dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 13/05/2014
ANNAMARIA ...
AMORE E FANTASIA
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI MATTIA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
Denise (406)
A volte i rapporti tra madre e figlia non sono dei migliori. La madre propone una cosa e la figlia ne fa un’altra. Naturalmente c’è sempre il padre che cerca di mediare, far da paciere e come minimo si becca “Tu, la vizi troppo tua figlia. Non è così che si allevano i figli”. Si sa che, da sempre, i padri stravedono per le figlie e le madri per i figli, i maschi. Grazia aveva una figlia sola, Denise, che, fin da bambina era un fiore, bellissima. Mente aperta, nessun problema a scuola. La madre, Grazia, con una figlia bellissima, era sulle spine. “Siccome sei corteggiata da un “mare” di maschi, devi stare attenta a ciò che fai. I ragazzi non sono tutti uguali. Non basta che siano dei fusti. E’ importante che abbiano la testa a posto, un buon carattere e un patrimonio.” Denise faceva finta di ascoltare e poi faceva di testa sua. Scuola media, Liceo, Università. All’Università la vita cambia parecchio. Denise era sempre studiosa, bellissima e corteggiatissima. Un anno fa, la ragazza si mostrò sensibile all’approccio di alcuni studenti del suo Corso che nominava spesso. La madre Grazia si preoccupò. Pure il padre Michele la mise in guardia. “Occhio, figlia mia. Nella vita è un attimo giocarsi la partita… e la partita si gioca con il matrimonio.” Denise fece finta di ascoltare e continuò a fare di testa propria. Le discussioni tra madre e padre si intensificarono. Grazia insisteva con il marito. “Possibile che, con tutte le persone che conosci, non ci sia una, con una buona posizione? Non hai proposte da fare a tua figlia?” Effettivamente, Michele, occupava un buon posto nel Consiglio di Amministrazione di alcuni “Istituti”. Conosceva un “mare” di gente, gente che erano delle vere e proprie potenze economiche. Il suggerimento della moglie lo mise quasi in colpa. “Come? Proprio io che ho fatto una fatica dell’altro mondo per inserirmi nel “bel mondo”… Proprio ora, che posso dare una mano a mia figlia… non dovrei farlo?” Cominciò da quel momento a fare inviti a cena a casa sua e al Ristorante con “personaggi” che potevano ottenere l’interesse di sua figlia Denise. Dopo molti incontri, finalmente la figlia uscì con una frase sibillina. “Papà, proprio interessante quel ragazzo con il quale abbiamo cenato ieri sera al Ristorante. Ho deciso di rivederlo” Il padre non si lasciò scappare l’occasione per precisarne la posizione. “Guarda che quel ragazzo, come dici tu, è il figlio unico del maggior azionista della Società… nel cui Consiglio di Amministrazione ci sono anch’io.” Denise non disse nulla, Michele, il padre, ne parlò subito con sua moglie Grazia. “Forse, è fatta. Abbiamo trovato l’uomo che piace a nostra figlia…” Da quel momento la foga agli incontri al Ristorante cessò. Grazia teneva sotto controllo la figlia… ma non diceva nulla. Aspettava che fosse la figlia a parlare. Passò un mese o forse più, prima che Denise “aprisse” la bocca. Una mattina, prima di uscire per andare a lezione all’Università, quasi con noncuranza, la ragazza parlò. “Mamma, questa sera, alle ore venti, prepara una piacevole cena. Voglio presentarti l’uomo di cui mi sono innamorata…” Grazia non ebbe il coraggio di chiedere chi fosse. Moglie e marito si consultarono immediatamente. Avevano il cuore in gola, per l’ansia e per l’attesa. Alla sera alle venti, puntualissimi, si presentarono Denise e un Signore cinquantenne, alto, dinoccolato, viso da artista. “Sono Remo, Regista. Ho deciso di inserire Denise nel cast del mio prossimo film. Forse, ci sposeremo a maggio…” - (406)
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13 MAGGIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 13 maggio 2014 – Martedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
619
I racconti di Primavera
Il Giardino del Dott. Mattia
Che cos’è un giardino? Una porzione di terreno, in genere recintato, coltivato a fiori e piante ornamentali, ricco di trovate per rendere piacevole la vita. E’ un luogo riservato, quindi, alla ricreazione, al riposo, alla soddisfazione intima dei propri desideri segreti. Infatti, non basta avere un giardino per essere soddisfatti… ci vuole molto di più. Ne sapeva qualcosa il Dott. Mattia, cinquant’anni, amante del giardino come luogo di piacere…di fiori e piante ornamentali. Molto del suo tempo lo passava al lavoro a Milano, come Dirigente, nei pressi di via Torino, una zona tra le più trafficate della Metropoli Lombarda. Il rimanente del tempo lo passava, anzi… lo viveva nel grande giardino della sua villa nei pressi di Pavia. Era tanta la passione del Dott. Mattia per il suo giardino che non ha mai trovato il tempo per fare la morosa e sposarsi, avere una donna sua. Un anno fa, il Dott. Mattia si sentì improvvisamente solo. Aveva perso l’entusiasmo che aveva coltivato per tanti anni per il suo giardino. Era andato in crisi. Capita. Basta un momento di depressione … qualche cosa che non va per il verso giusto sul posto di lavoro ed ecco il sorgere dei dubbi, delle domande subdole. “Il giardino? Che cos’è il giardino? E’ si, il luogo dove coltivo i miei fiori, le mie piante… Perché? A quale scopo?” Era proprio quel perché che chiedeva risposte. Era proprio quel perché che metteva in crisi il Dott. Mattia. Infatti si chiedeva… perché ha dedicato così tanto tempo al suo giardino se poi è rimasto solo a goderlo? Ecco il dilemma… “quel solo” lo tormentava. In genere, le soddisfazioni si condividono… E’ solo la condivisione che “promuove l’azione”. Il giardino è come l’amore… amare ed essere amati. “Da chi?” Si chiedeva, un anno fa, il Dott. Mattia… La risposta non riusciva a trovarla. La fortuna aiuta gli audaci. Un anno fa, vicino alla Villa con Giardino del Dott. Mattia è andata ad abitare un’insegnante di danza, ballerina di professione, Lorenza di nome. Trentenne, bellissima, fisico da danzatrice di danza classica. Purtroppo Lorenza era una bravissima danzatrice, ma non disponeva di un giardino così vasto e ben tenuto come quello del Dott. Mattia suo vicino di casa. Si sa che quando i desideri si incontrano danno luogo a piacevoli situazioni. Infatti, Lorenza, fece in modo di farsi invitare dal Dott. Mattia il quale è stato ben lieto di mostrare il risultato della sua passione. Ha illustrato i fiori, le piante ornamentali, le cascate di acqua…gli angoli romantici, le statue collocate in modo tale che coloro che le guardavano pronunciassero l’immancabile “Oh!... che meraviglia!” La danzatrice Lorenza pronunciò così tanti “Oh! che meraviglia!”… che lo stesso Dott. Mattia non era in grado di credere alle proprie orecchie. Non immaginava che il suo lavoro avesse dato luogo ad un simile piacere. In realtà, non era proprio così. La danzatrice Lorenza, non vedeva solo il magnifico lavoro che aveva fatto in tanti anni il Dott. Mattia… ma quanto si sarebbe potuto ottenere organizzando dei balletti con una tale coreografia. I pensieri (e non solo) del Dott. Mattia e della danzatrice Lorenza si intrecciarono al punto che in pochissimo tempo si fusero. I due passavano molto tempo insieme. Lorenza aveva una dieta ferrea e il Dott. Mattia non sapeva cosa volesse dire pranzetti a regola d’arte. Come si dice in gergo … Lorenza viveva per la danza… e Mattia per i fiori e le piante del suo giardino. Si sa, però, che quando un uomo comincia a mettere gli occhi su una donna ritenuta ideale...pensa. Comincia a pensare a cene a lume di candela… innaffiate con vino di qualità e cibi ricercati (pur osservando ferree diete). Mattia invitò sempre più spesso Lorenza nel suo giardino. La danzatrice accettò con piacere… anche perché il desiderio era quello di creare una “scuola di danza con coreografie speciali”. Quali erano le coreografie speciali? Quelle del giardino del Dott. Mattia… anzi… Mattia e basta. Perché, ormai, Lorenza e Mattia, erano diventate una coppia… Mattia tutto faceva per far piacere a Lorenza… Lorenza tutto pensava per mandare in estasi Mattia. Quando due persone raggiungono l’apice dell’intesa … inevitabilmente scatta l’amore… I baci accennati di Lorenza… si trasformarono in bollenti notti d’amore. Lorenza non era solo una danzatrice ma una fantasiosa amatrice… Per il cinquantenne Mattia era… il non plus ultra. Inoltre, quando facevano all’amore, Lorenza sceglieva, musiche in sottofondo, fatte apposta per eccitare … tipo “nove settimane e mezza”. E qui… uscì l’idea geniale di Lorenza. “Mattia perché non usiamo il tuo giardino come teatro di posa per la registrazione dei balletti delle mie allieve?” Se c’era un’idea pazza … quella era il massimo. Mattia non poteva dire di no. Pose solo una condizione “…purché l’incanto del mio giardino rimanga inalterato” – “Ma certo Mattia…” rispose candida Lorenza… “le ballerine saranno come farfalle… che si muoveranno da fiore a fiore…e tu potrai danzare insieme a loro …con la mia fantasia” - Questo è il racconto 619, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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1853...
NASCONO IN AMERICA ...
LE PATATINE FRITTE
di
Teresa Ramaioli
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