Il Comitato Referendario innanzitutto ringrazia i 147807 bresciani che hanno espresso col voto la loro posizione rispetto ai quesiti referendari.L’ostracismo nei confronti dei referendari inizia nella primavera del 2007 con l’obiettivo di boicottare la raccolta delle firme, ed è continuato fino ai giorni nostri con la spinta all’astensione. I referendari si sono trovati stretti in una morsa frutto del combinato disposto tra: - un’inesistente e fuorviante campagna mediatica; - pochi messaggi da parte dei politici e prevalentemente orientati all’astensione; - il governo che ha fatto una legge ad hoc, sprecando circa 400 milioni di euro, pur di slittare la data naturale del Referendum evitando l’accorpamento con elezioni europee ed amministrative.I mass media, non paghi, ancora tra domenica e lunedì mattino, quindi co! n elezioni in corso, al grido di «impossibile raggiungere il quorum», scoraggiavano di fatto altri cittadini orientati al voto.Dopo tutto ciò «illustri commentatori» hanno iniziato ad interrogarsi sul perché solo poco più del 23% degli aventi diritto è andato a votare, invece di chiedersi e stupirsi di fronte al fatto di «come aveva fatto oltre il 23% ad avere informazioni sufficienti ed esaustive tali da consentirgli di esercitare un voto consapevole».Ebbene quando il voto si svolge in condizioni così difficoltose, bisogna riconoscere ai cittadini votanti un’elevato senso delle istituzioni e di attaccamento ai valori costituzionali e ai referendari di aver cercato con spirito di servizio l’intento di dare una chance a questo Paese.Non posso non rilevare che mentre in Iran tanti cittadini mettevano in gioco la propria vita per cercare di raccogliere briciole di democrazia, contemporaneamente in Italia troppi politici chiedevano di astenersi dal voto, che per la costituzione italiana è un diritto ed un dovere.Le conclusioni sono che oggi il Paese sa come la pensa circa un quarto degli italiani e cioè che in stragrande maggioranza è favorevole ai quesiti referendari, mentre per gli altri tre quarti buio completo.Ciro RamaschielloCOORDINATORE REFERENDARIO BRESCIAFONTE: BresciaOggiDomenica 28 Giugno 2009 LETTERE Pagina 45 DOPO REFERENDUM
Buio su 3 quarti degli italiani
Il Comitato Referendario innanzitutto ringrazia i 147807 bresciani che hanno espresso col voto la loro posizione rispetto ai quesiti referendari.L’ostracismo nei confronti dei referendari inizia nella primavera del 2007 con l’obiettivo di boicottare la raccolta delle firme, ed è continuato fino ai giorni nostri con la spinta all’astensione. I referendari si sono trovati stretti in una morsa frutto del combinato disposto tra: - un’inesistente e fuorviante campagna mediatica; - pochi messaggi da parte dei politici e prevalentemente orientati all’astensione; - il governo che ha fatto una legge ad hoc, sprecando circa 400 milioni di euro, pur di slittare la data naturale del Referendum evitando l’accorpamento con elezioni europee ed amministrative.I mass media, non paghi, ancora tra domenica e lunedì mattino, quindi co! n elezioni in corso, al grido di «impossibile raggiungere il quorum», scoraggiavano di fatto altri cittadini orientati al voto.Dopo tutto ciò «illustri commentatori» hanno iniziato ad interrogarsi sul perché solo poco più del 23% degli aventi diritto è andato a votare, invece di chiedersi e stupirsi di fronte al fatto di «come aveva fatto oltre il 23% ad avere informazioni sufficienti ed esaustive tali da consentirgli di esercitare un voto consapevole».Ebbene quando il voto si svolge in condizioni così difficoltose, bisogna riconoscere ai cittadini votanti un’elevato senso delle istituzioni e di attaccamento ai valori costituzionali e ai referendari di aver cercato con spirito di servizio l’intento di dare una chance a questo Paese.Non posso non rilevare che mentre in Iran tanti cittadini mettevano in gioco la propria vita per cercare di raccogliere briciole di democrazia, contemporaneamente in Italia troppi politici chiedevano di astenersi dal voto, che per la costituzione italiana è un diritto ed un dovere.Le conclusioni sono che oggi il Paese sa come la pensa circa un quarto degli italiani e cioè che in stragrande maggioranza è favorevole ai quesiti referendari, mentre per gli altri tre quarti buio completo.Ciro RamaschielloCOORDINATORE REFERENDARIO BRESCIAFONTE: BresciaOggiDomenica 28 Giugno 2009 LETTERE Pagina 45 DOPO REFERENDUM