dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 22/06/2014
ANNAMARIA ...
E
GLI SCAPOLONI CINQUANTENNI
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PENSIERO DEL GIORNO
“Diceva un vecchio detto. L’amore è come un fiore… sempre diverso secondo l’età e il luogo” Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
Antonella (446)
Ogni persona, nel corso degli anni, elabora i propri “riti magici”. Per esempio. La Dott. Antonella, bella donna, cinquantatre anni con parecchi decenni di lavoro passati a Pavia, aveva un “rito”. Quando poteva o sentiva il bisogno di pensare, faceva una passeggiata sotto i portici dell’Università. Qualche lettore dirà che, Antonella, non faceva nulla di speciale… invece, no. Nel corso degli anni, ogni persona osserva l’evolvere degli eventi. In particolare si rende conto che la vita “non è una passeggiata”. Ci sono alti e bassi. Momenti di maggior vigore e spirito d’iniziativa… altri un po’ meno. La Dott. Antonella si era laureata a Pavia e a Pavia aveva trovato lavoro. Erano passati alcuni decenni… La Dottoressa aveva inseguito un sogno: la famiglia. Ma non si era realizzato. Un anno fa, all’alba dei cinquantatre anni, le veniva proposto un importante avanzamento di carriera a condizione che avesse raggiunto un’altra sede. Cosa fare?” Motivi particolari per restare a Pavia, Antonella, non ne aveva. Si trovava nella condizione ideale per agire, muoversi… prima che fosse troppo tardi. Quando si lascia una città ed una sede di lavoro dopo trent’anni sorgono molti dubbi. Ecco perché, un anno fa, la Dott. Antonella, cercò “rifugio” sotto i portici dell’Università. Camminò adagio, adagio per gustare l’atmosfera che si respira …e per parlare… Parlare? Si, certo. Parlare mentalmente con tutte quelle lapidi marmorea appese ai muri che esaltano le varie personalità che hanno insegnato. Menti elette che “non” hanno studiato e insegnato soltanto… ma avranno (forse) capito il mondo, la vita… forse! La Dott. Antonella, era una patita degli studi, ma a cinquantatre anni, si faceva molte domande alle quali non era riusciva ancora a dare una risposta. Ecco, perché, ogni tanto Antonella si sedeva su una delle tante comode panchine che si trovano sotto i portici e sono l’ideale per pensare… La Dottoressa, sapeva cosa lasciava a Pavia… ma non conosceva cosa avrebbe trovato nella nuova sede: Roma. A Roma, oltretutto non aveva amici o conoscenti. Il cambio di sede sarebbe stato un “salto nel buio”. E se non si fosse trovata bene? Tornare indietro non sarebbe stato possibile… e poi, il passato è passato… nel bene e nel male. Anche se c’è sempre qualche nota stonata. Per esempio, nel suo Ufficio di Pavia c’era Camillo, anzi, il Dott. Camillo, coetaneo di Antonella, con il quale aveva avuto una relazione di un paio d’anni. La relazione era “naufragata”… e dopo anni, Antonella si faceva ancora dei sensi di colpa. “Se avessi avuto pazienza… forse le cose non sarebbe finite così.” Inutile piangere sul latte versato… si diceva Antonella…seduta, sola, su una panchina, sotto i portici dell’Università. In quell’istante, davanti a lei, si fermò un Signore, alto, magro, ben vestito, con una pila di libri sotto il braccio. Si fermò. Osservò Antonella seduta sulla panchina e … “Ciao. Ma tu sei Antonella. Ti ricordi di me?” La Dottoressa cercò nella memoria, ma non trovò nulla. “Sono Matteo, l’Assistente del Professore, quando tu hai frequentato il quinto anno… Matteo. Matteo … non ti ricordi? Mi hai pure offerto un caffè, un pomeriggio di novembre… Come mai tutta sola su questa panchina?” Antonella, dopo un rapido riesame dei ricordi del quinto anno di Università… ebbe un lume. “Si. Si… ora mi ricordo. Come mai a Pavia?” – “Sono di passaggio. Dovevo fare delle ricerche. Ora abito e insegno a Roma. Perché non mi vieni a trovare?” La Dott. Antonella si sentì rinascere. Spiegò la sua situazione e il trasferimento a Roma per lavoro. Il Prof. Matteo (single)… a questo punto colse la palla al balzo. “Allora, non puoi rinunciare ad essere mia ospite per il tempo che vorrai. Ho un appartamento, mica male che guarda proprio su Trinità dei Monti. Una vista mozzafiato che da il senso della città eterna.” La mente di Antonella cominciò a correre… Correva su e giù per la scalinata di Trinità dei Monti al ritmo di una musica divina…Si “vedeva già” tra le braccia di Matteo, in corsa contro il tempo, mossa da una frenesia incredibile… adesso o mai più! (446)
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22 GIUGNO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 22 giugno 2014 – Domenica - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
659
I racconti del benessere
Il Dott. Paolino e la donna bionda
Che cos’è il benessere? E’ l’arte di stare bene, con sé stessi e con gli altri…(e aggiungiamo noi) in “un mondo di piacere”. Che cos’è il benessere senza il piacere? Poco. Con il piacere, invece, tutto diventa … piacevole. Per esempio. Camminare. Camminare con le proprie gambe è un piacere che aiuta a stare bene. Il Dott. Paolino, un anno fa, ne sapeva qualcosa. Costretto dal lavoro quotidiano a vivere la vita dell’Ufficio per otto/nove ore al giorno… non vedeva l’ora di … camminare. Il Dott. Paolino, Commercialista a Milano, quando era nel suo Ufficio, non vedeva l’ora di essere a Pavia, città nella quale aveva un bell’Attico sul Lungoticino nei pressi del Ponte Coperto. Per il cinquantenne Paolino, il suo Attico in Pavia e l’Ufficio di Milano erano il suo mondo. In Ufficio a Milano lavorava come un forsennato… nel suo Attico di Pavia … si riposava e sognava di poter comminare. “Camminare fa bene alla salute” diceva a sé stesso. Pavia e le rive del fiume Ticino sono il “paradiso” dei camminatori. Un anno fa, però, il Dott. Paolino non era soddisfatto. Bene… camminare… ma da solo? Il benessere per essere tale deve essere completo. Non esiste il benessere a metà. Il Dott. Paolino, però, aveva i suoi gusti. In Ufficio aveva venti impiegate bravissime. Nessuna aveva quelle caratteristiche che “sognava” il cinquantenne. Un anno fa, il Commercialista, ebbe una pensata. Perché non rivolgersi ad una Maga? In questa nostra società c’è di tutto e di più. Basta cercare…e saper scegliere. Infatti, il Commercialista non si fidò di sé stesso, ma chiese l’aiuto della sua più fidata impiegata, la Signora Giacomina, una sessantenne che ne sapeva una più del Diavolo. “Signora Giacomina avrei bisogno della consulenza di una Maga… saprebbe indicarmene una seria e competente?” La sessantenne conosceva il Dott. Paolino come la sua borsetta. “Scusi Dottore, dovrebbe dirmi per quale attività. Oggi, anche le Maghe si sono specializzate” Il Commercialista non aveva nulla da nascondere, tanto meno alla sua più fidata impiegata. “Vorrei trovare una “camminatrice con la quale fare piacevoli camminate lungo le rive del fiume Ticino a Pavia. Possibilmente… trentenne, bionda, occhi azzurri, e gambe da fine del mondo…” La Signora Giacomina fece finta di guardare una pratica, in realtà aveva già individuato il problema. “Dott. Paolino, capisco il suo problema di cinquantenne scapolo… tuttavia, vorrei metterla in guardia. A Pavia si dice che… ogni Santo vuole la sua candela… e le donne bionde, rare come le mosche bianche, applicano quella regola. Quando una donna bionda si mette a camminare… sa sempre dove vuole arrivare… Si regoli di conseguenza” Dopo due giorni la Signora Giacomina aveva trovato la Maga per il Titolare dell’Ufficio. Era la sua vicina di casa a Pavia, la Signora Carla, settantenne, una vita passata a studiare le stelle… La Signora Carla ha ricevuto il Dott. Paolino della sua casa nel Centro Storico di Pavia, nei pressi della Chiesa di San Teodoro, nel quartiere medioevale della città. Alcune case del quartiere sono rimaste ancora come erano mille anni fa…ed era appunto la casa abitata dalla Maga. La Signora Carla fece accomodare il Commercialista su un vecchio divano… come fosse un rito propiziatorio. Essere Maghe non vuol dire essere donne diverse dalle altre, ma di avere conoscenze particolari. Il Dott. Paolino si accorse subito di essere entrato in “un mondo misterioso”, unico. Con voce dolce la Maga parlò. “Dott. Paolino, da quanto mi ha riferito la Signora Giacomina, Lei cerca una donna trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo… per fare delle lunghe camminate lungo le rive del fiume Ticino. Posso dirle che “non” conosco una donna con tali caratteristiche. Posso solo dirle che “ho letto” nelle stelle il suo caso. Domani mattina, prima che lei parta da Pavia per andare a lavorare nel suo Ufficio di Milano… riceverà una visita” Il Dott. Paolino non si aspettava una simile risposta… e non attendeva alcuna visita. Non aveva mai ricevuto nessuno nel suo stupendo Attivo sul Lungo Ticino a Pavia. Durante la notte, il cinquantenne non dormì. Alle sette del mattino era pronto per raggiungere Milano quando il campanello dell’Attico si è messo a suonare. Il Commercialista andò ad aprire. C’era sua Zia Marta arrivata dall’America dove aveva fatto fortuna sposando un ricchissimo miliardario. “Paolino… eccomi qui. Sono tornata a Pavia dopo cinquant’anni. Sono venuta personalmente per nominarti mio unico erede di tutte le mie proprietà in America” Il cinquantenne rimase sbigottito. Sapeva di avere una Zia in America…non così gagliarda. La Zia Marta continuò. “Paolino, tra un po’ arriverà anche la figlia della mia amica la quale si fermerà a Pavia per seguire tutte le pratiche burocratiche conseguenti la mia decisione” In quell’istante, comparve una ragazza bellissima, trentenne, bionda, occhi azzurri…e gambe da fine del mondo. Il Dott. Paolino rimase di stucco. Era proprio la donna che stava cercando… Si rese improvvisamente conto che “le camminate lungo le rive del fiume Ticino “non” sarebbero bastate. Camminare non poteva essere l’unico modo per raggiungere il benessere e la felicità. - Questo è il racconto 659, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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MILANO
CHIESA DI SANTA MARIA INCORONATA
di
Teresa Ramaioli
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GIOVANNA CATTANEO...
E
IL RACCONTO DI CRISTINA
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DONADAM68...
E
LA VITA VA VISSUTA
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ANNAMARIA ...
E
I BACI DI GIULIETTA E ROMEO
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DONADAM68...
E
L'AMORE VERO
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ANNAMARIA ...
DUE CUORI E UNA CAPANNA...
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ANNAMARIA ...
D'ANNUNZIO E I ROMANZI ROSA
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