Messaggi del 15/05/2014

PIERLUIGI VALLI ...E LA SAGGEZZA ANTICA

Post n°13635 pubblicato il 15 Maggio 2014 da dinobarili
 

PIERLUIGI VALLI ...

E

LA SAGGEZZA ANTICA

pierluigivalli1
pierluigivalli1 il 15/05/14 alle 16:09 via WEB
Ho notato che stai inserento nei tuoi racconti soggetti con varie personalità e carateristiche nuove, questo è segno che nonti stai stancando di scrivere, anzi ti appassioni sempre di più. E siccome una idea tira l'altra, ti vengono alla mente i detti e i proverbi SAGGI di tuo padre, che in queste cose era senza dubbio un maestro, dobbiamo solo cercare di imparare. Ciao. GIGI
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/05/14 alle 18:51 via WEB
Ciao Pierluigi - la saggezza è antica come il mondo. La natura ci insegna che bisogna fare, ogni giorno, la propria parte. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANGELAURGESE ...E IL PONTE SUL MARE TRA IL DIRE E IL FARE

Post n°13634 pubblicato il 15 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANGELAURGESE...

E

IL PONTE SUL MARE

TRA IL DIRE E IL FARE

AngelaUrgese2012
AngelaUrgese2012 il 15/05/14 alle 18:29 via WEB
Salve, buon pomeriggio. Un pensiero: Vivere è costruire un ponte su quel mare che c’è tra il dire e il fare.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/05/14 alle 18:46 via WEB
Ciao - bellissimo pensiero. Per costruire quel "ponte" ...servono TUTTE LE NOSTRE MANI. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13633 pubblicato il 15 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Chi fa da sé …

fa per tre…

e non resta mai

 senza lavoro”

Dino

 

 

 
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DESIDERIA racconto (408) di Dino Secondo Barili

Post n°13632 pubblicato il 15 Maggio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

Desideria (408)

Diceva un vecchio detto pavese che “la vita è fatta di incontri… fortunati… e meno fortunati”. Il detto è passato di bocca in bocca per centinaia di anni. Ancora nel 1950 c’erano donne pavesi che, a modo loro, interpretavano quel detto. Che “la vita sia fatta di incontri” - dicevano - non ci sono dubbi. Vi aggiungevano, però, un particolare…”secondo i luoghi…” Infatti, da sempre, le donne pavesi avevano messo in giro “la voce” che … “Quando una donna rimaneva vedova o sola… e desiderava incontrare un (nuovo) uomo “straordinario”… poteva farlo in Piazza San Pietro in Ciel D’Oro a Pavia. Qualche lettore dirà che è “pura fantasia”. Invece, no. L’antico detto è ancora valido, oggi. Non solo il giorno di Santa Rita quando la Piazza è stracolma di gente (donne in particolare).…. ma tutto l’anno. Piazza San Pietro in Ciel D’Oro è un piccolo spazio triangolare con parecchie piante di alto fusto che danno l’impressione di una piccola “foresta”. Chiamarla Piazza è un po’ esagerato. Oltre alle ombrose piante ci sono parecchie comodissime panchine sulle quali è possibile trascorrere momenti piacevoli e rilassanti. Non ci sono botteghe. L’andirivieni è limitato ai turisti che visitano la Basilica nella quale è conservata l’urna con le reliquie di Sant’Agostino. Un anno fa, la Signora Desideria era rimasta vedova… a sessant’anni. In un primo tempo si era sentita finita… perduta. Figli non ne erano arrivati. Poi, si riprese. Sessant’anni non sono tanti. C’è ancora tutta una vita da vivere. E’ vero… aveva il suo lavoro di impiegata presso una Agenzia Commerciale, ma il lavoro non soddisfa il sentimento. Cosa fare? Perché non tentare nuovamente la sorte con un altro uomo? Una seconda opportunità non è mai stata negata a nessuno. La Signora Desideria era a conoscenza dell’antico detto pavese. Sapeva che in Piazza San Pietro in Ciel D’Oro accadevano “fatti strani”. Parecchi anni prima, una sua ex- collega, Rosy, era rimasta vedova a cinquantacinque anni. Non credeva al vecchio detto di Piazza San Pietro in Ciel D’Oro. Si diede da fare… ma non riuscì a combinare nulla. Finalmente si decise a giocare “l’ultima carta”. Un sabato mattina si recò nella Piazza “dei miracoli”. Si sedette varie volte sulle comode panchine. Verso mezzogiorno, sulla panchina accanto alla sua prese posto un sessantenne… niente male. Rosy capì subito che si trattava dell’uomo del destino. L’uomo intanto aveva già messo gli occhi sulla cinquantacinquenne per invitarla a prendere un caffè. L’uomo (di nome Salvatore), spiegò, poi, alla Rosy che il “suo oroscopo di quel giorno”, diceva: “Oggi, incontrerai l’amore”. E così fu. Dopo aver ricordato il caso dell’ex-collega… un anno fa, Desideria si era messa d’impegno. Ogni sabato mattina si recava in Piazza San Pietro in Ciel D’Oro. Passarono settimane senza che accadesse nulla… La vedova sessantenne era quasi sul disperato. Non le sembrava vero che proprio a lei fosse negata … una seconda opportunità. Un Sabato mattina di sei mesi fa, la Signora Desideria era in Strada Nuova nei pressi dell’Università. Avanti a lei, un Signore sui sessant’anni camminava leggendo una guida turistica. Indifferente alla folla di quel giorno non si accorse che aveva perso il portafogli. Desideria lo raccolse e glielo restituì. Il Signore, (che era del Canton Ticino) volle sdebitarsi offrendole un caffè. Durante la conservazione, il Signore che si chiamava Filomeno, disse che stava cercando Piazza San Pietro in Ciel d’Oro, dove abitava una sua cugina. La Desideria si offri di accompagnarlo…e da quel momento, per la vedova sessantenne, sul cielo di Pavia si accese… un nuovo sole. - (408)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13631 pubblicato il 15 Maggio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Venerdì...a tutti"

DIARIO CORALE

del

16 maggio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 15 MAGGIO 2014

Post n°13630 pubblicato il 15 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 15 MAGGIO 2014 “L’amore ha bisogno di grandi spazi”

Dino

 
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BARBARA E IL TORNEO racconto (621) di Dino Secondo Barili

Post n°13629 pubblicato il 15 Maggio 2014 da dinobarili
 

15 MAGGIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 15 maggio 2014 – Giovedì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

621

I racconti di Primavera

Barbara e il torneo

Non sempre i giorni nascono sotto lo stesso segno. Anche in Primavera. Per esempio. In Primavera, quando ci sono giornate di vento… le persone sono agitate, super irascibili. Non vedono l’ora che cessi il vento. E’ così anche sul posto di lavoro. In Ufficio. Un anno fa, la Dott. Barbara era agitata. Dava la colpa al vento che soffiava dal mattino e durante la notte non aveva smesso un attimo. Ma, cosa c’entrava il vento? Il vento era solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso… il vaso, però, era già pieno. La Dott. Barbara, trentacinque anni, bellissima, da un paio di mesi aveva litigato con il moroso e i due non si erano più riappacificati. Non era nemmeno quella la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Con il moroso era da parecchio che le cose non andavano bene. Era cosciente Barbara… ed era cosciente il suo moroso il quale aspettava il momento di dire basta. Oggi, poi, le difficoltà nei rapporti di coppia sono infinite. Non basta chiudere un occhio. Si possono chiudere anche tutti e due (gli occhi), ma è come fare gli struzzi … nascondere la testa sotto la sabbia. Il problema c’è… e rimane. Un anno fa, Barbara, aveva un altro tarlo che le rodeva in testa: l’Ufficio. Anzi, l’Ufficio le andava bene così. Quello che non le andava bene erano gli avanzamenti di carriera veri o presunti. Per la terza volta in pochi mesi si era vista scavalcare da tre Colleghe che erano entrate in Ufficio dopo di lei. Cosa fare? Arrabbiarsi? Dare la colpa al vento? Al moroso che se ne era andato? Quello che bruciava a Barbara era il fatto che le Colleghe che l’avevano scavalcata erano meno preparate di lei. Infatti, quando le tre Colleghe dovevano risolvere qualche complicato problema a chi si rivolgevano? A Barbara. Sempre e solo a Barbara. Ed ora cosa ne aveva ottenuto? Niente… anzi, meno di niente. Quando la trentacinquenne aveva cattivi pensieri… si leggevano in faccia. Bastava guardarla e si capiva tutto… e se c’era il vento … era meglio girarle al largo. Lasciarla macerare nel suo turbinio mentale. Il Dott. Giacinto, sessant’anni, prossimo alla pensione, invece, non temeva reazione alcuna. Era Vice Dirigente dell’Ufficio da una vita. Consigliere saggio e fidato di Barbara… era l’unico che poteva permettersi di dire sempre ciò che pensava. “Barbara, cosa stai macchinando in quella tua testolina?” – La trentacinquenne reagì come… punta da uno spillo – “Da dove lo deduci?” – Giacinto accennò ad un sorriso sornione. “Devo spiegartelo e lo dai per scontato? Ti sei vista scavalcare dalla tua Collega più giovane…e meno preparata di te…e tu sei andata in fumo. Non ti sei mai chiesta di chi è figlia la tua Collega? Te lo dico io…della nuova moglie del Dott. Filomeno, uno dei più quotati Commercialisti del milanese. Hai delle armi migliori per poter competere? E poi, sei abbastanza adulta per capire in quale società viviamo… è come essere in guerra. Ricordi? In guerra e in amore tutto è lecito…” Barbara avrebbe voluto rispondere, ma ha preferito avanzare una timida domanda…”E cosa dovrei fare?” Giacinto, prese una sedia e sedette accanto a Barbara. La guardò negli occhi … come per dire “non ho sessant’anni per niente… Mio padre mi diceva sempre…”se un giovane sapesse ed un vecchio potesse… il mondo sarebbe diverso”. Il Vice Dirigente fece finta di soffiarsi il naso. “Barbara, tu hai una bella testolina… intelligente, preparata, caparbia…ed hai una passione per la matematica, il tuo forte. Ebbene, perché non organizzi un torneo per la soluzione di “problemi matematici”? Vedi, Barbara, i problemi all’interno degli Uffici, a volte, annebbiano la vista. Non permettono di vedere il mondo per quello che è. Se, invece, hai degli interessi culturali, oltre l’Ufficio… tutto assume un'altra prospettiva” Barbara aveva bisogno di poche parole. Aveva capito benissimo cosa voleva dire il Dott. Giacinto. In quel campo sapeva già dove mettere le mani. Prese appuntamento con il Dott. Valente, un genio del settore ed abile organizzatore. Insieme studiarono la struttura del “torneo”… E’ stato un successo. Le sfide accendono l’interesse. Barbara si trovò al centro di un gioco che non era più un gioco. La trentacinquenne si rese conto che c’era qualcosa di molto importante oltre l’Ufficio… Da che mondo e mondo, a Primavera, sono venute giornate di vento… Il vento, a volte, aiutata a rinnovare il modo di pensare… a rimescolare l’aria, il modo di guardare le cose. Barbara osservava spesso con sempre maggior interesse il Dott. Valente di cui lei era la “musa ispiratrice”… Un uomo ha sempre bisogno di una donna. Valente si era reso conto dell’importanza di avere Barbara al fianco… Tutto ebbe inizio con una cena lume di candela in uno dei migliori Ristoranti di Pavia …E’ stato l’inizio di una romantica ed ineguagliabile “love story”. - Questo è il racconto 621, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA CHIESA DI SAN TEODORO IN PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°13628 pubblicato il 15 Maggio 2014 da dinobarili
 

LA CHIESA DI SAN TEODORO

IN PAVIA

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 14/05/14 alle 19:12 via WEB
La chiesa di San Teodoro a Pavia Al centro del quartiere medievale dei pescatori sorge la chiesa romanica di San Teodoro del XIII sec., dalla rossa fronte in mattoni tripartita dai contrafforti, con alla sommità una loggetta cieca. L’interno è costruito secondo il modello delle chiese tardoromaniche dette “a sala” (per l’effetto, generato dall’altezza quasi uguale delle coperture, di ritrovarsi in un ambiente unico senza interruzione di spazi) con tre navate L’edificio, dedicato ad uno dei santi protettori della città, accoglie al suo interno numerose testimonianze votive: dagli affreschi romanici dipinti sui pilastri, ai cicli pittorici rinascimentali con le Storie di Sant'Agnese , riconosciuto dai critici al Bramantino, le Storie di San Teodoro del XVI sec. (1514), alla famosa Veduta di Pavia del primo Cinquecento (1522), importante testimonianza di valore topografico dell’aspetto della città nel Rinascimento. Suggestiva è la cripta seminterrata, con capitelli romanici scolpiti. Ciao , buona passeggiata a Pavia Teresa

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI NICOLETTA

Post n°13627 pubblicato il 15 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

IL RACCONTO DI NICOLETTA

annamariamennitti
annamariamennitti il 15/05/14 alle 06:21 via WEB
A Nicoletta le è andata bene ,ha seguito i consigli di Giacinta e va benissimo Tutti vorremo la stessa cosa, e quando capita non è merito nostro ,ma della fatalità--Infatti la vita oltre ad essere bella è, anche una scatola cinese che sul più bello si apre e ne esce la marionetta che ti fa girare in bene e qualche volta anche in male Per Nicoletta ha girato bene e anche veloce.. buongiorno Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/05/14 alle 07:57 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Quante scatole cinesi si incontrano in un giorno? Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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