dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 22/05/2014
ANNAMARIA ...
E
L'AMORE "AMMINISTRATO" BENE
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PIERLUIGI VALLI...
E
IL GIORNO DI SANTA RITA
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MENEGI53...
E
LA STORIA DI DENISE
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PENSIERO DEL GIORNO
“A volte, ci si lamenta… perché non si vedono gli aspetti positivi degli avvenimenti” Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Ettore (415)
Ettore, trentacinque anni, impiegato amministrativo presso una Agenzia Commerciale di Milano aveva un problema… il lunedì. Il lunedì era la sua giornata nera. Abitando a Pavia, doveva prendere il treno e… quello del lunedì… aveva “il sapore” di una “carretta dei condannati a morte”. Ettore ne parlava apertamente in Ufficio. Un lunedì mattina era particolarmente corrucciato. Se ne accorse anche l’addetta alla portineria del Palazzo di dodici piani nel quale lavorava. “Signor Ettore…che cos’ha? Le è capitata qualche disgrazia?” Ettore spiegò la situazione. L’addetta alla Portineria era una donna furba, piuttosto robusta, e generosa di consigli. “Signor Ettore, il suo problema non è il lunedì… ma la domenica.” L’impiegato rizzò le orecchie. “Come ha detto?” – “Ho detto che il suo problema non è il lunedì, ma la domenica. Se alla domenica si alzasse alla stessa ora degli altri giorni… il lunedì sarebbe un sogno. Inoltre, visto che lei abita a Pavia… mi hanno detto che lungo le rive del fiume Ticino si possono fare delle bellissime passeggiate…”Ettore ringraziò…e non dimenticò l’osservazione. Effettivamente, essendo single, alla domenica si dimenava nel letto per ore. Non trovava mai il coraggio di alzarsi. Inoltre, bighellonava per il resto della giornata da un Bar all’altro, alla ricerca di qualche amico… tra quelli rimasti. Parecchi amici, infatti, si erano sposati o convivevano con la loro dolce metà. Dopo averci pensato per tutta la settimana, la domenica successiva al consiglio della Portinaia del Palazzo, Ettore, si era alzato alla stessa ora degli altri giorni. Si era iscritto al “gruppo camminatori del Ticino”. Un gruppo che si ritrovava al Ponte Coperto di Pavia, tutte le domeniche alle sette del mattino. Si dice che camminare fa bene alla salute… specialmente lungo il fiume dove l’aria è pura, fresca e si rimescola continuamente. Ettore aveva acquistato una bella tuta, le scarpe da ginnastica e tutto il resto. Anche lo spirito dell’impiegato era cambiato… Dopo la partenza, però, Ettore, aveva osservato che nel “gruppo camminatori del Ticino” ogni partecipante cercava un’altra persona (dell’altro sesso) per chiacchierare. Così l’impiegato si ritrovò solo in coda al gruppo…solo come un cane. Il lunedì successivo ne parlò, un po’ rammaricato, al suo collega d’Ufficio, Gianfilippo. Il collega ne comprese il disagio. Cercò di dare una mano. Abitando a Pavia, pensò in un primo tempo di iscriversi al “gruppo camminatori del Ticino”… Poi, ci pensò. Gianfilippo aveva una sorella trentenne, Delfina, la quale si era appena lasciata con il moroso ed era giù di corda. “Delfina” – disse Gianfilippo alla sorella –“C’è il mio collega Ettore il quale tutte le domeniche mattina cammina lungo le rive del Ticino. Essendo solo, avrebbe bisogno di una compagnia. Posso fare il tuo nome?” La sorella si sentì sollevata… ma avanzò subito una domanda. “Quanti anni ha… quel tuo collega? E’ single… oppure è impegnato sentimentalmente?” Gianfilippo spiegò la situazione… Non solo. Aggiunse, pure, che Ettore era proprio un bravo ragazzo, con i piedi per terra… e la testa a posto. E’ stato proprio Gianfilippo a telefonare a Ettore per dare la notizia. L’impiegato dell’Agenzia Commerciale di Milano ne fu entusiasta. Volle subito parlare con Delfina la quale era desiderosa di avere un “nuovo” uomo… da coccolare. Da quel momento, Ettore non ebbe più il problema del lunedì. Anzi … il lunedì era un’indispensabile giornata di assoluto riposo… dopo il grande e impegnativo dispendio di energie della domenica. (415)
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22 MAGGIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 22 maggio 2014 – Giovedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
627
I racconti di Primavera
Denise e il 22 maggio
Nella vita, ogni persona passa i suoi guai. Anzi, vengono dei periodi negativi che sono veri e propri incubi. Un anno fa, ne sapeva qualcosa Denise, bellissima ragazza, trentacinque anni, impiegata a Milano, residente a Pavia. Per Denise era un periodo nero che durava da troppo tempo. Il moroso, Giovanni, con la scusa di cercare lavoro, ha cambiato città. Si è trasferito in Svizzera. Naturalmente, la relazione tra i due è andata a farsi benedire. La trentacinquenne era stata male, ma ci aveva messo una pietra sopra. Sua mamma cercava di tenerla su di morale, ma spesso Denise andava in crisi. In Ufficio le cose non andavano meglio. Nonostante l’impegno, c’era sempre qualche “grana”. Poi, ci sono le simpatie che negli Uffici fanno la differenza. Ci sono persone lunatiche che per un po’ ti indorano, ti cercano, poi… non si sa perché, il vento gira in senso contrario…e tutto quello che si è sempre fatto non va più bene. Lì cominciano i guai. La soluzione migliore sarebbe cambiare Ufficio, posto di lavoro. Come? Oggi, i posti di lavoro non sono noccioline. E’ già una grazia tenere il posto che si è conquistato. Denise cercava in tutti modi di darsi da fare, essere gentile e cortese. Disponibile ad ogni lavoro o incombenza… tuttavia, la situazione non migliorava. Un giorno, tornando a casa, sul treno Milano Pavia, Denise incontrò una sua ex - collega la quale aveva bisogno di sfogarsi. “Denise, lo sai perché ho dato le dimissioni dall’Ufficio? Perché non ne potevo più delle lune di alcuni colleghi… Non si può usare l’Ufficio per scaricare le tensioni individuali. Ora, lavoro sempre a Milano, ma in Ufficio il cui clima è sereno e tranquillo … A volte, mi meraviglio con me stessa. Come? Tornavo a casa sempre agitata…ed ora, invece, non mi sembra neanche più di andare a lavorare” Denise non disse nulla, ma fece la sue riflessioni. Cosa fare? Cambiare Ufficio? Nella notte, Denise, ebbe un sogno. Sognò sua nonna Carolina, la mamma di sua mamma. Era stata lei che l’ha allevata in quanto la mamma di Denise faceva degli orari di lavoro impossibili. Nel sogno la nonna Carolina la prese per mano. La accompagnò sotto il pergolato nell’orto che curava personalmente accanto alla Villetta in cui aveva abitato. Nel sogno, nonna Carolina ha fatto sedere Denise sulla stessa panca di allora. Le ha fatto un discorso…”Denise. Nella vita ci sono gli alti e bassi, come per il tempo… periodi di pioggia e vento …. alternati a bel tempo. Il tuo attuale periodo è quello del vento e della pioggia. Passerà presto. Siamo vicini al giorno di Santa Rita, il 22 maggio. A Pavia, nella Chiesa di San Pietro in Ciel D’Oro il 22 maggio è Festa grande in onore di Santa Rita. Vai anche tu a dire una preghiera. Fai benedire una rosa e conservala nel cassetto del comò. Poi, accendi una candela… quando la candela si sarà esaurita… i tuoi guai saranno finiti” Denise, non perse una parola di quanto le aveva detto la nonna Carolina. Ormai non aveva più paura di niente. Sapeva che La nonna Carolina era la sua “Protettrice” che non l’avrebbe mai lasciata sola. Anzi, il 22 maggio di un anno fa, Denise fece ciò che le aveva consigliato la nonna Carolina… Il giorno successivo riprese con maggior vigore e impegno il lavoro nell’Ufficio di Milano. Il sabato mattina Denise faceva delle lunghe camminate sulle rive del fiume Ticino a Pavia. Camminate lunghissime che mantenevano in forma e ritempravano lo spirito. Il primo sabato mattina, dopo la Festa di Santa Rita del 22 maggio di un anno fa, Denise stava camminando sul sentiero che fiancheggiava il fiume Ticino. Davanti a lei c’era un Signore anziano che ogni tanto perdeva l’equilibrio e si appoggiava alle transenne di legno che seguono il sentiero. Ad un tratto il Signore ebbe un capogiro e fece appena in tempo a sedersi per terra. Denise corse in soccorso. Il Signore aveva in mano un bigliettino con un numero di telefono. “Per favore, Signorina, chiami mio figlio Andrea. Dica di venirmi a prendere…” Denise non se lo fece ripetere due volte. Dopo pochissimo si presentò Andrea, il figlio del Signore che aveva soccorso. Andrea per sdebitarsi invitò Denise a casa sua… una ricchissima Villa fuori città. Andrea e Denise diventarono amici, anzi, molto di più. Andrea, infatti, si era appena lasciato con la moglie la quale aveva chiesto il divorzio. Per Andrea, Denise è stata la manna del cielo. Non solo. Il padre di Andrea, il Signore che aveva soccorso lungo il sentiero sulla riva del fiume Ticino, era anche il maggior azionista dell’Ufficio in cui lavorava Denise. Andrea se ne occupò subito. Denise venne messa capo di un Ufficio Ricerche. Un posto di responsabilità nel quale non avrebbe subito più alcun sgarbo da parte di chicchessia… dentro o fuori l’Ufficio. Anzi, per festeggiare l’avvenimento, Andrea e Denise, fecero una offerta per Santa Rita alla Chiesa di San Pietro in Ciel D’Oro in Pavia. Poi, volarono a Londra, dove, si dice, ci siano dei Ristoranti Italiani nei quali si mangia benissimo. Ci si innamora ... e, come a tavola… l’appetito vien mangiando- Questo è il racconto 628, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI ALESSIA
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