. Ciao Teresa

 
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