dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 03/06/2014
ANNAMARIA ...
E
LA MANO DEL DESTINO
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MONICA ...
E
UN SOGNO CHIAMATO VALENCIA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
Pavia e gli antichi riti dell’amore (427)
Da parecchi mesi, tutte le domenica mattina (e giorni festivi), Pavia è popolata da parecchie coppie tra i cinquanta e i sessant’anni. Un Lui e una Lei. Girano per la città con una guida in mano (una mappa segreta) e seguono itinerari “strani”. “Strani?” “Strani” fino ad un certo punto. Ad osservatori attenti (come i pensionati) non sfugge nulla. Infatti, le coppie giungono (in maggioranza) a Pavia con il treno da Milano… e quasi sempre verso le dieci del mattino. Seguono l’itinerario… Piazza della Stazione FS, Viale Vittorio Emanuele II, Piazza della Minerva e si avventurano in Corso Cavour… A questo punto, le coppie, sembrano aver trovato “la strada giusta”. E’ da lì che inizia la “ricerca… degli antichi riti dell’amore”. Qualche lettore dirà che è una semplice supposizione… ma non è così. Alcuni pensionati, qualche mese fa, hanno fatto una specie di “sondaggio” tra le coppie di turisti della domenica mattina. E’ uscita una “strana storia”. Sembra che da parecchi mesi, donne e uomini di Milano tra i cinquanta e i sessant’anni, hanno scoperto a Pavia, un antico rito “magico” dell’amore. Quando un uomo ed una donna vogliono “verificare” la loro compatibilità a stare insieme… si affidano alla “romantica Pavia” e al fiume Ticino. L’orario delle dieci del mattino non è stato scelto a caso. Il Lui e la Lei… specialmente se è la prima volta che vedono Pavia, quando giungono in Corso Cavour, capiscono che sono sulla strada buona per… raggiungere il Ponte Coperto. Questo avviene quasi sempre la prima volta … ma le altre? Già, le altre. Quando le coppie “milanesi” ritornano a Pavia… non si accontentano più del Ponte Coperto. Desiderano qualcosa in più. E’ proprio allora che tali coppie si avventurano nei “romantici vicoli” del centro storico… Vicoli e vicoletti sghembi… dove le poche persone visibili si possono contare sulle dita di una mano. E’ proprio lì, allora, che scatta il “rito magico dell’amore”. Prima, un bacio lanciato nel vento… poi, baci più riservati, sulla guancia, sulle mani… ed, infine intimi, sulla bocca… Si, perché le coppie tra i cinquanta e sessant’anni, sono “straordinariamente romantiche”. Tra i vicoli stretti della vecchia Pavia di un tempo lontano… quella dei Longobardi… dei Visconti… degli Sforza… corre un “magico messaggio” che si perde nel tempo. Dice una leggenda che l’amore tra un uomo e una donna ha bisogno di “condizioni speciali” per essere unico e irripetibile. Il Lui e la Lei (milanesi) lo sanno. Non mancano mai di recarsi sul Ponte Coperto e gettare nella corrente del fiume Ticino il loro bigliettino di carta con i “personali desideri segreti”. Ogni persona getta il “suo” bigliettino che “non” deve essere conosciuto dal compagno o dalla compagna. Così nascono storie infinite e inspiegabili. Si racconta che lo scorso anno, una cinquantenne di nome Rosy e un sessantenne di nome Giuseppe abitanti a Milano sono giunti a Pavia per “abbandonare alla corrente del fiume Ticino il loro messaggio segreto”. La cinquantenne Rosy voleva aiutare la sorella Martina (rimasta vedova) a trovare un nuovo marito. Non erano passati tre mesi e Giuseppe (il compagno di Rosy) … sposò Martina… Quando si dice la vita… e le leggende di Pavia. - (427)
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3 GIUGNO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 3 giugno 2014 – Martedì 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
640
I racconti di Rimini
Monica e un sogno chiamato Valencia
Un anno fa, quando la Dott. Barbara ha visto entrare nell’Hotel di Rimini, Monica di Brindisi, si accorse subito che era eccitata. Anzi, eccitatissima. “Monica, cosa ti è capitato? Ti vedo esuberante (non voleva usare un altro aggettivo)… Sprizzi felicità da tutti i pori della pelle…” Monica, ventinove anni, bellissima, non vedeva l’ora di parlare… di quanto le era… e le stava accadendo. “Barbara…non crederai una parola di ciò che ti sto per raccontare. Ti assicuro che è la più bella avventura che mi sia capitata fino ad ora. Sono totalmente frastornata. Come sai, sono una collezionista di vecchi oroscopi, tratti da riviste degli anni passati. Quando mi hai telefonato per dirmi che il Meeting dei Blog di Libero si sarebbe svolto a Rimini mi sono meravigliata… In quel momento stavo leggendo un vecchio oroscopo. Diceva. “Il tuo prossimo viaggio sarà a Rimini. Prima di andare a Rimini, però, sarà bene che tu faccia una sosta a Roma. Nella tua passeggiata nella città eterna, scenderai gli scalini di Trinità dei Monti. Ti appoggerai alla Barcaccia con la schiena… e osserverai la scalinata… Ad un tratto, dall’alto…vedrai scendere un uomo… non è un uomo qualsiasi. Un Dio … l’uomo che hai sempre sognato di incontrare…” Barbara, lo so che si tratta di un’idea pazza… ma sono proprio le idee pazze che danno sapore alla vita. Prima di venire a Rimini mi sono fermata a Roma. Ho fatto come ha detto l’oroscopo di molti anni fa… Ho guardato la scalinata di Trinità dei Monti con la schiena appoggiata alla Barcaccia. Ho visto un uomo che, dall’alto, scendeva adagio. Si dirigeva verso di me. A pochi passi mi ha guardata e mi ha detto. “Tu sei Monica, Monica di Brindisi. Leggo sempre il tuo Blog. Io sono Miguel … sono quello dell’icona con la scritta “Yes”. Non ho mai lasciato alcun commento perché un giorno ti avrei incontrata di persona. Sono a Roma per un Convegno. Oggi, il mio oroscopo diceva. “Incontrerai Monica, Monica di Brindisi. L’incontrerai alla Barcaccia, ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti” Ora, eccomi qui… Sono a Roma per un Convegno… Hai voglia di fare una passeggiata per Roma con me?” Da quel momento è stato tutto un susseguirsi di emozioni. Abbiamo passeggiato per la città eterna. Abbiamo visto quasi tutte le bellezze di Roma. Abbiamo gettato la monetina nella Fontana di Trevi. Miguel è spagnolo, spagnolo di Valencia. Ha un maneggio di cavalli bianchi da parata. Terminato il Meeting dei Blog di Libero a Rimini, torno a Roma. Parto con Miguel per Valencia. Mi ha promesso di farmi visitare la Spagna… Era da tempo che lo desideravo. Ora, il mio sogno sta per diventare realtà” Monica tacque, quasi avesse bisogno di riprendere fiato. O per mettere in ordine le idee. Non è facile dare una spiegazione ad una serie di coincidenze che coincidono… una in fila all’altra. Un anno fa, non è stato facile neppure per la Dott. Barbara, la quale si chiedeva …se fosse possibile credere alle parole di Monica… oppure no. In fondo la vita, non è mai quella che sembra. Nella vita non esiste il “due più due uguale a quattro”. Potrebbe accedere, ma solo raramente… Due più due… possono essere uguale a quattro oppure a cinque. Potrebbe essere tre virgola novantanove….oppure quattro virgola cinque. La vita non è una scienza esatta. Tutto è relativo. Monica intanto aveva organizzato il suo soggiorno a Rimini con il sorriso sulle labbra e gli occhi rivolti all’orologio. Non vedeva l’ora che il tempo passasse… per rivedere Miguel che si trovava in quel momento a Roma. Da Roma, Monica sarebbe volata con Miguel a Valencia. Avrebbe visitato il maneggio di Miguel il quale l’avrebbe portata per le vie della città su un cavallo bianco. Cosa c’è di più bello per una donna di attraversare una città meravigliosa come Valencia … su un cavallo bianco? Certe cose si leggono solo nelle favole del tempo che fu… E chi ha detto che non possono accadere anche oggi? Tutto è possibile. In fondo, basta desiderare….e lasciar fare al Destino. Sono i desideri che accendono le fantasie. Al resto ci pensa il “vento” della vita … quel vento che accarezza i volti delle persone, le foglie piccole e grandi, che solleva polveroni… che porta in ogni dove novità inaspettate. - Questo è il racconto 640, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA CARMEN DI BIZET
di
Teresa Ramaioli
LA CARMEN di BIZET, capolavoro non riconosciuto e frainteso dai suoi primi ascoltatori. Il pubblico dell’Opera-Comique di Parigi , il 3 marzo 1875,giorno della prima dell’opera, fu infastidito da questa vicenda passionale, realistica e violenta. L’intreccio della storia venne giudicato immorale, con zingari, contrabbandieri, fuorilegge, il fumo delle sigarette e un accoltellamento da cronaca nera. Uno scandalo per il pubblico dell’epoca. Si accorsero in ritardo che la musica di Bizet era riuscita a calarsi anima e corpo non solo nell’ambientazione spagnola della vicenda,ma soprattutto nei personaggi pieni di passione e vita. Come dimenticare il personaggio di Carmen, donna con un temperamento forte,che affascina, civettuola e seducente nella habanera (danza dal ritmo lento di origine spagnola) “l’amour est un oiseau rebelle”. Carmen non si lascia conquistare , non crede molto alla costanza dell’amore e, nella celebre habanera , esprime la sua visione dell’amore: l’amore è come un uccello ribelle, nessuno può addomesticarlo. Bizet non conobbe mai il successo della sua opera, il 3 giugno 1875, morì a 37 anni per un attacco di cuore.,esattamente tre mesi dopo la prima rappresentazione di quella che sarebbe diventata una delle opere più rappresentate nel mondo Ciao Teresa
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ROBYROY...
E
IL LAGO MAGGIORE
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FOGGIA
di
Annamaria Mennitti
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COMMENTO DI PICCOLAVIOLETTA6
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