Pendolari Ottavia

Comandano sempre i soliti noti...


Articolo pubblicato su Metro di ieri, 25 giugno, che copio perché mi sembra molto indicato anche riguardo ai recenti, piccoli, fastidiosi disastri della "nostra" linea ferroviaria.Mi candido alla presidenza della Rai, Ferrovie, non ho problemi per Eni, Finmeccanica, Enel, Poste. Ho capacità, esperienza e conoscenze. Con chi devo parlare? Portare un curriculum, a chi?, Rivolgermi al reclutamento, dove? Andare nei corridoi del Parlamento? Le cronache dei giornali abbondano di cognomi noti, di consiglieri improvvisati e figli di nomi noti per merito di papà. Eppoi personaggi, strettamente legati da “amicizia”, iscritti silenti in presunte logge e “circolini” trasversali - con partiti, economisti, docenti e varia umanità - per spartirsi torte finanziarie e mettere l’uomo giusto al posto giusto. Dite che per farmi notare dovrò frequentare un salotto buono e dare pacche sulle spalle a persone che non ho mai incontrato prima?Mi dovrò presentare con il mio curriculum e mendicare i miei successi? Avete visto quanti comitati d’affari della spesa facile? Fiumi di denaro: quando le idee non dividono. Gli euri livellano, smussano, ammansiscono. Almeno fosse una classe dirigente capace. Peggio che andar di notte.Scaltri solo per le loro tasche. Ma si può essere indipendenti e non appartenere ad alcuna parrocchia? Io sono indipendente. Non ho posti in consigli d’amministrazione e nemmeno consulenze d’oro. Mi sono sempre meravigliato della marea sterminata di sedie occupate da una stessa persona in più aziende. Anche di economisti, tanto per rimanere nella categoria, e poi leggerli in pedanti predicozzi fuori corso. L’indipendenza in questo Paese ha un prezzo. Altissimo. Non si prende un euro a fare il battitore libero. L’indipendenza ci può stare se sei ricco di famiglia, vivi di rendita e quindi non hai l’ansia del soldo. Ma chi ti fila? Avvocato Montezemolo, mi scusi, ma chi sono i “migliori” che lei tanto reclama?Maurizio Guandalini, Economista