Petali di vita

Francesco Cossiga


Ieri è morto Cossiga.Ormai da ventiquattro ore è il tormento del momento. Non penso che lui l'avrebbe voluto. Non giudico il personaggio ma mi piace pensare all'uomo.Molto spesso non mi sono trovata daccordo con le sue espernazioni o le sue picconate, ma in ogni caso era un uomo.Ieri sera parlando con mia figlia, ho saputo che mio figlio si è permesso di festeggiare questa morte.E' stupido, ignorante e saccente come tanti suoi amici "inutili".Anche quando muore il peggiore dei tuoi nemici, non devi festeggiare. Non si festeggia mai la morte ma la vita.Ci deve essere sempre il rispetto per il nemico, per le sue idee anche se sono in contrasto con le nostre. Le battaglie si combatto con la testa non con la spada. Quelle si chiamano guerre e li non c'è proprio niente della battaglia politica ma solo odio e disprezzo per il prossimo.Cossiga era depositario di tanti segreti che resteranno tali, e forse uno che mi tocca da vicino, come la morte dell'on. Moro.Avevo sedici anni. Portavo una bandiera che non era la mia, ma non trovavo giusto che delle persone avessero tolto la vita ad un uomo in nome di un'idea giusta o balorda che potesse essere. Non sapevo nulla ma il corpo di quell'uomo raggomitolato dentro quella macchina non mi si è più cancellato dalla memoria.La linea dura dello stato mi ha fatto paura allora come ora.Onore ai morti, e un augurio ai vivi di vincere battaglie con il pensiero e la cultura e non con la P38.Mara