Italia mia che fai

Libertà dell'individuo o liberalismo delle masse?


"La nostra costituzione - scrisse Pericle - non calca la orma di leggi straniere. Noi piuttosto siamo d'esempio agli altri senza imitarli. Il suo nome è democrazia, perché affidiamo la città non a una oligarchia, ma a una più vasta cerchia di cittadini; ma in realtà le sue leggi danno a tutti indistintamente i medesimi diritti nella vita privata; e per quanto riguarda gli onori ognuno viene prescelto secondo la fama che gode, non per l'appartenere all'uno o all'altro partito a preferenza del valore. Né avviene che la povertà offuschi il prestigio e arresti la carriera di chi può rendere buoni servigi alla città. Senza alcuna costrizione nella vita privata, nei rapporti politici non trasgrediamo la legge soprattutto per reverenza ad essa ubbidendo ai magistrati in carica e alle diverse leggi, specialmente a quante proteggono gli offesi e a quante, senza essere scritte, recano come sanzione universale il disonore".Le parole di Pericle sono richiamate nella Costituzione Europea; in molti citano il grande ateniese come uno dei padri della Democrazia, ma Pericle era innanzitutto fautore della libertà dell'individuo. Nel suo ideale di stato, l'ordinamento del potere deve essere "misurato" nel rispetto dei diritti dell'individuo. La libertà dell'individuo e le sue esigenze innanzitutto."Il segreto della felicita’ e’ la liberta’, e il segreto della liberta’ e’ il coraggio". Così Oriana Fallaci ha recentemente citato il solito Pericle.Vorrei concludere citando le parole della nostra scrittrice:"la libertà è un dovere prima che un diritto"