pdlercarafriddi

Eco, Benigni, Verdone: «Stiamo con Walter»


Maria Zegarelli - L'Unità L’elenco ne conta 451 ma poteva arrivare tranquillamente fino a mille. Meglio fermarsi perché «altrimenti sarebbe diventato un elenco telefonico». Tutti con Walter: artisti, scienziati, uomini di cultura. Schierati con il Pd per Veltroni presidente.«È incredibile quanto sia stato facile raccogliere tutte queste adesioni nel giro di pochissimi giorni», racconta Vincenzo Cerami responsabile cultura del partito durante una conferenza stampa nel Loft di piazza Santa Anastasia dove l’attività è frenetica, le facce stanche ma l’umore alto. «Il mondo della cultura e dello spettacolo nella sua grandissima parte ha scelto il Pd e Veltroni». Quanto antico e profondo sia il legame tra il candidato premier e il mondo della cultura e dello spettacolo è noto: da Naomi Campbell a George Clooney, solo per citarne due, se ne sono immortalate di strette di mano e abbracci. Eppure nell’elenco dei Vip oltre a nomi da sempre vicini ai Ds prima e al Pd adesso, ce ne sono di inattesi. Ci sono famiglie intere, come Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, o parecchio rappresentate, come i Comencini con Francesca, Cristina e Paola. Piera e Carlo Degli Esposti, Adriano e Alessandra Levantesi.E poi ci sono Corrado e Caterina Guzzanti, figli di Paolo candidato Pdl che non hanno mai condiviso la scelta paterna di stare con il Cavaliere. I grandi tra i grandi: Umberto Eco, Claudio Magris e Gae Aulenti che invitano gli indecisi ad andare a votare «perché se non voti aiuti Berlusconi».Tra i premi oscar Bernardo Bertolucci, Gabriella Pescucci, Giuseppe Tornatore, Peppino Rotunno. E poi ancora Ennio Morricone, Nicola Piovani e Luis Bacalov. «Si può fare - dice Cerami -, tutti insieme si può fare». Se po’ fa’, direbbe la famiglia Cesaroni. «Famolo strano» diceva la bella Claudia Gerini a Carlo Verdone in «Viaggi di nozze». Entrambi qualche anno dopo in «Grande grosso e Verdone», hanno qualche problema in più a farlo, ma eccoli che compaiono nell’elenco dei sostenitori di Veltroni.Non poteva non esserci Jovanotti che con la sua «Mi fido di te» ha segnato ogni tappa della campagna elettorale del Pd. E c’è il ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones, Gianni Morandi, il commissario più amato dagli italiani, Salvo Montalbano, al secolo Luca Zingaretti, il cui fratello, Nicola è in corsa per la provincia di Roma. «Bigas Luna mi ha telefonato stamattina da Barcellona - dice Cerami - e ha detto che per Roma tifa Rutelli e che se fosse italiano voterebbe Veltroni». Mentre Cerami parla, Ermete Realacci ascolta in silenzio ma quanto sia soddisfatto gli si legge in faccia: è lui l’artefice della comunicazione del partito durante questa campagna elettorale, perché come disse allo start «facciamo tutto da soli, con pochi soldi». Guardando molto agli States, ovvio. Non di Bush, ovvio anche questo. Di Obama, dei Kennedy. Yes, we can. Ci credono «Nino D’Angelo, Carmen Consoli, Max Gazzè, il jazzista Giorgio Gaslini e il compositore Giorgio Battistelli; Giobbe Covatta, Monica Guerritore, Mariangela Melato, Valeria Bruni Tedeschi, Gabriele Lavia, Luca De Filippo, Alessandro Gassman e gli scrittori Valerio Magrelli, Raffaele Nigro e Ferdinando Camon.C’è lo scultore Mimmo Paladino, e ci sono la magica matita di Milo Manara e il tocco di farfalla di Carla Fracci. «Il nostro è un mondo attento al Paese e vogliamo che la politica guardi ai bisogni reali della gente. Non ci piacciono gli atti vandalici e distruttori che la destra sferza ai fondamenti delle istituzioni», ha concluso Cerami.