On. Maurizio Sacconi
Ministro del Welfare
Roma
Signor Ministro,
su tv, radio e muri delle città italiane si sta pubblicizzando un messaggio culturale, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dedicato alla sicurezza sui luoghi di lavoro fuorviante e pericoloso, che scarica solo ed esclusivamente sui lavoratori la questione, complessa e articolata, della sicurezza. Come se dipendesse solo da loro, e non da altri, il ritorno a casa dopo le fatiche quotidiane.
Lo slogan che chiude lo spot - 'Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene' - è una semplificazione strumentale e fa apparire il lavoratore come l'unico colpevole in caso di incidenti.
Il messaggio non fa alcun cenno alla disattenzione, negligenza o approssimazione con cui gran parte del sistema delle imprese - o dei datori di lavoro - affronta il tema della sicurezza.
In un Paese dove continuano a morire 4 lavoratori al giorno, nell'indifferenza totale del governo, dove il livello di precarietà e di ricatto è sotto gli occhi di tutti, dove i controlli sono un optional e dove l'informazione circa i rischi da lavoro è pressoché nulla, colpevolizzare, perché di questo si tratta, il lavoratore significa solo nascondere le vere responsabilità.
Ritirare lo spot attualmente in circolazione, per riformularne il messaggio, è il minimo che si possa fare, soprattutto nel rispetto di chi è morto di lavoro e per le loro famiglie.
Nell’attesa di un suo cenno di riscontro, invio distinti saluti.
Gianni Pagliarini
Responsabile Lavoro PdCI-FdS