Pendolari Ottavia

Difendersi dall'arroganza dei petrolieri si può


Basta cominciare a organizzarsi. I tempi sono maturi per dar vita a mobilitazioni collettive. Lo dimostra il successo del V-Day di Beppe Grillo, ad esempio. Perché non pensare di gestire in maniera diversa il nostro rapporto col carburante? Alzi la mano chi controlla quanto costa la benzina o il gasolio prima di fare rifornimento. Pochi, eh? Eppure basterebbe riuscire a muovere qualche migliaio di persone per ogni città per intervenire sul prezzo alla pompa, qualora le compagnie petrolifere si rendessero conto che i consumatori hanno aperto gli occhi. Sia che si tratti di imprese pubbliche che di imprese private, italiane o straniere, sta di fatto che nella stragrande maggioranza degli automobilisti è profondamente radicata la convinzione che la benzina e il gasolio costino la stessa cifra, ovunque. Un modo di pensare che risale a decenni e decenni di prezzo imposto dall'alto. Da un bel po' di tempo, invece, il prezzo è libero, ma le compagnie petrolifere hanno interpretato questa libertà col diritto di farlo crescere, piuttosto che ribassarlo facendosi concorrenza. Noi tutti ci rimettiamo. Nonostante le sentenze di condanna per il cosiddetto "cartello", di fatto creato nella stabilizzazione verso l'alto dei prezzi imposti, i petrolieri continuano nel vendere cari i carburanti, tanto sono sicuri che il consumatore non si rende conto...