dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 02/08/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
Desideria e Giovanna (491)
Un anno fa, Desideria, cinquant’anni, impiegata presso una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia, si trovava in Piazza della Vittoria. Aspettava un’amica che all’ultimo minuto aveva telefonato. Per imprevisti impegni, non sarebbe giunta all’appuntamento. Desideria non era il tipo da scomporsi. Gli “imprevisti” erano ormai diventati la sua regola. Viveva sola in un appartamento in città ed era single (per forza). Avrebbe voluto avere un compagno, ma gli incontri avuti con “l’altro sesso” erano andati tutti a vuoto. Inutile farne una tragedia. La vita è fatta così… si diceva la cinquantenne. In Piazza della Vittoria, però, quel giorno, pioveva e Desideria aveva deciso di fare quattro passi sotto i portici e dare una occhiata alle vetrine. Proprio guardando una vetrina, Desideria, riconobbe una sua compagna del Liceo Commerciale. “Giovanna cosa fai da queste parti?” – Giovanna era stata la sua compagna di banco per cinque anni anni. Tra le due compagne di scuola c’era un’intesa particolare. Alla fine del Liceo ognuna delle due aveva preso la propria strada. Giovanna si era trasferita con la famiglia a Roma. Ora, eccola di nuovo a Pavia. Giovanna, cercò di spiegare. “Cara Desideria, eccomi ancora a Pavia. Non immagini quanto mi faccia piacere vederti. Mi sembra di essere ritornata ai tempi del Liceo. Essendo single, ho avuto una proposta di lavoro a Pavia e sono ritornata nella città che amo di più. E tu?” Desideria raccontò per sommi capi la sua vita. Raccontò del suo lavoro a Milano. Gli amori che non hanno approdato a nulla… e l’attesa di qualcosa… Giovanna capì immediatamente a cosa si riferiva. “Attendi, anche tu l’uomo? Come la sottoscritta? …Quando abitavo a Roma, ogni tanto mi veniva in mente i tempi del Liceo… quando tu ed io facevamo un gioco. Quando vedevamo un bel giovanotto … io facevo finta di sentirmi poco bene … e tu chiedevi aiuto al giovanotto. Così nasceva una nuova amicizia.” Desideria si mise a ridere. “Mi ricordo. Mi ricordo. Bei tempi…E se quel gioco lo facessimo ancora?” Giovanna e Desideria si guardarono negli occhi e rivissero lo spirito dei loro “spensierati” diciotto anni. In quel momento accanto a loro stava per passare un sessantenne che era uno schianto. Alto, atletico, capelli lunghi, occhi chiari. Un fusto da far venire i brividi. Giovanna finse di sentirsi poco bene… Desideria chiese aiuto al sessantenne. In breve i tre furono una cosa sola, una “compagnia” che migliore non poteva essere. Anche il “diluvio” era cessato. Era apparso il sole. L’uomo, che si chiamava Danilo era un Professore di Storia in una Università di Madrid… a Pavia per una conferenza dal titolo “La donna nei secoli”. Inutile dire che Giovanna, Desideria e Danilo presero un caffè in uno dei Bar della Piazza. Danilo invitò le due (nuove) amiche alla sua conferenza e presentò loro il suo collega Prof Ferdinand, un sessantenne che sembrava un attore del cinema. Alto, bellissimo, affascinante. Quando Giovanna e Desideria seppero che Danilo e Ferdinand erano single… andarono in estasi. Si dice che la fortuna aiuta gli audaci. Le due cinquantenni si accordarono immediatamente sull’uomo da scegliere. Desideria scelse Danilo, mentre Giovanna mise gli occhi su Ferdinand e non li tolse più. Al termine della conferenza, dopo un lauto pranzo presso un Ristorante caratteristico di Pavia, Desideria e Danilo partirono per Parigi, mentre Giovanna, ormai infatuata di Ferdinand parti per Londra. In certi casi, le vacanze sono indispensabili per rendere la vita… una cosa meravigliosa. - (491)
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LA PAZZIA DI RE GIORGIO
di
Teresa Ramaioli
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TOS.LUIGI...
E
LE PORTINAIE
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TOS.LUIGI...
E
LA DOTT. MAURA
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ANNAMARIA ...
E
IL CORTILE
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ANNAMARIA ...
E
I PENSIERI SPARSI
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ANNAMARIA ...
E
L'OROLOGIO
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ANNAMARIA ...
E
LA RIVINCITA DELLA CINQUANTENNE
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Viaggio in Lombardia
CORTILE STORY
Nel Cortile di sessant’anni fa… nessuno stava con le mani in mano. Piccoli o grandi, giovani o anziani tutti avevano un impegno… e chi non l’aveva se lo cercava adattandosi a qualsiasi lavoro. I ragazzi sollecitati dai genitori (anch’io) avevano un impegno particolare: allevare bachi da seta. Era un impegno per nulla pesante, ma dava la dimensione della continuità. Quando i bachi da seta iniziavano la loro vita erano piccolissimi… e per farli crescere bisognava dare loro le foglie fresche del gelso, appena colte dalla pianta, tutti i giorni. Per un periodo non tanto lungo (visto con gli occhi di adesso) i bachi da seta si nutrivano con una voracità incredibile. Poi, smettevano di mangiare e cercavano di arrampicarsi. Allora bisognava preparare loro dei rametti, uno vicino all’altro, appoggiati al muro, in modo che potessero arrampicarsi e creare una trama di fili per chiudersi nel bozzolo… E, si chiudevano dentro. Ogni baco da seta creava il suo bozzolo e vi si chiudeva dentro. I bozzoli venivano consegnati ai commercianti del settore. Un certo numero di bozzoli, però, veniva trattenuto e conservato per l’anno successivo. Nell’anno nuovo, da ogni bozzolo, usciva una crisalide (una farfalla) che depositava le uova, e da ogni uovo nasceva un “nuovo” baco da seta… Questo era il “meraviglioso” rinnovarsi della vita. Buona giornata a tutti. Dino
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PENSIERI SPARSI DEL 2 AGOSTO 2014
“L’amore è come l’orologio…
suona sempre…
a tutte le ore…
(e ad ogni età)”
Dino
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2 AGOSTO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 2 agosto 2014 – Sabato - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
700
I racconti dell’estate
Agosto e rivincita della cinquantenne
Agosto è il mese delle ferie. Le persone non vedono l’ora che venga Agosto per scaricare le tensioni accumulate durante l’anno. Un anno fa, è stato cosi anche per la Dott. Maura, una cinquantenne impiegata presso una Agenzia Pubblicitaria di Milano, residente a Pavia. la Dott. Maura era giunta al mese di agosto distrutta. Veramente le cose non erano così semplici. Oltre alla stanchezza fisica, da un anno la Dott. Maura, single, aveva preso una cotta solenne per il Titolare della sua Agenzia, il sessantenne Dott. Ermenegildo… il quale, però, si era innamorato della nuova impiegata, la Dott. Germana, una quarantenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo… Quando una donna cinquantenne deve confrontarsi con una quarantenne … vede rosso… e vuole vincere a tutti i costi. Dopo l’arrivo della nuova “esuberante bionda” … la Dott. Maura era andata in crisi. Si era vista persa. Prima, però, di vedersi definitivamente perduta, la cinquantenne si recò dal suo Medico di Fiducia, il Dott. Giuseppe, il quale volle sapere l’origine esatta dei suoi malesseri. Dagli e dagli alla fine la Dott. Maura sputò il rospo. “Dott. Giuseppe… da un anno mi sono innamorata del mio Titolare, il Dott. Ermenegildo, un sessantenne dal fascino straordinario. Purtroppo, in Ufficio è arrivata una nuova impiegata, la Dott. Germana… alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Per una donna così… qualsiasi uomo avrebbe perso la testa…. Il mio Titolare non ha resistito ed è caduto nella rete. In queste condizioni cosa dovrei fare? Darmi per vinta? Non sono il tipo… Il fatto è che non so quali pesci prendere e quale strada prendere…” Il Dott. Giuseppe, oltre ad essere un bravissimo Medico… ha una marcia in più: la furbizia. Andò subito al sodo. “Dott. Maura, fa bene a non darsi per vinta. E’ agosto, il mese delle ferie… e delle sfide. Per una donna non basta essere bella… deve anche avere fascino … e lei ne ha da vendere. E’ il fascino che vince… anche sulla bellezza fisica… Il fascino non ha età” Per la Dott. Maura è stato come una boccata d’ossigeno. La carica per vincere la concorrenza di una donna più giovane. La Dott. Maura era un’appassionata di teatro. Faceva parte di una Compagnia Teatrale Amatoriale. Una di quelle Compagnie che hanno bisogno di molto entusiasmo per poter vivere e sopravvivere. La Dott. Maura, oltre a ricoprire il ruolo di prima attrice, era anche l’anima della Compagnia… la persona tuttofare …colei che copriva tutti i ruoli, dall’amministrazione all’organizzazione. Inoltre sapeva che il Dott. Ermenegildo aveva un debole per il teatro. La cinquantenne prese il discorso alla larga… ma il suo scopo era “soffiare il Titolare alla concorrente Dott. Germana”. Una mattina di agosto, di un anno fa, la Dott. Maura approfittò dell’assenza della quarantenne e parlò a quattrocchi con il Titolare. “Dott. Ermengildo, ieri sera c’è stata la riunione della Compagnia Teatrale Amatoriale di cui faccio parte. Oltre alle note difficoltà, c’era da discutere l’assetto dirigenziale. In pratica la Compagnia avrebbe bisogno di un Presidente, bello, alto, forte, capace, lungimirante… ed appassionato di teatro. Mi sono permessa di fare il suo nome riservandomi di interpellarlo. Cosa ne dice? Siamo una Compagnia di venticinque persone … in cerca del Presidente. Abbiamo bisogno di una persona dalle qualità eccezionali come le sue” Chi è quell’uomo che di fronte ad una dichiarazione del genere avrebbe rifiutato? Nessuno. Infatti, il Dott. Ermenegildo ha dato subito la sua disponibilità. La cinquantenne, Dott. Maura, aveva teso la “rete” ….e il “pesce” ci era finito dentro. Il teatro, infatti, è un mondo nel mondo…una volta che si è entrati si subisce il contagio … e non si guarisce più. Il giorno successivo, il Dott. Ermenegildo era il nuovo Presidente della Compagnia Teatrale Amatoriale con tanto di carta intestata e timbro personale. Per la Dott. Maura è stato un gioco … un modo per far sentire il sessantenne al centro della scena. I venticinque componenti della Compagnia cominciarono a stravedere per il Presidente il quale si sentiva… come il gallo del pollaio. La Dott. Maura, però, era sempre in agguato … Voleva la sua parte: l’amore. Finalmente il sessantenne si accorse che se non ci fosse stata la Dott. Maura non sarebbe mai diventato Presidente della Compagnia Teatrale. Volle dargliene atto. “Maura, senza di te… non sarei nulla” La cinquantenne colse la palla al balzo. Siccome i due si trovavano a portata di viso… la cinquantenne si lanciò in un bacio fantasmagorico. Al punto che Ermenegildo ne è rimasto sorpreso e meravigliato. Un bacio così non l’aveva mai ricevuto in tutta la sua vita. Era proprio il caso di rifare l’esperimento…Questa volta il sessantenne, Dott. Ermenegildo, diede fondo a tutta la sua bravura nel baciare… Baci lunghi ed appassionati… appena accennati… leggeri come l’aria… oppure violenti da far paura… Le labbra di Ermenegildo erano di fuoco… ed avevano bisogno di quelle carnose, calde e vellutate di Maura. Era solo l’inizio della vittoria finale sulla concorrente. “Ermenegildo … perché non facciamo un viaggio a Parigi? L’aria di Parigi è anche un potente afrodisiaco… accende i fuochi e li mantiene a temperatura elevatissima” Il Dott. Ermenegildo guardò l’orologio (guardava sempre l’orologio quando doveva prendere decisioni importanti). “Hai ragione, Maura. E’ sempre l’ora dell’amore…e Parigi è il luogo ideale per sentirne i rintocchi giorno e notte”- Questo è il racconto 700, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. 700 racconti in 700 giorni. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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I CAVALLI
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
GINO IL POSTINO
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ANNAMARIA ...
E
IL MIO CORTILE
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Viaggio in Lombardia
Turismo di ieri … turismo di oggi
Un amico pavese, qualche tempo fa è stato a Venezia… in gita. L’altro ieri ha esaltato la sua visita alle vetrerie di Murano. Non aveva parole per esaltare la maestria dei maestri vetrai. Tutto bello, tutto vero. Però, basta guardare la storia e sembra che il tempo non sia passato. Nel 1792, il viaggiatore inglese Robert Gray compie la sua visita alla “magica città di Venezia”. Si reca anch’egli alle vetrerie di Murano e lascia scritto la seguente nota: “Volendo mostrare la loro arte (i vetrai di Murano) fanno delle cose graziose. Uno (dei vetrai) fece una nave di vetro, con tutto il suo sartiame, i suoi alberi, le sue vele e stendardi. Un altro fece un castello con tutte le sue fortificazioni, i suoi bastioni, cannoni, porte e garette”… Sono passati solo (si fa per dire) 222 anni e tutto … è come prima. Buona giornata a tutti. Dino
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