dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 18/07/2014
TOS.LUIGI...
E
I CONSIGLI A FELICIANA
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Viaggio in Lombardia
Bobbio… il giorno dopo
Il giorno dopo Pasquetta è il momento dei “ripensamenti”, delle “riflessioni”. Bobbio non è solo un paese (4000 abitanti circa), ma un “pezzo” di storia piacentina, pavese …ed europea. Nel 614 San Colombano riceve in dono dal re longobardo Agilulfo il territorio di Bobbio… A Bobbio San Colombano trova una chiesetta semidistrutta dedicata a San Pietro, e la restaura. Egli ha più di settant’anni, è stanco e forse malato: muore il 23 novembre 615 e i suoi discepoli lo seppelliscono nella chiesa di San Pietro. A reggere la comunità si alternano in qualità di Abati vari monaci del Santo. Il convento si popola rapidamente. Già nel 643 conta centocinquanta (150) monaci… e nascono le prime case… Una storia che ha dell’incredibile. Soltanto i “grandi sognatori” possono fare cose del genere. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Nel cortile di sessant’anni fa, il mese di aprile era il mese delle rane… Allora, la campagna era un “gracidare” continuo di rane. Nel mese di aprile, le rane erano le regine dalla risaia e… della campagna. Le rane erano “commestibili nei mesi in cui c’era la R, come febbraio, marzo, aprile, settembre ottobre, novembre e dicembre. Tutti i rimanenti mesi le rane non si toccavano perché dovevano riprodursi e allargare il loro patrimonio genetico. Così nel mese di aprile era un “furoreggiare” di pietanze a base di rane: rane fritte, rane nella frittata, risotto con le rane, rane in guazzetto… ecc. ecc. In Piazza Cavagneria a Pavia, nel mese di aprile, arrivano le “donne della campagna” con ceste di rane vive… e i cittadini potevano finalmente gustare qualcosa di straordinario. Buona serata a tutti. Dino
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18 LUGLIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 18 Luglio 2014 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
685
I racconti dell’estate
Feliciana e l’amore
Quando arriva l’estate, una persona fa i conti. Fa la somma dei più e dei meno ...Poi la differenza. Se i risultati positivi sono maggiori… si ritaglia un bel sospiro di soddisfazione sulle labbra. Se, invece, i punti negativi, sono in maggioranza… apre le braccia e cerca di consolarsi. La Dott. Feliciana, un anno fa, era in quelle condizioni… e il risultato era, a suo parere, negativo di parecchio. Veramente la situazione non era così tragica. Feliciana, bellissima cinquantenne, Dirigente di un Ufficio a Milano, abitante a Pavia, godeva di un bel stipendio e un posto di responsabilità. Oggi, quando una persona, gode di una bella posizione… non dovrebbe lamentarsi. Questo è quello che pensa la maggioranza delle persone. Se poi, è anche una bella donna… cosa dovrebbe desiderare di più? Invece, la Dott. Feliciana, cinquantenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da togliere il fiato… all’inizio dell’estate di un anno fa…era in crisi. Crisi nera… almeno così la vedeva lei. Il motivo determinante era quello sentimentale. Quando una bellissima cinquantenne, si vede “piantata dal proprio uomo” per la terza volta nell’arco di dieci anni cosa dovrebbe pensare? Come minimo … che c’è qualcosa che non va…. in lei. Cosa? Dove? Feliciana si manteneva sempre perfetta, nel vestire, nel mangiare, nella cura del corpo… Eppure, per la terza volta, l’uomo che pensava suo, se ne era andato per i fatti suoi. Siccome non riusciva a capire l’origine di un tale fallimento, Feliciana, decise di rivolgersi al Dott. Felice, uno Psicologo di grande reputazione a Milano. Chiese appuntamento per telefono ed ebbe immediata risposta: fissato nel pomeriggio di quella stessa giornata. “Così facile?” Si chiese la cinquantenne. Non le sembrava vero. Le sorprese, però, non erano finite. Il Dott. Felice avrebbe incontrato la Dott. Feliciana in Piazza del Duomo a Milano. In Piazza del Duomo? Cosa c’è di strano? Quando si tratta di uno Psicologo di grido… non bisogna farsi meraviglie. Tuttavia, è stata la prima domanda che la Dott. Feliciana ha rivolto al Dott. Felice quello stesso pomeriggio in Piazza del Duomo… la Piazza dei Miracoli di Milano. Quando uno Psicologo è veramente tale non può e non deve stupire. “Vede, Dott. Feliciana, io volevo vederla in mezzo alla gente. Mentre camminava, guardava le persone, si muoveva. Come sa… è la prima impressione quella che conta. Adesso, può raccontarmi tutti i suoi problemi… Già ho il quadro della situazione” Il Dott. Felice offrì un caffè in Galleria alla cinquantenne in crisi con la possibilità di raccogliere altri elementi. La Dott. Feliciana, intanto, si stava rilassando. Si sentiva bene con il sessantenne Dott. Felice. Uomo avveduto, gentile, super preparato. Poteva, finalmente parlare con un uomo, vero, che mette a proprio agio una donna. Anzi, è stata la Feliciana ad esprimere il proprio giudizio negativo nei confronti degli uomini. “Dott. Felice… negli ultimi dieci anni ho avuto tre relazioni fallimentari… con uomini che mi piacevano… con i quali, però, non riuscivo a dialogare. Ero soggiogata dalla loro bellezza. Dal loro carattere impulsivo. Dal loro spirito testardo. Quello di avere sempre ragione. Per evitare discussioni cercavo di adeguarmi ai loro discorsi…dare loro sempre ragione. Fino a non esprimermi più. Approvare tutto ciò che facevano e dicevano. Eppure, dopo un po’, erano gli stessi uomini ad andarsene. A piantarmi in asso. Cosa vuol dire?” Il Dott. Felice, aveva chiaro il quadro della situazione. “Dott. Feliciana è l’errore che fanno molte donne le quali sprecano il loro tempo per essere alla moda, truccate e perfette come figurine. Non è nella perfezione (ipotetica) che sta il fascino di una persona. Il fascino è nell’originalità, nella capacità di esprimere una personalità complessa, difficile da decifrare. Più una persona è indecifrabile più attrae. Una personalità che tutti vorrebbero conoscere …e nessuno vi riesce veramente” Il Dott. Felice non aggiunse altro. Feliciana aveva capito la lezione. I due si diedero appuntamento nello Studio della Psicologo. La cinquantenne intanto si concesse una passeggiata al Parco Sempione. Aveva bisogno di guardare le piante… Da esse è possibile imparare molto. Stava proprio contemplando un albero secolare quanto incontrò il Dott. Filippo suo coetaneo e compagno di Corso all’Università. Era il tipo d’uomo con il quale avrebbe voluto avere una relazione. Questa volta, però, sarebbe stato lui a correre… a correre tanto… perché la lezione del Dott. Felice doveva dare i suoi frutti. Un anno fa, la Dott. Feliciana ha passato un’estate da sogno tra… baci, abbracci, coccole senza fine. Il mondo dell’amore… è grande come il mare. - Questo è il racconto 685, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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PAVIA NELL'ANNO MILLE
di
Teresa Ramaioli
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L'ARENA DI VERONA IERI 17 LUGLIO 2014
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
IL PONTE DEL DIAVOLO DI BOBBIO
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ANNAMARIA ...
E
L'IMPORTANZA DEL CANE
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI PAOLO (472)
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI GAUDENZIO
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
Paolo (472)
Quando Paolo entrò in casa si accorse subito dei cassetti abbandonati per terra e le ante degli armadi aperte. Non pensò ad eventuali ladri. Pensò a Paola che se ne era andata per sempre. Erano mesi che Paola andava ripetendo che un “un giorno l’altro se ne sarebbe andata”. E così è stato. Quando un uomo di cinquantadue anni si trova di fronte ad una scena del genere ha poche strade davanti a sé… disperarsi… oppure prendere il mondo “con filosofia” e guardare avanti. Del resto cosa poteva fare Paolo dopo averle tentate tutte? Il suo lavoro di idraulico era la sua vita e la sua passione. Per Paola, no. Era solo un modo per portare a casa i soldi….e poi, spenderli, magari, in mille cose spesso inutili. Gli ultimi due anni erano stati terribili per Paolo. La crisi economica aveva messo a dura prova il suo lavoro e la capacità di guadagno. Le tasse avevano fatto il resto. Molti clienti chiedevano il preventivo prima di fare un lavoro… e poi lo rimandavano “sine die”. Paolo aveva messo sotto stretto controllo la “propria situazione economica” e a Paola non andava bene. La donna, aveva bisogno di “muoversi” (muoversi? …spendere!) come aveva fatto negli anni precedenti… Ora, però, la musica era cambiata e Paolo era diventato tirchio. Del resto il cinquantaduenne, da sempre, non era un uomo di molte parole e soprattutto testardo come un mulo. Quando si metteva in testa una cosa … non c’era verso fargli cambiare idea. Paola aveva cominciato con la solita lagna… “tu non mi ami più come una volta…pensi solo al tuo lavoro. La crisi economica è una scusa.” Paolo faceva finta di “non” aver ascoltato e andava avanti per la sua strada. Alcune donne, le tentano tutte per ottenere ciò che vogliono… A volte escono con delle espressioni poco felici e non si rendono conto che è come “scavare una fossa”. Difficile poi tornare indietro. Paolo era il tipo d’uomo che parlava poco, ma ricordava molto. Ora, Paola, aveva deciso. Aveva preso tutto ciò che riteneva suo… e se ne era andata. A Paolo sono bastati pochi minuti per prendere le sue decisioni. Richiuse le ante degli armadi. Rimise i cassetti, ormai vuoti, al loro posto. Rimise ordine… dove prima c’era disordine… e si sdraiò sul divano ancora al solito posto … come, al solito posto, era rimasta la TV. Ora, forse, – pensò Paolo – “posso vedere i programmi che ho sempre desiderato”… senza essere disturbato. Infatti, sincronizzò la TV sul canale dei documentari. Stavano trasmettendo un viaggio in una foresta tropicale… Il soggetto era ben descritto, quasi in modo idilliaco, con una musica in sottofondo che invitava a sognare. Paolo prese sonno… e senza accorgersi si addormentò. Quando si svegliò il programma della foresta tropicale era terminato. Quello successivo non piaceva al cinquantaduenne. Anzi, Paolo, si rese improvvisamente conto che Paola era partita. Non c’era più. Era solo. Solo a combattere la battaglia della vita. Spense la TV. Prese tra le mani il quaderno sul quale segnava gli appuntamenti. Doveva recarsi dell’Amministratore di un Castello fuori Pavia, posto sulle colline dell’Oltrepò Pavese. Non perse tempo. Prese il furgoncino… “la sua Ditta”, ciò che era “il suo mondo” e partì deciso. L’Amministratore del Castello era la Dott. Dorotea, una quarantacinquenne, alta, bionda, con capacità decisionali da fare invidia a molti uomini. Spiegò all’idraulico Paolo i molti lavori da fare. Lavori che avrebbero richiesto mesi. Al termine della descrizione, la Dott. Dorotea, mostrò a Paolo il “vecchio laboratorio” dove viveva e preparava il proprio materiale il “fabbro” che lavorava al Castello nel 1800. Il laboratorio era coperto da una spessa coltre di polvere. E’ bastato un po’ “vento” per svelare una quantità incredibile di vecchi arnesi da lavoro. C’era pure un quaderno…scritto con una calligrafica pesante, ma chiara. Aveva un titolo: “Il quaderno di Paolo”… il suo stesso nome!…Anche il cognome era uguale al suo… forse era un suo lontano antenato. La Dott. Dorotea pronunciò una frase. “Se vuole, Signor Paolo, questo potrebbe essere anche il “suo nuovo” laboratorio”. .” (472)
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ANNAMARIA ...
E
LA MACCHINA DEL CAFFE'
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OSCAR TURATI...
E
L'ORA DELL'AMORE
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MARION ...
E
IL TANGO
MARION … E IL TANGO Ciao Marion – quando una persona vuole sognare non deve fare altro che ascoltare un tango. Dirai che la mia è una semplice opinione personale. Eppure se ci pensi bene, oggi, le persone hanno bisogno di “una scossa” ogni volta che vogliono superare le barriere della realtà. Il tango è una danza afrocubana eseguita da un tamburo… lo strumento che da solo da “la scossa”. Hai mai sentito un tamburo suonare nella notte? Prova. E’ un’esperienza indimenticabile. Come il tango… che è figlio del tamburo. Dirai che sto esagerando. Non esagero. Prova ad ascoltare un tango nella notte buia, senza luci. In un attimo la mente si accende di mille colori e corre con il passo… del tango. Dino
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D'ANNUNZIO
di
Annamaria Mennitti
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ANNAMARIA ...
E
LO SPIRITO DELL'AMORE
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ANNAMARIA...
E
IL RACCONTO DEL DOTT. GAUDENZIO
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI LORENZO (471)
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Viaggio in Lombardia
Il Ponte Gobbo di Bobbio (Piacenza)
Tra le cose piacevolissime e amene di Bobbio (Piacenza) vi è sicuramente il Ponte Vecchio… chiamato anche Ponte Gobbo per il suo particolare profilo. E’ stato costruito, con tutta probabilità in epoca romana, ma con continui rifacimenti nel corso dei millenni. E’ lungo 280 metri, con 11 arcate disuguali…ed è sicuramente una grande attrazione turistica. Le leggende sul Ponte Gobbo non si contano. Una in particolare riguarda San Colombano. Racconta la leggenda che il Ponte è stato costruito dal Diavolo in una sola notte in seguito ad un patto stipulato con San Colombano, il quale aveva promesso al Diavolo stesso… l’anima del primo passante. San Colombano, però, sul Ponte fece passare un cane… e così il Diavolo si sentì gabbato… ma fino ad un certo punto. Chi è che può affermare che anche il cane… non abbia un’anima? Buona giornata a tutti. Dino
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