Petali di vita

Ho vinto una battaglia non la guerra


Mi pare giusto aggiornarvi sulle mie esperienze lavorative dopo tanti post passati a recriminare sul lavoro che non c'era e sulle angerie che c'erano.Finalmente sono riuscita a parlare con il grande boss o "box", sempre però alla presenza di quel malefico personaggio chiamato consulente.Ci siamo un po' chiariti con grande dispiacere di quest'ultimo, il quale mi ha sbattuto a sistemare un archivio di oltre vent'anni, di oltre duecento metri quadrati, e pieno di cose inutili e pesanti da spostare.Lui non sa che io non mollo. Non capisce ancora dove posso arrivare e con chi sta cercando di fare l'arrogante.Io mi spezzerò la schiena ma non mi lascio soffiare il lavoro cosi facilmente.Forse se non avessi tutto quel bisogno di lavoro che ho, l'avrei certamente mandato a quel paese da più di due mesi, ma forse avrei fatto il suo gioco.Gli do' molto più fastidio restando li.Lui si meraviglia ogni giorno entrando e trovandomi ancora li a salutarlo con un sorriso, anche se dietro non sa cosa c'è e non riuscirebbe neppure ad immaginarlo.La sera quando scendo dall'archivio piena di polvere e con le ossa rotte, un po' mi vergogno di come sono sporca. Le operaie in produzione lo sono meno di me certamente. Ma... sono ancora li a dar fastidio a lui e a prendere qualcosa per la mia famiglia.Domani devo telefonare alla sindacalista. Certamente lei mi dirà di non cedere dalla mia azione e di non mollare ora, ma lei non sa cosa vuole dire non avere cinque euro nel portafoglio per poter comprare il pane e il latte. Certamente con il suo buon profumo non ha mai provato ad aprire l'armadio e trovarci due gonne e un paio di pantaloni con il didietro sfondato.Ma questa è la vita e non ci si può scappare :)Mara