per La Sinistra

Merce e lavoro (una specie di poesia)


MERCE E LAVOROIl lavoro è mercificato – si lamentaqualche anima bella in sinistra apparente.Il lavoro è mercificato? Non direi.Alla merce si presta una certa attenzione.Si cerca di venderla al prezzo più alto.La merce è ben protetta. Sulla mercesi fanno studi amorevoli. Ci si curache la merce sia libera, senza frontiere.La sua patria è il mondo intero! Della merce, dico.La sua legge è la libertà! Della merce, dico.I sacerdoti del tempio del mercato(nessuno scaccia i mercanti dal tempio – in realtànessuno mai li ha scacciati – in realtàsono loro, da sempre, a costruire i templi– in realtà da sempre è un mercato il tempio)officiano i riti dell’adorazione della merce,recitando le nuove formule eucaristiche:«È da merce che deriva la parola mercato.In principio era la merce. La merce è il verbo.La merce è il padre, il mercato è il figlio,la multinazionale è lo spirito santoche procede dalla merce e dal mercato:con la merce e il mercato è glorificata».La merce è grande e il mercato è il suo profeta.Chiesa moschea e sinagoga sonola stessa merce in tre distinte ipostasi,sono la stessa sostanza della merce.Nel contesto di questa nuova religione(forse neppure così nuova, in fondo),la moderna religione della merce e del mercato,mercificare è sinonimo di santificare.Il lavoro no, non è mercificato.Il lavoro è merdificato – e così sia.                                                     Carlo Molinaro