dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 06/05/2015
5 MAGGIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 5 maggio 2015 – Martedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
976
Diana … e la Piazza del Mercato
Che cos’è un Mercato? … il luogo dove “si incontra la domanda e l’offerta”. In ogni città e in ogni piccola o grande località, c’è un … mercato. Per esempio, a Pavia, il mercoledì e il sabato, c’è il Mercato di Piazza Petrarca … un luogo storico, quasi magico … dove avviene l’incontro tra coloro che hanno bisogno qualcosa … e coloro che possono soddisfare tale aspettativa. Infatti, le persone vivono soprattutto di aspettative … piccole o grandi. La Signora Maria, sessant’anni ben portati, non manca mai di frequentare il Mercato del Sabato in Piazza Petrarca. “Non ne posso assolutamente fare a meno. E’ stata mia madre, fin da bambina, ad insegnarmi … “l’arte del mercato” Posso dire che ormai ho imparato tutto del mercato e della vita. Mia madre mi diceva. “Maria, quando vuoi sapere la verità, ascolta le voci del mercato … tante voci, tante opinioni … Scegli sempre quelle più vicine alla verità” La Signora Maria ha collezionato un’infinità di aneddoti. Potrebbe scrivere un libro. “Quando una persona è pessimista … è perché non frequenta il Mercato settimanale. Al mercato c’è la varietà delle opinioni. Ogni persona ha la sua e si impara … a diventare saggi. La verità non esce mai da una sola ”bocca”. Quindi, ogni opinione va ben valutata prima di essere accettata” Al mercato non si incontra solo “la domanda e l’offerta”, ma si possono realizzare i più impensati desideri. Un anno fa, il Dott. Camillo, cinquant’anni ben portati, single, … cercava un libro di una vecchia edizione. L’amico Saverio l’aveva consigliato. “Vai al Mercato di Piazza Petrarca … lì trovi ciò che cerchi” Il Dott. Camillo, Dirigente di un Ufficio a Milano, abitante a Pavia … non era mai stato al Mercato di Piazza Petrarca. Non sapeva neppure che esistesse. Si prese una giornata di ferie e, un mercoledì di un anno fa, si avvicinò al banchetto dei libri usati. Quasi con timore si rivolse alla Negoziante … “Scusi, Signora … cerco questo libro” … e mostrò un foglietto con il titolo. La Negoziante, lesse. Scrollò la testa in senso di diniego … e appoggiò il biglietto con il titolo sopra una pila di libri usati. In quell’istante una bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … stava cercando dei libri. Senza volerlo lesse il foglietto con il titolo del libro. Quasi con noncuranza si rivolse al Dott. Camillo.”L’ho io il libro che cerca … anzi, l’ho proprio nella borsetta” La bellissima trentenne aprì la borsetta. Estrasse il libro e … “Se vuole … glielo regalo” Il Dott. Camillo è rimasto sorpreso, allibito. Era da tempo che cercava quel libro. Voleva assolutamente leggerlo. “Certo che lo accetto … ma desidero pagarlo …” . La trentenne si presentò. “Mi chiamo Diana … Glielo regalo … Se il Destino vorrà … ci farà incontrare un’altra volta … Allora, sarà lei a restituirmi il regalo” La trentenne consegnò il libro. Salutò il Dott. Camillo … e sparì tra la folla. Quando capitano certi fenomeni, una persona, rimane incredula, perplessa … non sa più cosa pensare. Al Dott. Camillo non era sfuggita la bellezza di Diana … il modo in cui era apparsa … e la velocità con cui era sparita. Era il tipo di donna che aveva sempre sognato. Proprio per quella sua “fissa” non aveva mai trovato la donna di suo gradimento. Da quel momento il Dott. Camillo è diventato un altro uomo. Aveva sempre davanti a sé Diana … la donna del libro. Ogni notte, il cinquantenne ha cominciato ad avere un sogno ricorrente … Sognava di trovarsi vicino ad un laghetto in uno splendido giardino di una Villa Settecentesca. Ad un tratto dal boschetto usciva una bellissima trentenne … guardava il laghetto. Decideva di fare il bagno … Si stava per spogliare … e Camillo veniva svegliato dal suono del campanello della porta d’ingresso della sua abitazione. Il Dott. Camillo sapeva chi era quella donna. Era Diana. Ne era certo. Dopo un mese di una simile tortura, il cinquantenne decise di parlarne al suo Medico di Fiducia, il Dott. Giuseppe, il quale è stato categorico. “In questo caso … non c’è che una soluzione. Trovare Diana … la trentenne dagli occhi azzurri” Detta così sembra una cosa facile, ma non è cosi facile. Per fortuna che il Dott. Camillo prendeva il caffè al solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia con l’amico Saverio. Aveva evitato di parlargliene per non essere preso per matto. Invece, l’amico Saverio, aveva la soluzione dell’enigma. “Camillo … la trentenne Diana è la Proprietaria del Castello delle Fate nell’Oltrepò Pavese. E’ facilissimo incontrarla … è sempre nei boschi alla ricerca di funghi … dei quali è esperta conoscitrice” E’ stata la scintilla che ha acceso l’incendio nella testa del Dott. Camillo il quale chiese subito un mese di ferie. Il suo scopo era quello di trasformarsi in “cercatore di funghi”. Se c’è una cosa che non si può improvvisare è proprio quella di diventare “cercatore di funghi”. E’ una delle attività più difficili e pericolose. Con i funghi si può anche morire. Infatti, il Dott. Camillo, durante la sua prima sortita nel bosco raccolse dei funghi straordinari. Sembravano dei bellissimi funghi porcini e siccome, una volta, aveva provato a cucinarli, decise di mettersi nuovamente alla prova. Il cinquantenne seguì alla lettera i consigli di un libro di ricette. Realizzò un piatto superlativo … e pensò di gustarlo nel bosco dove aveva trovato gli stessi funghi. Così fece. Aveva assaggiato un solo pezzetto di fungo … e il Dott. Camillo è rimasto a bocca aperta … Inerte. Incapace di muoversi … e neppure di chiedere aiuto. Per Fortuna che quando una persona nasce fortunata … la Fortuna l’aiuta sempre. In quell’istante … stava passando nel bosco Diana, la bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, Proprietaria del Castello delle Fate. Si rese conto delle difficoltà del Dott. Camillo e usò subito l’antidoto adatto. Lo baciò sulla bocca, con un lungo, appassionato bacio. Il cinquantenne riprese a respirare … aria e vita nuova. Da quel momento Diana e Camillo non si sono più lasciati. Tra loro è scoppiato l’amore, quello vero, unico, ineguagliabile … da vivere nel Castello delle Fate dell’Oltrepò Pavese. Questo è il racconto 976 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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PAVIA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 05/05/15 alle 13:14 via WEB San Zeno Pavia----Secondo una tradizione verosimile, il Petrarca ebbe casa nella parrocchia di S. Zeno, vicino alla piazza che da lui prese il nome. Lì, nella dimora del poeta, dalla seconda metà del 1367 abitarono sua figlia Francesca e il genero Francescolo da Brossano, nominato allora appunto sovrintendente all'entrata e all'uscita da Pavia dei forestieri, del bestiame, delle merci e delle lettere. Con loro vivevano la piccola Eletta, che rinnovava il nome della madre del poeta, Eletta Canigiani, e Francesco, che a tale data contava meno di due anni d'età. Questi, che ripeteva il nome, oltre che del padre, del nonno, vive ancora in un documento poetico del Petrarca, l'unico che Pavia ha l'onore di conservare. Il bambino morì nella nostra città, di due anni e quattro mesi, il 19 maggio 1368. Il nonno, sopraggiunto il 30 maggio, dettò per il nipotino un'epigrafe latina che fu apposta alla sepoltura nella chiesetta romanica di S. Zeno. La lapide era collocata sul lato sinistro della porta, il sigillo tombale sul pavimento sotto l'epigrafe. Quando la chiesa fu chiusa e poi demolita dal marchese Malaspina per allargare l'area del suo palazzo, le due memorie petrarchesche furono salvate dalla distruzione. Dopo vari trasferimenti si trovano ora nei Musei Civici del Castello e costituiscono, oltretutto, un raffinatissimo esempio di lapidaria gotica, per la bellezza dei caratteri. Le lettere dei distici dettati dal poeta, poi, brillano tuttora dello splendore dell'oro che le riveste. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa San Zeno Pavia---Questa chiesa,, riprendeva lo schema comune alle chiese romaniche: tre navate, tiburio, cupola, transetto ed abside semicircolare. Rimaneggiata nel secolo XVII, la chiesa fu soppressa e profanata nel 1789. L’edificio fu acquistato nel 1794 dal marchese Luigi Malaspina che lo demolì in gran parte per fare spazio al suo palazzo. Attualmente ne rimane parte dell’abside e la pilastrata che divideva la navata centrale da quella di destra. Nel Museo Civico si conserva un capitello rappresentante Daniele tra i leoni, proveniente da S. Zeno. Ciao Teresa Ramaioli |
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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ALDO.GIORNOA64
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CIAO CAMILLO ...
CAMNISI1943
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CIAO CARLA ...
CARLA BOSSO
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CARLA BOSSO
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CIAO NORMA ...
NORMAGIUMELLI
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CIAO VINCE ...
VINCE 198
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CIAO VINCE ...
VINCE 198
Serena serata! Vince(Rispondi) (Rispondi)
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CIAO VINCE ...
VINCE 198
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CIAO LULU ...
SEMPLICE LUCREZIA
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