L'Uomo DEL TRENO

Ferrovie e Pubblicità


Avete mai visto le varie pubblicità delle ferrovie? Mi rendo conto che devono curare la loro immagine, però ci prendono proprio per il culo©! Vediamone le differenze:Il treno della PubblicitàInnanzi tutto il treno che ti fanno vedere è sempre l'ultimo modello di EuroStar: nuovo, bello, fico e paraculo©! (trad: estremamente chic). Esso è nuovo di fabbrica, la vernice è immacolata ed il macchinista (se si potesse vedere) felice e soddisfatto di condurre una consimile macchina.Il treno corre sempre per una campagna verdissima ed incontaminata, in una splendida giornata di primavera, il cielo è azzurrissimo e sgobro di nuvole. la temperatura (presunta da chi guarda) è piacevole e corroborante.E adesso la parte più bella: i passeggeri e lo scompartimento. I passeggeri ideali delle FFSS sono sepre felici di viaggiare, sono estremamente interessati da panorama che si perde nel verde orizzonte. Si capisce che qualcuno è più malinconico degli altri, forse per aver lasciato qualche affetto caro alla stazione. Qualcuno legge giornali economici (manager) qualche nonna accudisce un bambini/a impeccabile, qualche coglione (non ho altro termine) lavora al suo PC portatile. Non si vede una valigia neanche con radar.E lo scompartimento? Sempre e rigorosamente di prima classe (sedili rossi - borbonico retaggio) pulito ed immacolato. Diversi posti sono vuoti, qualcuno si alza (voi penserete "Va al cesso!", no, cari miei! va a parlare col suo amichetto dall'altra parte del vagone...). In fondo si vede sempre la hostess che con il suo carrello dispensa cioccolatini, bevande e giornali. Ella è felice ed ascolta con piacere i desiderata dei vari passeggeri.Il treno, compiuto il tragitto, entra in una stazione pulitissima anche se spettralmente vuota, i passeggeri scendo e si salutano tra loro, con un pò di malinconia nella separazione, come quando suona la campanella l'ultimo giorno di scuola.Alcuni corrono con la valigetta verso il taxi (manager) altri riabbracciano i propri cari sulla banchina con insolita energia.Che bello...Il treno della RealtàIl treno della realtà è sempre un vecchio Intercity, se non un interregionale. I vagono sono zozzi dentro e fuori, i macchisti sono sgarbati, fumano e parlano di ferie. E il treno parte sempre in ritardo.La gente tenta di stiparsi nel vagone come può, ognuno con i propri problemi, talvolta con poveri bambini (giustamente) piagnucolosi e (ingiustamente) maleducati, con cento valige. Si occupa il numero più alto possibile di posti, tanto che le prime risse scoppiano da subito.I bagni sono chiusi (non sono stati riforniti dal personale di terra), non si possono aprire i finestrini perchè ci dovrebbe essere l'aria condizionata, che invece non c'è. Così, anche a gennaio si fanno delle saune assurde.Insomma il convoglio assume l'aspetto di una tradotta militare della Grande Guerra.Il treno non corre nella vede campagna, ma gli fanno ombra le case popolari dell'estrema periferia e i campacci incolti. Ogni tanto uno sfasciacarrozze, un campo nomadi, uno scampolo di bretella autostradale piena d'erbacce.Dopo un viaggio da incubo, pieno di inspiegabili ritardi, il treno entra in una stazione lercia e maleodorante, in cui il flusso delle persone che scendono dal treno si mischia con quello di coloro che cercano di salire provocando un caos inimmaginabile. Una bolgia dantesca di persone, cose, pacchi, annunci non intellegibili, e tabelloni orari inesatti.Il passeggero che sopravvive a tutto questo, esce dalla stazione dove l'aspetta lo squallore quotidiano della grande città, aggravato dal ritardo acculumato.Grazie "Grandi Stazioni"!