Petali di vita

Meno uno per Halloween


Meno uno per Halloween.Anche chi è per i sacri confini non disdegna questa tradizione "rubata" all'America. Già... "rubata" non ereditata. Non ha tradizioni italiane.La nostra tradizione era fatta di ricordi, di fli invisibili che ci facevano tornare sulle tombe dei nostri morti per un saluto, anche se in quella tomba altro non rimanevano e non rimangono che i loro resti. Una tradizione che ci faceva gustare il dolce dei morti, una specie di pane nero fatto con a dolce. Una tradizione, almeno per alcune parti d'Italia, dove la notte i bambini ricevevano i regali dai parenti morti.Una notte fatta per ricordare chi ci aveva preceduto, chi ci resta nel cuore, chi non abbiamo conosciuto.Ora invece si punta tutto sul consumismo, e cosi ecco Halloween, fatta derivare da antiche origini celitiche? non so bene, in cui bisogna esorcizzare la paura terrorizzandoci a vicenda, in cui c'è il delicato ritodel dolcetto oscerzetto, molto simile ad un gioco di mafia in cui i bambini o presunti tali pretendono dolci in cambio del non avere uova marcie spiaccicate contro le porte.E' pur vero che il tempo dei morti era comunque un bussiness per i fiorai, tante persone si lavano la coscienza del "non ricordo" riempiendo le tombe di fiori e ceri che toglieranno solo l'anno prossimo.Ma è anche vero che il ricordo si sta perdendo... l'integrazione si paga a caro prezzo. L'integrazione presuppone che qualcuno perda qualcosa in cambio di qualcosa, e nonsi sa mai cosa possa essere il cambio.Ma, come dice Zagrebelsky... se a integrazione togliamo una "g"... faremo interazione e forse con questa potremo convivere.Interazione vuole dire io ti insegno qualcosa di me, tu insegni qualcosa di me e insieme costruiamo un bellissimo puzzle di ricordi e tradizioni.Ma è solo un sogno... e quindi vi auguro un buon Halloween, io resto al mio ricordo... di chi non c'è più e di chi non ho potuto conoscere.Mara