Pdan Racconta

Come è bello essere ingegnere


Vorrei cominciare dicendovi che questi giorni qui (ed ormai siamo ad una settimana) mi hanno fatto capire quanto sia importante il lavoro che faccio. L'avevo sempre pensato, ma non l'avevo mai capito sulla mia pelle come adesso: se non fosse per le possibbilità "telecomunicative" alle quali ingegneri come me contribuiscono non sarebbe possibile questo blog, le (video)telefonate via internet, la web TV, i cellulari in roaming dappertutto nel mondo.  Tutte cose che mi stanno permettendo di vivere in maniera meno dura il distacco da ragazza/famiglia/amici/colleghi. La stessa esperienza che sto facendo io adesso solo dieci anni fa sarebbe stata molto più alienante! Per alcuni versi è come se non mi sentissi mai solo. Grazie perciò a tutti voi che approfittate delle nuove tecnologie e mi scrivete/chiamate/messaggiate, ve ne sono immensamente grato.Dopo il momento della commozione passiamo ad altro. Gianfranco mi ha esplicitamente chiesto di descrivere la fauna locale in quanto, fino a questo momento, non avevo fatto che accenni qua e là. Da un certo punto di vista mi son voluto riservare un po' di tempo prima di emettere un primo giudizio.Iniziamo da una descrizione molto esteriore: qui la gente è molto gentile e cordiale, vestono in modo molto sobrio, si usano molto le biciclette, non senti quasi mai gente urlare, di gente ubriaca/brilla neanche l'ombra. La gente qui si sposa presto, quasi tutti i miei colleghi sono già sposati, e si percepisce un grande senso della famiglia e amore per i bambini. Questi i mormoni americani esternamente. Fondamentalmente brave persone. Ad un'analisi più approfondita però la gente qui inizia a diventare "irritante" (non mi viene un termine migliore). Il fatto è che tra di loro si definiscono "i santi degli ultimi giorni". Per capire la differenza tenete a mente che il cattolico si definisce "peccatore". Non sono in grado di fare un'analisi socio-teologica ma a me sembra come se per mantenere la loro santità si ingabbino in una serie infinita di regole, annullando dei presunti peccati, ma perdendo qualcosa della propria umanità. Prendiamo ad esempio il caffè.Quale sublime piacere al mattino o dopo pranzo un bel caffè fumante. Ci ricorda ne suo piccolo che il mondo non è poi così tanto brutto. Oppure il vino, bevanda "santa" (don Gius diceva che dopo la musica e la poesia sono il cibo ed il vino che ci permettono più facilmente di fare esperienza della bellezza).Non vi dico le regole su barba e capelli! E la lista delle regolette che si danno qui è infinitamente lunga (vedi http://honorcode.byu.edu).E più si allunga la lista delle regole più si riduce lo spazio della sacrosanta libertà (sembra di essere in uno di quei sistemi talmente perfetti da non dover più essere buoni). Avete presente "The Village"... qui lo ricorda molto...Parlando poi con Nick quanche giorno fa gli avevo detto che per me le differenze che c'erano tra di noi non erano un problema, e che speravo che anche anche per lui fosse così in quanto, dicevo io, le differenze possono arricchirci per quella che è la nostra ricerca della verità. In maniera un po' maliziosa cercavo di portarlo in un campo in cui non si può perdere (ed in cui grazie sempre a don Gius sto imparando a esser di casa). Ma a quel punto l'ho un po' perso, come se con quella parola, "verità", lo avessi un po' mandato in loop ("quid est veritas?"). Per ora mi fermo qui, rimando ulteriori considerazioni a valle di una più approfondita conoscenza della fauna stessa.PS andare in giro da queste parti è relativamente facile (enormi distanze a parte): le strade sono numerate, meridiani e paralleli (ricorda una scacchiera), per cui sapendo le coordinate si arriva senza problemi dappertutto. Ma che palle! Vuoi mettere con Via Pascoli, Viale Dante, Corso della Repubblica...Saremo più incasinati ma vuoi mettere il dire "passami a prendere in Viale Dante XXX" con "passami a prendere al 350N 400E"