Petali di vita

Un angelo... per caso...


Stamattina mi sono alzata con il sorriso, un sorriso calmo senza un motivo particolare ma per un attimo lunghissimo mi sono sentita senza alcun problema.Il sole che faceva capolino sul mio letto, la magia del momento mi ha portato a darmi un saluto: "Buongiorno cucciola, guarda che bella giornata!".Mi sono accarezzata e mi sono trattata bene. Sulla strada per andare al lavoro ho incontrato anche un amico, che mi ha sorpassato e mi ha salutato. Era un po' di tempo che non lo frequentavo e mi è parso di buon segno averlo incontrato.Ma quando sono entrata in ufficio il sole si è spento.SI è spento il sole in tutto quel piccolo paese. E' morto un bambino di dodici anni. Morto perché non ha sopportato un rimprovero, dicono.La mamma lo ha trovato la sera precedente impiccato nella sua cameretta. Assurdo! In ufficio eravamo in quattro. Tre di noi mamme.Tutte con il pensiero verso i suoi genitori. Una morte per incidente non si capisce ma la sia accetta, una morte per malattia non la si comprend ma anche di questa si fa una ragione, ma una morte cosi no. Non la si comprende, non la si può accettare.Per un compito non fatto? No, non è possibile. Sono ben altri i problemi della vita, non certamente un compito.Il timore di non essere bravi genitori ci accompagna dal loro primo vagito, fino alla morte ma quando questo timore prende le forme della morte del nostro stesso figlio ci toglie il respiro.E' assurdo. No, non può essere. Dodici anni sono troppo pochi per poter conoscere la vita, i suoi dolori e le sue gioie. Come si fa a giudicare e prendere una decisione cosi importante. Allora spunta il pensiero meno doloroso di un gioco finito male, di una specie di ripicca verso il rimprovero... qualcosa che possa tenere a freno il rimorso.Un angelo per caso... ma un angelo.Mara